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TURISMO DELLE RADICI

Marche: l’incanto
del lago di Fiastra

Marche: l’incanto <br> del lago di Fiastra

Fiastra è un comune della provincia di Macerata il cui nome deriva da un probabile abitato piceno nei pressi del Fiastrone, dal significato di "fiume" o "corso d’acqua", in un luogo dove iniziano i sentieri per le vette del Berro e della Priora, oppure che si inoltrano fino alle Lame Rosse a valle della diga dell'artificiale del Lago di Fiastra. Il lago è un bacino artificiale realizzato negli anni '50 in seguito allo sbarramento del fiume Fiastrone e alla costruzione della diga, alta 85 metri. Oggi è frequentato per lo sci d’acqua e per la pesca, soprattutto di trote. L’origine storica del Castrum Flastrae risale all’XI secolo, un borgo dalle solide mura con torri e all’interno un possente mastio. Qui si rifugiarono nei periodi delle invasioni barbariche gli abitanti della vallata. Un castello che passò per varie famiglie nobiliari, tra cui gli Sforza, fino ad arrivare sotto il controllo della Chiesa nel 1447. Oggi è conosciuto come Castello Magalotti, ottimo esempio di ingegneria militare dei longobardi. La storia del piccolo comune coincide anche con quella dell’Abbazia di San Salvatore in Rio Sacro, fondata dai benedettini lungo la Valle del Rio Sacro nel VI secolo. I monaci, infatti, abbandonarono la Valle del Rio per trasferirsi nella loro dipendente Chiesa di Santa Maria de Merigu, fondata intorno all’anno 1000. Fra i gioielli architettonici di Fiastra spicca la chiesa romanica di San Paolo, che custodisce un pregevole gruppo ligneo policromo cinquecentesco e un'importante tela del Baciccia (XVII secolo). Pregevoli affreschi duecenteschi ornano ancora la navata destra della chiesa di San Lorenzo al Lago mentre la parrocchiale di San Marco di Colpolina, caratterizzata da triplice abside, conserva una cripta a cinque navate e un portale romanico dell'XI o del XII secolo. Degni di nota sono anche il santuario, un tempo intitolato a San Giovanni Battista, in cui nel 1373 venne sepolto il beato Ugolino e la Chiesa della Madonna del Vallone, che custodisce monumentali altari barocchi ed una tela raffigurante la Deposizione, di scuola romana caravaggesca del XVII secolo. Sono da visitare anche i ruderi di un castello costruito dalla famiglia Da Varano nel XIV secolo in località Vallecanto, con all'interno la coeva chiesetta di Santa Margherita ornata da due affreschi di Girolamo di Giovanni. Completano la visita: il Centro Visita del Parco Nazionale dei Monti Sibillini (che ospita il Museo del Camoscio); le Gole del Fiastrone; l'area del Colle di San Paolo (che ospita la chiesa benedettina di San Paolo, patrono della comunità, risalente al V secolo e riedificata nel VII secolo e, per una seconda volta, dai conti Negalotti fra il 1170 e il 1259 secolo); il Palazzo Comunale con la sua raccolta archeologica di manufatti di età preistorica; la Pinacoteca Chiesa di San Giovanni; Palazzo Lazzarini (XIII secolo); la Grotta dei Frati. Infine, occorre menzionare il Museo della Nostra Terra, all’interno del quattrocentesco convento di Sant’Agostino, il quale ricostruisce la vita e il lavoro dell’alta collina e montagna maceratese. Al suo interno si trovano le tracce delle radici culturali locali, a partire dai piatti tipici come coniglio in porchetta, cous cous di pesce, funghi infornati, salsa di noci, zuppa di cicerchia e "crescia" sfogliata (sfoglia ripiena). Il museo valorizza anche le feste locali, come la "Festa Conversione di San Paolo". Tra natura incontaminata (artificiale e non) e storia antica, Fiastra saprà conquistare qualunque viaggiatore di passaggio.
COME ARRIVARE: L'aeroporto di riferimento è quello di Perugia (54 km), mentre le stazioni ferroviarie sono quelle di San Severino Marche (21 km) e Tolentino (22 km). In automobile da Roma: seguire A1dir/E35, A1/E45 e SS 675 in direzione di SS 3, continuare su SS 3, seguire SS 77 var della Val di Chienti fino a Camerino, prendere SP 98 in direzione Fiastra.
ALTRI LUOGHI DA VISITARE: Da vedere il Giardino delle Farfalle a Montalto. Per chi ama la natura incontaminata, da vedere l'area compresa tra il Pizzo Tre Vescovi e la Sorgente dell'Ambro.
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