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direttore Paolo Pagliaro

SOCIALE: IL PROGETTO “KICK OFF”, IL CALCIO CHE FA BENE AI GIOVANI MIGRANTI

Esiste un’idea di inclusione sociale che indossa gli scarpini da calcio e diventa per i ragazzi svantaggiati dalle proprie origini un’occasione da cui ripartire: si tratta di “Kick Off”, progetto nato dalla collaborazione di RIA Management, associazione romana di intermediazione sportiva che offre, tra gli altri, servizi di scouting, e CIES Onlus, organizzazione che da sempre promuove l'inserimento professionale e sociale, in particolare dei giovani stranieri. Il progetto è stato presentato oggi durante una conferenza stampa tenutasi al Centro Sportivo Cinecittà Bettini di Roma. Tutto ha avuto inizio nel 2017, grazie all’esperienza professionale di Margherita Valori, responsabile del progetto “Kick Off” per il CIES Onlus: un campo da lei già battuto quello dell’orientamento al lavoro, nel quale ha lavorato per 7 anni prima di dar vita a questa iniziativa, e la cui utenza è composta in larga misura da ragazzi con un passato di migrazione, per lo più provenienti dal continente africano. “Durante la maggior parte dei colloqui di orientamento, i giovani ci raccontavano della loro passione, spesso anche della loro carriera avviata nelle squadre locali del proprio Paese d’origine, legata al mondo del calcio; tutto ciò, con il viaggio e il processo migratorio, è stato abbandonato, e i ragazzi sono riusciti, al massimo, ad entrare nei circuiti di calcio sociale che esistono attualmente – racconta Margherita Valori - Il nostro lavoro è rilevare queste doti e concedere pari opportunità: mi sono chiesta se effettivamente tra i ragazzi potesse esser presente qualcuno con una reale inclinazione a questo sport, immaginando di dargli l’opportunità di essere osservato dai tecnici del settore, con la concreta possibilità di svolgere in un secondo momento un colloquio con le varie società sportive, e crescere come può crescere un qualsiasi ragazzo che ha accesso alle scuole calcio. L’idea, dunque, dallo spirito puramente meritocratico e senza alcun approccio assistenzialista, è dare al ragazzo la possibilità di essere seguito in un percorso di crescita sano”. 

 “Per fare questo – continua Valori - è necessaria non solo la competenza nel settore di RIA Management, ma anche di un sostegno, sia finanziario che sociale, proprio perché dietro ci sono una serie di aspetti legati alla sostenibilità economica: questi ragazzi spesso devono abbandonare il sogno perché obbligati a lavorare, oppure il tipo di lavoro impedisce loro di partecipare agli allenamenti o alle partite”. Una volta ascoltata l’iniziativa, non ha tardato ad arrivare l’adesione di Daniele Andreozzi, il quale come presidente di RIA Management ha “sposato subito l’idea di Margherita: abbiamo cercato di capire cosa significhi effettivamente ‘dare una possibilità’ e ‘Kick Off’ vuole essere sostanzialmente questo, il calcio come opportunità di lavoro. Per far sì che ciò si realizzi, occorre organizzazione, strutturare in modo serio il percorso delle iniziative. Insieme a questo, è anche necessaria la condivisione di idee insieme alle istituzioni al fine di mettere a regime un concetto di calcio realmente aperto a tutti e che dia la possibilità di scoprire un talento ovunque e non soltanto in chi ha effettivamente la possibilità di accedere ad una scuola calcio”. “Noi come ASD combattiamo quello che di illegale c’è nel mondo dello sport: vogliamo dare il nostro contributo affinché un ragazzo, magari minorenne o comunque un giocatore bravo e con delle potenzialità, non cada nelle mani sbagliate, entrando in un circuito che di sportivo e calcistico ha ben poco”, conclude Andreozzi. 

Di storie vincenti, che dimostrano che il meccanismo del progetto funziona, ce ne sono: è il caso di Khadim Pene, ragazzo senegalese arrivato in Italia minorenne, oggi 19enne e giocatore negli Juniores della scuola di calcio romana Cinecittà Bettini. È proprio sul prato verde di quest’ultima che si terrà il 23 ottobre, alle 10, il prossimo incontro di calcio per giocatori migranti. All’appello di oggi hanno risposto anche le istituzioni; erano presenti alla conferenza Gianluca Quadrana, consigliere regionale presso la Regione Lazio, e Svetlana Celli, consigliere comunale di Roma e presidente della Commissione Sport, Patrimonio e Politiche Giovanili di Città Metropolitana di Roma Capitale. “Credo che la povertà vada aiutata, che le opportunità e gli strumenti trovati e le occasioni studiate, per far sì che chi viveva in un territorio differente riesca ad abbracciare qui il proprio futuro migliore – sottolinea Celli -. Noi come istituzioni abbiamo il ruolo di generare proprio quel futuro. Perché non farlo nei riguardi di un sogno abbandonato? Presto l’amministrazione comunale sarà nuovamente eletta, e sicuramente il progetto rappresenterà uno dei primi punti da sottoporre alla sua attenzione”. La necessità di una spinta all’iniziativa viene ribadita anche da Quadrana secondo il quale il progetto “mette insieme due parole che a me piacciono molto, sogno e opportunità: la prima fa riferimento alla proiezione che questi ragazzi, e speriamo in futuro anche ragazze, hanno rispetto alla speranza di migliorare la propria condizione di vita. Per quanto riguarda la seconda, abbiamo il dovere di aiutare chi l’opportunità da solo non riesce a crearsela per tutta una serie di motivi di varia natura. Ecco allora che queste partite servono come vetrina, non per mettere i ragazzi in competizione tra loro ma con le loro potenzialità”.

(21 set - PO / Liv)

 

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