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PIL, CRESCITA SOSTENUTA: +4,7% NEL 2021

Nel primo trimestre, l’economia italiana ha segnato un marginale miglioramento (+0,1% rispetto al trimestre precedente) a sintesi di un contributo positivo delle scorte (+0,8 punti percentuali) che hanno compensato l’apporto negativo della domanda interna al netto delle scorte (-0,1 p. p.) e della domanda estera netta (-0,6 p.p.). Quest’ultimo è dovuto a un miglioramento congiunturale delle importazioni (+2,3%) cui si è associata una marginale riduzione delle esportazioni (-0,1%), ancora influenzate dalla caduta dei servizi, che includono le spese legate al turismo. Lo rende noto l’Istat nella sua analisi mensile sull’andamento dell’economia. L’aumento congiunturale del valore aggiunto (+0,2%) ha riflettuto gli ampi segnali di recupero nel settore delle costruzioni (+5,0%), nell’industria in senso stretto (+1,0%) e tra i servizi nelle Attività professionali e di supporto (+4,3%) mentre nel comparto del Commercio all’ingrosso, trasporto, alloggio e ristorazione è proseguita la fase di flessione dei ritmi produttivi (-2,3%) seppure con intensità più contenute. Le informazioni sul fatturato dei servizi per il primo trimestre hanno evidenziato la caduta congiunturale delle attività di alloggio e ristorazione (-15,9%) mentre il settore dei trasporti ha mostrato un miglioramento sia per la componente marittima (+8,1%) sia per quella aerea (+5,4%). La ripresa già avviata dell’attività del settore manifatturiero, collegata anche all’intensificarsi degli scambi internazionali, congiuntamente a quella delle costruzioni è attesa consolidarsi nei prossimi mesi. I segnali provenienti dal clima di fiducia di famiglie e imprese, che a maggio hanno registrato un miglioramento di notevole intensità (rispettivamente circa 8 e 9 punti rispetto al mese precedente), forniscono un ulteriore elemento a supporto della ripresa delle attività. Per le famiglie tutte le componenti dell’indice hanno evidenziato marcati progressi, più significativi per il clima economico. Tuttavia sono le componenti del clima personale e del clima futuro ad avere assunto livelli degli indici più elevati rispetto a gennaio 2020.
La fiducia delle imprese ha mostrato un deciso e diffuso miglioramento tra i settori. In particolare nell’industria manifatturiera e in quella delle costruzioni sono salite tutte le componenti dell’indice mentre nei servizi di mercato la fiducia è aumentata in misura rilevante anche nel settore del turismo. Un ulteriore segnale positivo è rappresentato dal recupero degli investimenti, che riflette sia la fase espansiva di quelli in abitazioni e fabbricati non residenziali, i cui livelli sono aumentati rispetto al periodo pre-crisi, sia i più recenti progressi di quelli in macchinari, attrezzature e armamenti. In questo scenario si prevede un consolidamento del processo di ripresa dell’attività economica con una intensità crescente nei prossimi mesi. Nel 2021, in media d’anno, il Pil segnerebbe un deciso rialzo rispetto al 2020 (+4,7%) trainato dalla domanda interna che, al netto delle scorte, contribuirebbe positivamente per 4,6 punti percentuali; la domanda estera netta fornirebbe un limitato apporto positivo (+0,1 punti percentuali) mentre quello delle scorte sarebbe nullo in entrambi gli anni di previsione. La fase espansiva dell’economia italiana è prevista estendersi anche al 2022 quando, verosimilmente, l’attuazione delle misure previste nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) dovrebbe fornire uno stimolo più intenso. Nel 2022, il Pil è previsto aumentare (+4,4%) sostenuto ancora dal deciso contributo della domanda interna al netto delle scorte (per 4,5 punti percentuali) mentre la domanda estera netta fornirebbe un marginale contributo negativo (per -0,1 punti percentuali).

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