Agenzia Giornalistica
direttore Paolo Pagliaro

Andrea Scanzi torna a raccontare Gaber

Teatro
Dai palchi più prestigiosi agli spettacoli di provincia, lo "Speciale teatro" presenta ogni settimana le novità in cartellone in giro per l'Italia. Tra classici della commedia e della tragedia, opere, One man show, cabaret e "prime", le rappresentazioni teatrali vengono anticipate attraverso una descrizione sintetica dello spettacolo, della sua scenografia e dei suoi autori e interpreti, oltre a un piccolo vademecum con le date e gli orari.

Andrea Scanzi torna a raccontare Gaber

In Sardegna “Rocce Rosse Blues”, il festival della musica e non solo, prende il via e c’è grande attesa per le prime alzate di sipario dell’edizione n. 30 della manifestazione che anche quest'anno ha coronato il proprio viaggio nei paesaggi della musica e dell'arte. Giovedì 5 agosto alle 21 appuntamento speciale con Andrea Scanzi e il suo Gaber se fosse Gaber nella magnifica location della Piazza Barigau di Ulassai (Cagliari), due giorni dopo (sabato 7 agosto 2021) si replica a Cagliari al Teatro Massimo, 350 i posti disponibili, si comincia alle 21.30. Lo spettacolo si incentra sul Giorgio Gaber teatrale, quello che ha il coraggio di uscire dalla tv e che entra con Sandro Luporini nella storia. Tutto nasce da un'idea di Andrea Scanzi, gaberiano doc; giornalista e scrittore aretino che si è laureato ad Arezzo nel 2000 su Gaber, De André e i cantautori di quella generazione. Scanzi conosceva Gaber, che di lui amava dire: “Ma perché questo ventenne sa tutto di me?”. Se non fosse stato malato, Gaber sarebbe stato correlatore nella sua tesi di laurea. “Ho visto per la prima volta Giorgio Gaber nel ’91 a Fiesole ed è da allora che gli voglio bene; sono terrorizzato dall'idea che la sua memoria si perda. Il nome Gaber lo conoscono tutti, ma se vai a scavare ti accorgi che Giorgio Gaber è conosciuto solo in modo superficiale. Il Gaber più forte, quello più geniale, è spesso quello che meno si conosce. Sono convinto che Gaber e Luporini siano stati profetici almeno quanto Pasolini. In ogni loro canzone e monologo ci sono degli elementi di lucidità, profezia e forza che sono qualcosa d’incredibile. La presenza scenica, la mimica, la lucidità profetica, il gusto anarcoide per la provocazione, il coraggio (a volte brutale) di “buttare lì qualcosa” e l'avere anticipato così drammaticamente i tempi, fanno del pensiero di Gaber- Luporini, oggi più che mai, un attualissimo riferimento per personaggi della politica, dello spettacolo, della cultura, del nostro sociale quotidiano. ‘E pensare che c’era Giorgio Gaber’ è uno spettacolo per non dimenticare un artista eccezionale. Viva Gaber!” La durata dello spettacolo è di circa 1 ora e 30 minuti, si articola in una narrazione e da video proiettati sul maxischermo con le esecuzioni di Gaber. Regia e direzione di scena di Simone Rota. Lo spettacolo ha il patrocinio della Fondazione Giorgio Gaber.

ANDREA SCANZI Andrea Scanzi è nato ad Arezzo nel 1974. Ha scritto per Il Manifesto e La Stampa, prima di divenire firma di punta del Fatto Quotidiano. Giornalista, scrittore, autore e interprete teatrale. Opinionista e conduttore televisivo, è da anni uno dei volti di programmi di punta come Otto e mezzo, DiMartedì (La7) e Cartabianca (RaiTre). Conduce con Luca Sommi su Nove Accordi e disaccordi. Tra i suoi bestsellers, Elogio dell’invecchiamento (Oscar Mondadori 2007), La vita è un ballo fuori tempo (Rizzoli 2015), Con i piedi ben piantati sulle nuvole (Rizzoli 2018) e Renzusconi (Paper First 2017), divenuto anche un fortunatissimo tour teatrale e di cui Salviamo (Paper First 2018) è l'ideale seguito sia letterario che teatrale. Sono suoi anche i testi della storica autobiografia di Roberto Baggio, Una porta nel cielo/Il sogno dopo, uscita nel 2001 per Limina. Negli anni ha partecipato anche a programmi sportivi, occupandosi principalmente di calcio e tennis e vincendo tra gli altri il Premio Coni e il Premio Pietro Calabrese. E’ stato inviato del motomondiale tra 2009 e 2011, avendo quindi la fortuna di conoscere il compianto Marco Simoncelli. E’ sommelier e degustatore professionista. Vegetariano e animalista, vive con le sue amate labrador e quando può va a cavallo. Motociclista, ha una Harley Davidson e una Triumph Bonneville. Nel corso della sua carriera ha vinto molti premi. Tra i tanti: il Premio Paolo Borsellino, il Premio Bruno Lauzi e il Premio Oliviero Beha. Nel suo ultimo libro, il grande Edmondo Berselli lo elesse “mio erede e compagno di merende”. Tra i suoi maestri, oltre allo stesso Berselli, ci sono anzitutto Gaber, Pasolini, Fenoglio e Saramago. E’ stato giurato di qualità al Festival di Sanremo 2018, scelto personalmente dal direttore artistico Claudio Baglioni. Dal 2011 ha scritto e interpretato sette spettacoli teatrali, esibendosi in tutta Italia per più di 400 repliche. Molti di questi spettacoli sono stati ritratti di cantautori, tema su cui si è non a caso laureato nel 2000 in Lettere Moderne all'Università di Siena con sede in Arezzo. Per quella tesi, dedicata anzitutto a Giorgio Gaber e Fabrizio De André (“Amici fragili”), il correlatore doveva essere proprio Gaber, che Scanzi aveva conosciuto nel 1991 quando aveva solo 17 anni. I due erano poi divenuti amici. Purtroppo la malattia impedì al Signor G di partecipare alla discussione della tesi. Scanzi ha anche firmato un libro con un altro grande cantautore, Ivano Fossati (Il volatore 2006). Tra i suoi spettacoli teatrali, Gaber se fosse Gaber (150 repliche e Premio Lunezia), Le cattive strade - Fabrizio De André (100 repliche) e Fuochi sulla collina - Ivan Graziani (Premio Lunezia). Si è anche esibito in due occasioni con Edoardo Bennato. Ha partecipato a documentari Rai e Sky dedicati a Gaber, De André e Ivan Graziani. Nella sua città, Arezzo, ha organizzato nel gennaio 2018 un Gaber Day culminato con l'intitolazione di una strada dedicata dal sindaco proprio al Signor G. Grande appassionato dei Pink Floyd, nel 2017 ha coronato il suo sogno: intervistare a New York – unico italiano quell'anno - il suo mito Roger Waters, fondatore e bassista nonché leader storico della band, in una irripetibile chiacchierata audio e video. Il 30 novembre 2017 è uscito il saggio Renzusconi, per Paper First, con prefazione di Marco Travaglio. Nel 2018 ha condotto per Nove The Match e, con Luca Sommi, conduce Accordi e disaccordi. Nel 2018 sono usciti Con i piedi ben piantati sulle nuvole (Rizzoli) e Salvimaio (Paper First, libro e spettacolo). Nel 2019 La politica è una cosa seria (Rizzoli) e Il cazzaro verde (Paper First).

GENOVA: TUTTO PRONTO PER “SUQ FESTIVAL”  

La 23ª edizione del SUQ Festival si tiene dal 27 agosto e fino al 5 settembre  in Piazza delle Feste al Porto Antico di Genova. La manifestazione diretta da Carla Peirolero e riconosciuta best practice d’Europa per il dialogo tra culture e la promozione della diversità, conferma il mix di proposte dal vivo e on line per garantire, anche in tempo di pandemia, la più vasta accessibilità alle proposte di un festival che dall’anno della sua fondazione, il 1999, è simbolo di un dialogo possibile tra genti, linguaggi, culture, tradizioni. Il titolo del SUQ 2021 è ispirato a un verso di Dante, Noi siam peregrin come voi siete (Purgatorio, Canto II), celebrato come poeta in cerca della libertà ed esule in cerca di accoglienza, nel 700° anniversario della morte. Un illustre punto di partenza per ragionare sull’oggi, sulle migrazioni e sul concetto di straniero nel confronto dei diversi punti di vista portati dai tanti protagonisti del programma, fra cui figurano Pietra Montecorvino, Abderrahim El Hariri, Mohamed Ba, Amir Issaa, Chef Kumalè, Takoua Ben Mohamed, Daniele Ronco, Bintou Ouattara, Shi Yang Shi, il progetto Mamma li Turki, Kepler-452. 10 giorni di Festival che si apre con il concerto di Pietra Montecorvino e procede giorno per giorno all’interno di un programma che ha per cuore la rassegna Teatro del Dialogo, composta da sette spettacoli di cui uno in prima nazionale: Il mio canto libero, la nuova produzione della Compagnia del Suq, da un progetto teatrale di Paola Bigatto,  che propone tante voci e tante lingue per Dante perché si potranno ascoltare i versi della Divina Commedia in arabo, in spagnolo, in genovese , oltre che in italiano. In anteprima nazionale è Love me tender. Un racconto sulle dipendenze e sull’amore con Shi Yang Shi, che ne è anche autore con Renata Ciaravino. Tra gli altri spettacoli, Come diventare africani in una notte di e con Mohamed Ba e Alessandro Mizzi, Dannatamente libero. La voce di chi non ha voce che vede il ritorno di Bintou Ouattara sul palco del SUQ, il monologo ecosostenibile Mi abbatto e sono felice, con Daniele Ronco, e F. Perdere le cose di Kepler-52 per la prima volta a Genova. Sui temi del Festival si segnala l’incontro Fumetti, rap e teatro, l’intercultura che funziona con Takoua Ben Mohamed, illustratrice, graphic journalist, il rapper Amir Issaa e Mohamed Ba, condotto da Oliviero Ponte di Pino.  La musica ha il sapore internazionale con Mamma li Turki, una festa multimediale con Dj Nio che vuole raccontare la nuova Istanbul. Sui temi ambientali, tra gli ospiti confermati Grammenos Mastrojeni, esperto internazionale di clima e autore di “Effetti farfalla 5 scelte di felicità per salvare il pianeta”, Francesca Santoro della Commissione oceanografica intergovernativa UNESCO per i problemi del mare, Deborah Lucchetti responsabile Campagna Abiti Puliti. Nel 2021, così com’è stato nel 2020, a causa delle restrizioni sanitarie vigenti, si potrà allestire solo una parte della scenografia, ma resterà inalterato lo spirito del Suq, con tante occasioni per stare insieme. Nell’area all’aperto, all’ingresso di Piazza delle Feste, il pubblico troverà angoli accoglienti dove sostare, alcuni tavoli e cucine etniche (cucina indiana, africana, spezie) per condividere momenti di socialità. Sempre all’esterno ci sarà uno spazio interamente dedicato a Ecosuq, con laboratori e incontri, a cura del SUQ insieme a Cittadini Sostenibili. Tra le novità, sotto il tendone di Piazza delle Feste, oltre al grande palco per spettacoli, concerti e incontri, ci sarà la scenografia Pulcinella e il Mediterraneo, di Emanuele Luzzati, messa a disposizione da Coop Liguria, nell’anno che celebra i 100 anni dalla nascita del maestro, l’esposizione Cosa diventeremo? Riflessioni intorno alla natura, di Antje Damm a cura di Goethe Institut Turin und Genua e Orecchio Acerbo Editore e spazi scenografati per ospitare artigianato da Siria, Ecuador Africa e il Refugeees Café per accogliere spettatori e visitatori. Sostenuto dal 2014 dal MiC – Ministero della Cultura, il SUQ Festival 2021 è patrocinato dalla Commissione Nazionale Italiana UNESCO e dal Ministero della Transizione Ecologica per l’impegno nei confronti delle tematiche ambientali e la scelta di essere plastic free. Altri importanti patrocini sono quelli di Union for the Mediterranean e della Società Dante Alighieri. Partner istituzionali storici sono Comune di Genova, Regione Liguria, Camera di Commercio di Genova e Porto Antico di Genova Spa. Maggior sostenitore è la Fondazione Compagnia di San Paolo.

TORINO, LA COMPAGNIA TEATRALE ONDA LARSEN PORTA IN SCENA "IL SOGNO DI BOTTOM"

Sabato 31 luglio e domenica 1 agosto alle 21 nella cornice di Villa Argenta a Lanzo, edificio in stile Liberty dei primi del '900, immerso nel verde, Onda Larsen porta in scena  "Il sogno di Bottom", per la regia di Lia Tomatis che firma anche il testo. Una commedia per una riflessione, quanto mai attuale post lockdown, sui meccanismi burocratici che regnano sovrani nel mondo del lavoro e ridicolizza quegli aspetti che oggi sono considerati “vantaggiosi” ma che in realtà badano più alla forma che al contenuto: Quincio, il regista della storia che vive ai giorni nostri, per riuscire ad accontentare le richieste di un bando ed ottenere così dei finanziamenti, è costretto a destrutturare tutte le sue idee sull’arte e a presentare un progetto che “artistico” ormai non è più. Lo spettacolo, inserito nel cartellone di iniziative estive a Lanzo ‘’Summer Parej 2021’’, è uno spin off di uno dei più divertenti personaggi di Shakespeare. Siamo nel 1595, nel bosco di “Sogno di una notte di mezza estate”, Bottom e Quince provano lo spettacolo per il Duca. Finita la prova, Bottom si addormenta e si risveglia quattro secoli dopo davanti a un giovane regista che sta cercando di allestire uno sgangherato progetto teatrale nella speranza di ottenere qualche finanziamento pubblico. Bottom si lascerà coinvolgere con non poche difficoltà e involontariamente metterà a nudo le contraddizioni del nostro presente grazie alla sua semplicità. I dialoghi serrati e divertenti, i personaggi ben caratterizzati e gli argomenti estremamente attuali sul mondo teatrale ma anche sul mondo del lavoro in generale, sono i punti di forza di questo spettacolo. L’ironia e la satira dominano il testo e ci spingono a riflettere su alcune contraddizioni del nostro presente che forse sono stati assimilate senza che ce ne siamo veramente accorti. “Ci si accontenta in mancanza d’altro e purtroppo ci si abitua” viene detto all’interno della storia. E’ veramente così o si può cambiare qualcosa?  Scritto e diretto da Lia Tomatis. Con: Riccardo De Leo e Gianluca Guastella.(red)

 A SARZANA (SP)  “L’ULTIMA ODISSEA” CON DAVID RIONDINO E DARIO VERGASSOLA

La seconda edizione di “Odissea nella Fortezza”, ideata e diretta da Sergio Maifredi per Teatro Pubblico Ligure, si chiude domenica 1 agosto  a Sarzana, in provincia della Spezia con David Riondino e Dario Vergassola protagonisti de L’ultima Odissea, canto XXIV di Odissea un racconto mediterraneo. Con il sostegno del Comune di Sarzana, il contributo della Regione Liguria attraverso Teatro Pubblico Ligure, la collaborazione della Direzione regionale Musei della Liguria, è il monumento simbolo della città, la Fortezza Firmafede, a ospitare ancora una volta Odissea un racconto mediterraneo, uno dei progetti più importanti e radicati di TPL, che si propone di riportare all’originaria narrazione orale uno dei testi basilari della cultura occidentale, l’Odissea di Omero. (red)

 ROMA, AL CASTELLO DI SANTA SEVERA MASSIMO POPOLIZIO IN “LA CADUTA DI TROIA”

Un altro appuntamento con il grande teatro d’autore quello di martedì 3 agosto alle ore 21.00  nel suggestivo spazio affacciato sul mare nell’ambito della rassegna estiva "Vivi il Castello delle Meraviglie", promossa dalla Regione Lazio  e organizzata dalla società regionale LAZIOcrea in collaborazione con il Comune di Santa Marinella.  La caduta di Troia, una produzione Compagnia Orsini  liberamente tratta dal Libro II dell’Eneide con la regia Massimo Popolizio e musiche eseguite dal vivo da Stefano Saletti, Barbara Eremo e Pejman Tadayon. L’inganno del cavallo di legno con cui i Greci espugnano, dopo dieci anni di assedio, la città di Troia, apre il secondo libro dell’Eneide, considerato un capolavoro assoluto per la sua struttura e per la sua forza tragica. È l’inizio di un lungo cammino che permetterà fortuna altrove. Enea vive la violenza della guerra, la fuga per mare, la ricerca di una nuova terra, la stessa disperazione di milioni di persone che oggi iniziano un lungo viaggio per la sopravvivenza. Ripercorrendo la tradizione orale dell’epos latino Massimo Popolizio, voce magnetica e inconfondibile tra gli interpreti più importanti del panorama teatrale (citiamo solo Gli ultimi giorni dell’umanità, Verso Peer Gynt, Lehman Trilogy) e cinematografico (fra gli altri, Il Divo e Romanzo criminale), si confronta con il Libro II dell’Eneide virgiliana. Le musiche per “La Caduta di Troia” realizzate da Stefano Saletti sono in parte composizioni originali in parte attingono alla tradizione mediterranea ed ebraico sefardita . Le lingue usate sono il ladino, l’aramaico, l’ebraico e il sabir, l’antica lingua del Mediterraneo. Saletti suona in scena strumenti  come l’oud, il bouzouki e il bodhran, che creano un contrappunto sonoro alla voce limpida di Barbara Eramo, sempre mossa tra melismi e scale di derivazione mediorientale lo spettacolo è arricchito dalla presenza del musicista iraniano Pejman Tadayon che suona il kemence, il daf e il ney, antichi ed evocativi strumenti della tradizione persiana. Il susseguirsi di temi che sottolineano i passaggi più intensi del testo e paesaggi sonori che fanno da bordone alla narrazione di Popolizio, portano lo spettatore a viaggiare nel tempo e nello spazio attraverso la parola e le suggestioni sonore di timbri e sonorità antiche ed evocative.

(30 lug - red)

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