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direttore Paolo Pagliaro

Barbara Jatta, una vita dedicata all’arte

Ritratti
Una galleria giornalistica di ritratti femminili legati all'Unità d'Italia. Donne protagoniste nell'economia, nelle scienze, nella cultura, nello spettacolo, nelle istituzioni e nell'attualità. Ogni settimana due figure femminili rappresentative della storia politica e culturale italiana passata e presente.

Barbara Jatta, una vita dedicata all’arte

Ritratti, icone e odore dei solventi per il restauro: questa l’infanzia di Barbara Jatta, prima donna nella storia ad essere stata nominata direttrice dei Musei Vaticani. Nata a Roma nel 1962, Barbara Jatta cresce in un ambiente familiare molto stimolante. La madre, iconografa e restauratrice, il nonno, architetto e critico d’arte, e la nonna, pittrice ritrattista, rappresentano i primi contatti con il mondo dell’arte. Dopo la laurea con tesi in Storia del disegno, dell’incisione e della grafica presso La Sapienza e la specializzazione in Storia dell’Arte, Barbara Jatta perfeziona il proprio bagaglio culturale all’estero. In Italia collabora con l’Istituto Nazionale per la Grafica e nel 1996 diventa la Responsabile del Gabinetto delle Stampe della Biblioteca Apostolica Vaticana. Nel 2005, diventa membro del Gruppo dei Romanisti, impegnato nella tutela del patrimonio culturale di Roma ed in seguito entra a far parte di numerosi comitati scientifici, tra cui quello del Museo del Louvre. 

TRADIZIONE E INNOVAZIONE. Questa la strada percorsa da Barbara Jatta fino al 2017, anno in cui viene scelta da Papa Francesco per dirigere i Musei Vaticani. Rimanere fedele alla tradizione guardando all’innovazione: questa la strategia che Barbara Jatta sta attuando nella sua Direzione, valorizzando la digitalizzazione delle opere senza mai abbandonare il lavoro di conservazione e di restauro. Per tutelare il patrimonio artistico e storico dei Musei, oltre alle esposizioni, è cardinale portare avanti una proficua attività di ricerca scientifica, altro perno della Direzione Jatta. La promozione di legami internazionali attraverso l’arte è una priorità per la Direttrice. Grazie alle sue collaborazioni con i musei di New York, Parigi, Stoccolma e Mosca ha ricevuto prestigiosi riconoscimenti come la “Stella Polare” Svedese e “La Roma Russa”. Con la mostra “La bellezza che unisce”, la Direttrice è riuscita a risanare la spaccatura che per 67 anni aveva diviso Vaticano e Cina, grazie a quella che la stessa Jatta ha definito ‘diplomazia dell’arte’.

SIMBOLO DI EMANCIPAZIONE. Un grande primato della Direttrice è stato rappresentare per la prima volta la Santa Sede alla Conferenza ONU “Women in Power”. La sua partecipazione ha lanciato un fortissimo messaggio di emancipazione femminile negli ambienti istituzionali, simbolo di apertura del Vaticano verso l’inclusione di genere. La Jatta è consapevole dell’importanza del suo ruolo in un ordinamento tipicamente maschile, ma è fiduciosa che la sua presenza porterà apertura e sensibilizzazione verso l’universo femminile. Oggi la Jatta è una madre presente, una moglie attenta e una brillante lavoratrice, che ha fatto della valorizzazione del bello, il suo obiettivo sin da bambina ed è riuscita a trasformarlo prima in una passione e poi nel suo lavoro. Determinazione, passione e dedizione: queste le componenti del successo di Barbara Jatta, una grande donna che è riuscita a far valere sempre le proprie competenze e a farsi spazio nell’ambiente lavorativo oltre le barriere di genere.

 

Il ritratto è stato redatto per un project work del corso di Comunicazione d’Impresa – Laboratorio di Strategie Pubblicitarie dell’Università La Sapienza di Roma dal gruppo “Social&Go” (Pasquel Aytana Milemina Alvarez, Francesco Begini, Andrea Capranica, Christian Esposito, Nicole Facelli, Aurora Laguardia, Julie Lapenta, Camilla Macchia, Federica Michetti, Giovanni Tedeschi).

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