Roma, 5 nov - Almeno su una cosa Walter Veltroni e Silvio Berlusconi sono d’accordo: con la morte di Nils Liedholm scompare un grande uomo di calcio, un “signore”, un “campione”, un “gentiluomo”, un pezzo di storia sportiva delle città di Roma e Milano. Sono dello stesso tenore, commossi e riconoscenti, i commenti del leader di Forza Italia, nonché presidente del Milan, e di quello del Partito democratico, nonché sindaco di Roma, entrambi scossi dalla morte del “Barone”. "Ci ha lasciato un grande della storia del Milan – ha detto Berlusconi - un campione, un signore, un amico. Ricordo delle sue prestazioni senza un solo errore. Grazie Nils, per tutto quello che hai fatto per noi". "Nils Liedholm – ha osservato Veltroni - ha scritto pagine uniche nella storia calcistica della città di Roma. Con lui scompare un protagonista gentiluomo, un maestro di sport che ha sempre saputo offrire esempi positivi in un mondo spesso sopra le righe. La città di Roma – ha concluso - si impegna a trovare il modo di ricordare come merita la sua figura". Il mondo del calcio e quello della politica e la società civile si uniscono quindi nel ricordo di quello svedese saggio e ironico, sagace e dallo sguardo vispo, capace di raccogliere in carriera unanime apprezzamento per il suo aplomb, per la sua pacatezza e per i suoi straordinari risultati sportivi. “Roma lo ricorderà sempre – ha detto il Verde Paolo Cento – perché lui ha rilanciato la squadra giallorossa riportandola dopo tanto tempo ai vertici del calcio”. “Uomini come Liedholm – ha chiosato Maurizio Gasparri di An - mancano allo sport italiano. Con Nils Liedholm scompare un grande esempio di lealtà e di correttezza nello sport”. E alle parole unanimi di “maggioranza” e “opposizione” fanno da eco quelle di due città spesso rivali: se il presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni sottolinea come “il ricordo di Liedholm rimarrà indelebile nella memoria di tutti gli appassionati di calcio e, più in generale, di tutti coloro che interpretano l'attività sportiva agonistica come una contesa basata sulla lealtà e sul rispetto dell'avversario", il suo “omologo” della Regione Lazio Piero Marrazzo definisce lo svedese come la rappresentazione “dello stile e della signorilità in campo come in panchina”. Commosso, e non poteva essere altrimenti, l’intero mondo del calcio: Milan e Roma hanno già annunciato l’intenzione di giocare le gare di Cahmpions in programma domani e dopodomani con il lutto al braccio in memoria del Barone. Fra le tante reazioni e le tante parole spiccano quelle di Paulo Roberto Falcao, il “Divino”, che proprio qualche mese fa era tornato a Roma in occasione della festa per gli ottant’anni della società giallorossa: “E' stato un padre per me – ha detto dalla sua casa a Porto Alegre – mi ha insegnato tante cose. Gente come lui non dovrebbe sparire mai”. Nella Roma di Falcao c’era anche Carlo Ancelotti, oggi tecnico del Milan: “Liedholm per me è stato un grande maestro – ha detto commosso l’allenatore rossonero - e non potevo trovare miglior persona per cominciare la carriera da calciatore”. “Abbiamo perso un grande maestro – ha osservato invece Arrigo Sacchi – un grande allenatore e una persona di grandissimo livello”. “Ancora non posso credere che sia scomparso l'uomo per il quale ho cominciato a sentirmi orgogliosa di essere romanista – ha commentato invece a caldo l’ad della Roma Rosella Sensi -. Oggi per