Esistono tanti libri che parlano di leadership, ma trovare la definizione di un concetto così enorme e spesso abusato è difficile. Giuseppe Morici ha visto dall’interno tante grandi aziende e con la leadership ha fatto i conti da ogni prospettiva. Con l’esperienza ha capito una cosa: essere leader significa sapersi rendere non indispensabile. Un buon capo intercetta i talenti acerbi e crea le condizioni migliori affinché le capacità altrui possano maturare e svilupparsi. Ecco perché la leadership, in fondo, è l’arte di scomparire. Nel saper occupare la scena nella giusta misura però non c’è nulla di facile: per questo, come tutte le arti, anche questa richiede ingegno, tecnica, pratica e tanta fatica. Dopo il successo di "Fare marketing rimanendo brave persone" e "Fare i manager rimanendo brave persone", il libro "Leader ma non troppo. Arte e fatica di guidare un’azienda" (Feltrinelli) affronta il livello più alto della vita aziendale ed esplora il territorio della leadership, del ruolo del capo-azienda: meglio leader che sappiano fare o leader che sappiano delegare? Capi carismatici oppure operativi? Meglio la strategia o l’esecuzione? Come combinare la gestione del presente con il disegno del futuro? Sono più importanti la diversità e l’inclusione oppure l’omogeneità dei valori e di una certa idea del mondo? Con il suo consueto taglio umanistico e la sua visione integrale e ostinatamente non tecnica delle cose, Morici indaga le relazioni tra leader, obiettivi e comunità, arrivando alla conclusione che il dovere del leader, forse, è quello di occuparsi di ciò che non c’è, lasciando agli altri la gestione di tutto il resto e assicurando così un futuro all’azienda. E non solo".
L'AUTORE. Giuseppe Morici è un manager. Ha lavorato nel marketing, nella consulenza e poi come direttore generale e amministratore delegato in diverse aziende, tra cui Procter & Gamble, Monitor, Barilla e Bolton, di cui oggi è Group Chief Executive Officer.Per Feltrinelli ha pubblicato "Fare marketing rimanendo brave persone. Etica e poetica del mestiere più discusso del mondo (2014) e "Fare i manager rimanendo brave persone. Istruzioni per evitare la fine del mondo (e delle aziende)" (2018). È sposato, ha tre figli, vive tra Milano e Narni, in Umbria.
NICO DONVITO RACCONTA SANREMO “DALL'ITALIA DEL BOOM AL ROCK DEI MANESKIN”
Dal 25 gennaio sarà disponibile, su tutti i digital store (già in pre order su Amazon),“Sanremo il Festival - Dall'Italia del boom al rock dei Maneskin”, edito da D'idee, il primo libro del giornalista Nico Donvito, profondo estimatore, studioso e osservatore della kermesse canora che, quest’anno, spegnerà le sue 72 candeline. Il volume è impreziosito dalla prefazione firmata da Amadeus, che si appresta a condurre la sua terza edizione consecutiva, e dalla copertina disegnata da Riccardo Mazzoli, che ha realizzato le caricature di alcuni dei protagonisti della storica rassegna. Da Domenico Modugno a Claudio Villa, passando per Nilla Pizzi, Gigliola Cinquetti, Iva Zanicchi, Gianni Morandi, Massimo Ranieri, Fausto Leali, Eros Ramazzotti, Laura Pausini, Al Bano, Orietta Berti e i Måneskin, indiscussi vincitori della passata edizione. Non poteva mancare la fitta schiera di conduttori che hanno reso grande la manifestazione, rappresentata in primo piano dallo stesso Amadeus e da Pippo Baudo, mentre nella quarta di copertina trovano spazio gli omaggi a Mike Bongiorno, Raffaella Carrà, Loretta Goggi, Carlo Conti, Fiorello, Paolo Bonolis, Piero Chiambretti e Nunzio Filogamo, voce che ha inaugurato le prime edizioni radiofoniche con il suo inconfondibile “Cari amici vicini e lontani”. Uno slogan che ha ispirato lo stesso autore: “Ho riflettuto su quanto sia cambiato il Festival negli anni e su quanto, per certi versi, sia rimasto socialmente uguale e irrimediabilmente fedele a se stesso. Dalla ricostruzione post bellica alla ricostruzione post-Covid, per intenderci. Nel corso dei decenni, Sanremo ha raccontato il nostro Paese, in tutti i suoi pregi e i suoi difetti. Seppur con una liturgia tutta sua, la rassegna ha saputo rinnovarsi pur mantenendo intatta la propria natura. In fondo, come potremmo definirla se non una ruspante rappresentazione allegorica, in note e paillettes, di un’Italia che cambia e che, per certi aspetti, non vuole mai cambiare?”.
L'AUTORE. Nato a Milano nel 1986, Nico Donvito è un giornalista attivo in ambito musicale. Collaboratore per diverse realtà del settore, decide di realizzare il suo primo libro dedicato al Festival di Sanremo, una passione che lo accompagna da sempre. Il suo primo ricordo, non a caso, è legato proprio alla popolare kermesse canora, quando all’età di tre anni e mezzo rimase folgorato da “Vattene amore”, il celebre brano portato alla ribalta da Amedeo Minghi e Mietta. Il suo sogno? Assistere in platea alla centesima edizione della manifestazione, continuando fino a quel giorno a realizzare interviste per approfondire e sviluppare l’arte del racconto.
“INSEGNA AL CUORE A VEDERE” INSIEME A DANIELE CASSIOLI
Dopo il successo di “Il vento contro”, Daniele Cassioli in “Insegna al cuore a vedere. Il bello è oltre la superficie delle cose”, con Salvatore Vitellino, in uscita il primo febbraio per De Agostini ci spiega come insegnare al cuore a vivere in armonia con il mondo e valorizzare quelle qualità che ci rendono unici. Vedersi dentro è un’arte, ma anche una disciplina da apprendere e un “muscolo” da allenare. Per arrivare a giocare a cuore libero e mente aperta la partita più importante: quella della vita. Può un non vedente insegnare a chi vede come guardarsi dentro? Sì, proprio chi vive al buio dalla nascita può diventare la nostra miglior guida per imparare a vedere “oltre”. Perché la cecità interiore è un ostacolo molto più insidioso di quella degli occhi: rabbia, vittimismo, senso di colpa e frustrazione offuscano la nostra lucidità e ci impediscono di compiere le scelte davvero giuste per noi. Daniele Cassioli ha raccolto storie, esempi, riflessioni nate dalla sua esperienza personale di sportivo e di formatore per poi offrircele, non come un maestro che sale in cattedra ma come un amico che ci accompagna col sorriso in un percorso di crescita e consapevolezza. Un percorso che parte dalla teoria del “piano inclinato”, che ci porta a ripetere una routine anche se per noi è dannosa, e arriva a riconoscere la paura come la vera “disabilità”, per poi focalizzarsi sulle passioni che muovono i nostri istinti migliori e individuare infine un “equilibrio dinamico” che rappresenta il giusto approccio mentale alle situazioni che ci troviamo di fronte. Insegnare al cuore a vivere in armonia con il mondo e valorizzare quelle qualità che ci rendono unici è meno difficile di quanto si creda comunemente, occorre solo decidere di fare il primo passo.
GLI AUTORI. Daniele Cassioli è nato a Roma nel 1986. Cieco dalla nascita, 25 volte campione del mondo di sci nautico, laureato in fisioterapia, oggi è life coach e formatore. È cofondatore e presidente di Real Eyes Sport, un’associazione sportiva non profit che ha come mission l’avvicinamento dei bambini con minorazione visiva all’attività motoria. Nel 2018 ha pubblicato il bestseller Il vento contro (De Agostini), trasformando il racconto della sua vita e del suo rapporto con la cecità in un potente messaggio ispirazionale rivolto a tutti. Salvatore Vitellino lavora da più di vent’anni nell’editoria. È stato autore del blog Sbullizzati sul sito di Smemoranda, e della trasmissione dedicata agli inventori Bold – Il mondo dei visionari, sulla Radio Svizzera Italiana. Ha pubblicato i libri Ne vale sempre la pena (con Momcilo Jankovic, Baldini&Castoldi), La vita oltre (con Roberto Zanda, Baldini&Castoldi), Il mio amico Nepal (con Andrea Scherini, HarperCollins) e Credi nell’impossibile (con Andrew Basso, Mondadori).
ILARIA PAVAN, LE CONSEGUENZE ECONOMICHE DELLE LEGGI RAZZIALI
In un saggio pubblicato dal Mulino, Ilaria Pavan esplora "Le conseguenze economiche delle leggi razziali". Un silenzio vischioso, legato ad atteggiamenti di omertà e collusione, cominciò velocemente ad avvolgere la vicenda dei beni sottratti agli ebrei. La persecuzione degli ebrei in Italia è seconda per durata nell’Europa occidentale solo a quella tedesca: anche questo spiega la gravità delle sue conseguenze. Lo Stato fascista applicò con zelo leggi razziali che prevedevano l’esproprio di case, imprese e terreni, la perdita dell’impiego, l’esclusione dalle professioni; poi nei due anni della guerra civile, nazisti e fascisti della Repubblica sociale italiana arrivarono alla confisca e al saccheggio. Ma questa è solo una metà della storia affrontata in queste pagine da Ilaria Pavan; l’altra metà è quella non meno grave di uno Stato repubblicano che ignora o non favorisce il legittimo tentativo degli ebrei sopravvissuti di tornare in possesso di quanto era stato loro sottratto. Una vicenda non ancora del tutto conclusa a quasi ottant’anni dalla fine della guerra. Ilaria Pavan insegna Storia contemporanea alla Scuola Normale Superiore di Pisa. Con il Mulino ha pubblicato "La doppia epurazione. L’Università di Pisa e le leggi razziali tra guerra e dopoguerra" (con F. Pelini, 2009) e "Storia dello Stato sociale in Italia" (con C. Giorgi, 2021).
L'ENCICLOPEDIA DELLE FIABE DI GIANNI RODARI
"Tutti i continenti e quasi tutti i popoli della Terra sono rappresentati in questa raccolta che a buon diritto può andare sotto il titolo di Enciclopedia della favola". Parola di Gianni Rodari, la cui raccolta viene ora pubblicata da Editori Riuniti (prefazione di Ermanno Detti, nuove illustrazioni realizzate dai disegnatori cubani Raúl Martínez, Héctor Saroal e Yancarlos Perrugoría; Formato 17x24 cm., 1118 pagine). "La raccolta - spiega sempre Rodari - contiene trecentosessanta fiabe. L’ultima fiaba, però, vale per cinque, come voi stessi vedrete. Le fiabe sono dunque in realtà trecentosessantacinque, e ce n’è una per ogni giorno dell’anno. Alcune sono lunghe, e forse ci vorrà più d’un giorno a leggerle. In compenso altre sono brevissime e si leggono in pochi minuti. Troverete in essa fiabe celebri e fiabe sconosciute, fiabe allegre e fiabe tristi, e forse perfino fiabe crudeli: perché le fiabe sono lo specchio del mondo e della vita e vi si impara ogni sorta di cose sugli animali, sulla gente, sulle gioie e sulle disgrazie degli uomini. Abbiamo compilato questa raccolta scegliendo per voi le fiabe più belle da centinaia e centinaia di volumi scritti in tutte le lingue. Speriamo di aver fatto una buona scelta e vi auguriamo buon divertimento per tutti i giorni dell’anno". Gianni Rodari è stato tra i massimi scrittori per ragazzi del nostro secolo; i suoi libri sono stati tradotti in tutto il mondo e letti da milioni di bambini. Nel 1970 gli fu assegnato il premio Andersen, il più importante riconoscimento mondiale nel campo della letteratura per l'infanzia.
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