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Rai, nasce la direzione Offerta Estero. Ferragni: Aumenteremo le produzioni interne

Rai, nasce la direzione Offerta Estero. Ferragni: Aumenteremo le produzioni interne

Si chiama Offerta Estero e coordinerà tutta l’offerta della Rai per l’estero. A viale Mazzini nasce una nuova direzione che accorperà, integrandole, tre realtà: Rai Italia, il canale in lingua inglese e Rai World Premium. “C’è una completa discontinuità rispetto al passato, anche perché questo tipo di offerta arriva nel cuore di un periodo storico nel nostro paese, quello del Piano di ripresa e resilienza”, afferma a 9colonne Fabrizio Ferragni, a capo della neonata direzione. “È vero che non abbiamo più i diritti del calcio – prosegue Ferragni riferendosi al caso del programma ‘Giostra del Gol’, scoppiato nel maggio scorso - ma abbiamo l’esigenza fondamentale di mantenere le radici linguistiche italiane dei nostri connazionali. Gli italiani di seconda o terza generazione rischiano, infatti, di perdere il contatto con la loro lingua madre e noi ci teniamo a mantenere saldo questo legame: presenteremo dei prodotti ibridati italiano-inglese anche dentro il canale Rai Italia”. Secondo Ferragni i nostri connazionali all’estero “hanno una funzione importante”, anche perché, ricorda, “eleggono dei parlamentari: hanno il diritto di essere informati nel modo più completo, pluralista e chiaro possibile”. Aumentare le produzioni interne è la scommessa principale: ci saranno “un migliaio di ore anche con sottotitolazione, in italiano o in inglese a seconda della produzione, che mettiamo sulla piattaforma e che vogliamo trasmettere anche su Rai Italia. Di queste mille ore, contiamo di produrne l’80% internamente”. Lo sguardo è sempre rivolto al Pnrr, e quindi a “un racconto più contemporaneo possibile dell’Italia. Vogliamo sostenere il nostro paese facendolo conoscere al meglio. L’obiettivo è superare una visione nostalgica del nostro Paese: le radici vanno salvaguardate ma guardando avanti, volendo centrare il rilancio internazionale dell'Italia previsto con il Pnrr”.

Nato a Roma nel 1958, laureato in Giurisprudenza, Ferragni è giornalista professionista dal 1984. Inizia il suo percorso professionale come redattore di Avvenire, dove tra il 1980 e il 1987 è responsabile del settore scuola, poi redattore parlamentare e cronista politico. Nel 1990 è assegnato alla redazione politica del Tg1 dove, nel marzo 1995, viene promosso caporedattore con l'incarico di realizzare servizi dal Quirinale. In otto anni al telegiornale della prima rete cura circa 2.500 tra servizi, collegamenti in diretta, note politiche da studio, interviste. Da inviato segue i più importanti avvenimenti politici in Italia e all'estero. Con Cossiga al Colle ha raccontato il 30esimo anniversario di Marcinelle, una delle più grandi tragedie minerarie che segnò per sempre la nostra emigrazione, mentre con Scalfaro presidente della Repubblica ha avuto l’occasione di entrare al Coliseo di Buenos Aires, il più grande teatro italiano al di fuori dell'Italia. “Passaggi importanti che ti fanno capire il senso dell’italianità”, sottolinea Ferragni. Nel pacchetto completo di offerta Rai per l’estero, Rai Italia “deve dare informazioni di servizio importanti ai nostri connazionali che vivono all’estero. Pensiamo di fare una sorta di Sportello Italia per dar loro informazioni dettagliate”. Tra gli obiettivi c’è anche quello di “avere un recall continuo con Ambasciate, Consolati, Comites, Cgie, Farnesina, per avere un filo diretto” e creare un “palinsesto differenziato non solo per orario di messa in onda ma anche per zona geografica. In un sistema di soft power, infatti, possiamo inserire informazioni più accurate ad esempio riguardo al food per il nord America o alla moda e al fashion per il sud est asiatico”, spiega ancora Ferragni.

L’idea è “fare un prodotto molto curato, con un’informazione più incisiva e contemporanea e una riforma grafica che dia unità ai tre canali, innervati dalle nuove produzioni”. La direzione Offerta Estero “risponde con tempismo ad un momento particolare in cui numerose istituzioni italiane stanno sviluppando una strategia in materia di Nation branding e di soft power. Un’esigenza – sottolinea Ferragni - anche per uscire dalla crisi scaturita dall’emergenza pandemica. Un rinnovato soft power italiano, per definizione ‘avvolgente’, non potrà fare a meno dello strumento televisivo e digitale. A lanciare una strategia di soft power è innanzitutto il Maeci e l'Ice. La Farnesina ha infatti varato poche settimane fa una nuova direzione generale per la Diplomazia Pubblica e Culturale, che consolidi il soft power del nostro Paese. Tra gli altri dicasteri con i quali trovare importanti sinergie ci sono certamente lo Sviluppo economico, Cultura, e Turismo. Per riuscire, questa articolata attività di soft power dovrà comportare un partenariato pubblico-privato, coinvolgendo aziende, associazioni di categoria, consorzi, ovvero tutte le eccellenze del Paese”. Insieme alla Treccani, poi, “siamo al lavoro su un corso di italiano, per dare uno strumento sia agli stranieri che vogliono venire in Italia sia agli italiani all’estero”. Un progetto ambizioso, insomma, “un cambio di passo secondo noi determinato: l’azienda ne è stata convinta anche da questo passaggio storico ed epocale che stiamo vivendo”. Con Marco Giudici, ex direttore di Rai Italia, “c’è un ottimo rapporto, ci sentiamo e spero che mi possa dare utili consigli e suggerimenti”, conclude Ferragni assicurando: “Entro in punta di piedi. Voglio capire le competenze che ci sono, se possibile valorizzarle ancora di più e ottenere il meglio”. (sip – 24 gen)

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