AL BRANCACCIO ‘ALADIN IL MUSICAL GENIALE’
Dopo il successo della stagione 2019-2020 “Aladin, il Musical Geniale” prodotto da Alessandro Longobardi per OTI Officine del Teatro Italiano in collaborazione con Viola Produzioni torna in scena al Teatro Brancaccio di Roma - dal 2 dicembre 2021 al 9 gennaio - e in tour in una nuova versione e con un cast parzialmente rinnovato, con l’intento di replicare il grande successo di “Rapunzel il Musical”, “Peter Pan il musical” e “La Regina di Ghiaccio il musical” tutti ideati e diretti da Maurizio Colombi. Più di un family show, il musical, liberamente ispirato ad una delle più celebri novelle orientali de Le mille e una notte, ripercorre le avventure di Aladino e del genio della lampada, in un sontuosa ambientazione medio-orientale con alcune contaminazioni in stile Bollywood nelle musiche originali, negli arrangiamenti musicali, nelle coreografie e nei costumi. Emanuela Rei è un’affascinante Jasmine, in apparenza indifesa, nella realtà ribelle e indipendente, pragmatica e risoluta. Attrice in numerose serie tv per ragazzi, è protagonista della popolarissima serie tv “Maggie & Bianca Fashion Friends” e coprotagonista di “Una famiglia Mostruosa”, una commedia di Volfango De Biasi in uscita sul grande schermo il 25 novembre 2021. Giovanni Abbracciavento debutta nel ruolo di Aladin, ladruncolo scansonato, furbo, coraggioso e affascinante. Attore e ballerino, già interprete in numerosi musical come “La Febbre del Sabato Sera, Sette Spose per Sette Fratelli, Priscilla-la regina del deserto, Flash dance e We Will Rock You.Conferma il successo nel ruolo del Genio della Lampada Umberto Noto, pronto ad esaudire ogni desiderio del suo padrone con fedeltà e generosità. Attore poliedrico, acting e vocal coach, Umberto spazia dal teatro di prosa ai musical come “La famiglia Addams” e “Spamalot”. Il Genio Genio dell’Anello, pasticcione e maldestro ma di animo buono, è Michele Savoia. Attore, ballerino, performer è coprotagonista nei tre film campioni di incassi dei “MeControTe”, a fianco di Luigi Calagna e Sofia Scalia per la regia di Gianluca Leuzzi. La scrittura del testo e delle musiche, la progettazione delle scene e dei costumi, la scelta del cast sono stati definiti da Maurizio Colombi e dall’oramai più che collaudato cast creativo composto da Alessandro Chiti per la scenografia, che prevede 24 cambi scena che appariranno e spariranno come d’incanto, avvalendosi del disegno luci di grande effetto, svelando paesaggi desertici, il sontuoso palazzo del Sultano, il balcone di Jasmine sul giardino del palazzo, il fervente mercato della città, la prigione, la bottega di Aladin, la splendente grotta del tesoro. Francesca Grossi ha curato gli scintillanti e preziosi costumi, Rita Pivano le travolgenti coreografie funky, pop e orientaleggianti. Davide Magnabosco, Alex Procacci e Paolo Barillari (autori delle musiche di “Rapunzel il musical” e “La regina di Ghiaccio il musical”) hanno composto quattordici dei diciassette brani musicali previsti. I restanti brani editi spazieranno dalla musica pop rai di Cheb Khaled, a medley di successi internazionali. Nuovi effetti speciali spettacolari di grande impatto visivo tra i quali le apparizioni e le sparizioni dei due geni, il romantico volo di Aladin e Jasmine sui tetti di Bagdad e le trasformazioni di Aladin, sorprenderanno e stupiranno il pubblico. Nella storia troveremo tutti i personaggi classici della fiaba: Aladin, Jasmine, il Genio della lampada, il Genio dell’anello, il potente e malvagio Jafar, consigliere del Sultano, la mamma di Aladino. Accanto a loro personaggi inediti: Abdul, ladruncolo amico di Aladin, Aisha l’ancella amica di Jasmine, Coco la simpatica scimmia ammaestrata, Skifus l’assistente di Jafar, guardie e concubine. Il cast è composto da 20 attori, cantanti e ballerini. Una riscrittura di una delle più belle fiabe senza tempo per un musical comico e irriverente che gioca con l’equivoco che incanterà grandi e piccini in un’atmosfera spettacolare, piena di magia, avventura, risate e musiche strepitose.(red)
DANTE GIOTTO E L’AMORE, UNO SPETTACOLO DI E CON VITTORIO SGARBI
“Dante Giotto e l’amore” è uno spettacolo di e con Vittorio Sgarbi da un’idea di Sabrina Colle in scena dall’8 al 12 dicembre al Teatro Olimpico di Roma. Vittorio Sgarbi ha esordito al Festival La Versiliana nell’estate 2015 con lo spettacolo teatrale “Caravaggio”, con sorprendenti salti temporali ha condotto il pubblico in un percorso illuminante dentro le viscere artistiche e sociali del Merisi. Tali vicende hanno disvelato straordinari fenomeni premonitori della contemporaneità, il pubblico ammaliato dall’inedita percezione, e stimolato dall’abile miscela di racconto, immagini e suoni, ha sperimentato l’indissolubile comunione con l’esperienza caravaggesca, esperienza rinnovata nei sequel degli altrettanto fortunati “Michelangelo” (Stag.2017/18), “Leonardo” (Stag.2018/19) e “Raffaello (Stag.2019/20). Le magistrali performance di Vittorio Sgarbi han fin qui dimostrato come artisti antecedenti il nostro secolo abbiano fortemente inciso il modo di percepire il quotidiano in cui siamo immersi. Il quinto spettacolo su cui verte la nuova indagine del Vittorio “Nazionale” segna un sorprendente cambio di rotta, e raddoppiando i protagonisti mette al centro la figura di Dante Alighieri (Firenze 1265 / Ravenna 1321) in relazione paritetica con il coevo Giotto Di Bondone (Colle di Vespignano 1267 / Firenze 1337). Il 25 marzo 2021 è stato celebrato nel mondo il VII centenario dalla morte di Dante, la data è stata individuata dal MIBAC attraverso il Comitato Nazionale per le Celebrazioni dei 700 anni dalla morte del Sommo Poeta. Vittorio Sgarbi celebrerà alla sua maniera Dante intessendo inediti fili conduttori nello scambio con Giotto. Entrambi eminenti attori di una nuova raffigurazione culturale, le opere di Dante e Giotto hanno condizionato i modelli stilistici a seguire, influenzato canoni filosofici, sociali e spirituali del tempo, giungendo a noi come imprescindibili fondamenti di cui facciamo quotidianamente esperienza.(red)
FIRENZE, AL TEATRO DELLA PERGOLA "PINOCCHIO" DI CARLO LORENZINI
Pinocchio da Carlo Lorenzini è lo spettacolo di Pier Paolo Pacini che debutterà in prima nazionale al Teatro della Pergola di Firenze il 7 dicembre e rimarrà in scena fino al 12 dicembre. È un Pinocchio lontano dal classico per l’infanzia. «È la storia di un grandissimo inganno – spiega Pacini – Pinocchio è vittima di una fata che gli promette che diventerà un ragazzino, ma alla fine della favola il burattino Pinocchio è su una sedia, inerte, e accanto a lui c’è un bambino. Il burattino non si è traslato in un bambino, è morto e con la sua fine nasce il bambino». Lo spettacolo nasce da un percorso di approfondimento e studio iniziato a fine 2020 con le attrici e gli attori del Corso “Orazio Costa”. «Pinocchio viene tradito da chi lo spinge al cambiamento, tradito fino alle estreme conseguenze – chiarisce Pacini – il burattino Pinocchio alla fine della storia non c’è più. La sua non è una trasformazione, non diventa un bambino, ma la concretizzazione/nascita del bambino prevede la scomparsa, la fine, la morte del burattino». La storia che Pacini racconta sfugge quindi a un finale “accomodante”, insistendo con grande forza di sintesi su un ricco ventaglio di stili e di “maniere” stranianti – compreso il ricorso all’uso del teatro di figura – testimonianze di un lungo processo di lettura e di assimilazione. «La grandezza di questo testo – conclude Pacini – è anche nella sua intrinseca capacità di far riflettere su un tema che non è solo quello dell’infanzia, ma che riguarda più in generale l’essere umano: tutti lottiamo come burattini per il nostro posto nel mondo».(red)
MARIANO RIGILLO E ANNA TERESA ROSSINI IN “E NON RIMASE NESSUNO” DI AGATHA CHRISTIE
Al Teatro Ciak di Roma (Via Cassia, 692) sarà un Natale all’insegna del Mistero: a partire dall’11 dicembre, infatti, per tutte le festività natalizie fino al 9 gennaio con una serata davvero speciale a Capodanno, a dominare la scena sarà il capolavoro assoluto di Agatha Christie che terrà il pubblico col fiato sospeso dall’inizio alla fine: “E non rimase nessuno”. Lo spettacolo vedrà la partecipazione di due grandi nomi del Teatro italiano, il Maestro Mariano Rigillo e Anna Teresa Rossini, affiancati da veri e propri veterani del Teatro Stabile del Giallo: Massimo Reale, Linda Manganelli, Mario Scaletta, Ruben Rigillo, Fabrizio Bordignon, Enrico Ottaviano, Francesco Maccarinelli, Giuditta Cambieri. La Regia è di Anna Masullo. “C’era qualcosa di magico in un’isola: bastava quella parola ad eccitare la fantasia. Si perdeva contatto col resto del mondo, perché un’isola era un piccolo mondo a sé. Un mondo, forse, dal quale non si poteva tornare indietro.” “Agatha Christie – spiega la regista Anna Masullo - ha considerato questo capolavoro (meglio conosciuto come Dieci piccoli indiani) la più ardua delle sue opere. E a giusta ragione! Un thriller di tale perfezione non poteva non richiedere una totale dedizione e fatica da parte dell’autrice. Il giallo più venduto in assoluto: più di centodieci milioni di copie! La Christie – continua la regista - si diverte ad applicare il virtuosismo logico “dell'enigma della camera chiusa” che consiste nella costruzione di un crimine apparentemente irrisolvibile commesso in un luogo impenetrabile e senza possibilità di fuga per l'assassino”. Sono lì, sulla riva di Indian Island, provenienti ognuno dalle proprie vite senza essersi mai conosciuti prima. Con delle piccole valigie che contengono poco più di un cambio, come a voler lasciare sulla terraferma il peso di un bagaglio molto più grosso. Ma quel pesante fardello, che non si è lasciato desistere, si è accomodato in quelle piccole valigie ed è approdato sull’isola con loro, perché il senso di colpa non ti abbandona mai. Dieci persone hanno unito i loro destini prima ancora di conoscersi, macchiandosi di crimini che nessuna giustizia ha mai potuto punire. Sarà su quell’isola, che ben presto si rivelerà una trappola claustrofobica e letale, che i dieci sviscereranno il loro più profondo essere mettendosi definitivamente a nudo di fronte a quel “guardiano della soglia” che li ha attesi per giustiziarli. Una vecchia filastrocca accompagnerà per mano la sorte di ognuno di loro annunciata da un enigma che si svelerà solo dopo che il cerchio si sarà chiuso intorno alla vittima di turno fino a quando… “E non rimase nessuno”.(red)
IL PARIOLI, “LA MAFIA” DI LUIGI STURZO APRE LA SEZIONE "ALTRI PERCORSI"
Sarà in scena al teatro Il Parioli di Roma (Via Giosuè Borsi, 20) dal 15 al 19 dicembre “La mafia”, dramma in cinque atti di Luigi Sturzo, con la regia di Piero Maccarinelli. Lo spettacolo coprodotto dalla Fondazione Teatro della Toscana e dall’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica “Silvio d’Amico”, apre la sezione “Altri Percorsi” del teatro Parioli. Febbraio 1900. A Caltagirone, al Teatro Silvio Pellico, si rappresenta La Mafia, di Luigi Sturzo, dramma in cinque atti su un fenomeno criminale fiorente, che parla di Bene e di Male, ma che è anche storia vera. Una testimonianza dei legami già allora esistenti tra mafia e politica; legami ripetuti, complessi e forti al punto di condizionare le aule di giustizia. Al centro della messa in scena l’omicidio avvenuto nel 1893 del cavalier Emanuele Notarbartolo, direttore del Banco di Sicilia, ex sindaco di Palermo e deputato del Regno. Un delitto eccellente per cui la pubblica accusa aveva individuato come mandante l’on. Raffaele Palizzolo, una circostanza che causò enormi difficoltà e lungaggini allo svolgimento dei processi a carico di ideatori ed esecutori dell’omicidio. Una situazione intricata e melmosa da cui non a caso scaturirono sentenze contraddittorie: Palizzolo condannato in primo grado, venne assolto in appello dodici anni dopo, nel 1905. Lo spettacolo “La Mafia” apre la sezione “Altri Percorsi”, un preludio alla nascita di una stagione parallela che dal prossimo anno teatrale vedrà la messinscena di testi che coinvolgeranno un pubblico più giovane e diversificato rispetto a quello della stagione principale. Dopo un lungo periodo di chiusura, nel marzo dello scorso anno, Michele ed Enzo Gentile insieme a Giovanni Vernassa, con il sostegno di Banca del Fucino, hanno rilevato Il Parioli. La direzione artistica è affidata a Piero Maccarinelli. Il Parioli vuole essere un grande teatro privato con la vocazione a diventare un centro culturale e polifunzionale: un teatro di produzione e di ospitalità. La stagione 21/22 si aprirà con MISTERO BUFFO di Dario Fo e Franca Rame con Matthias Martelli il 26 dicembre.(red)
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