Roma, 7 mar - Grazia Deledda "è un modello per le donne di oggi, ma un modello che va riscoperto: purtroppo di lei si sa poco, non si studia abbastanza nelle scuole e invece è stata una figura molto innovativa, unica in quanto è riuscita a imporsi nonostante gli ostacoli del tempo che viveva, nonostante i pregiudizi, nonostante tutte le limitazioni che le erano state messe". Così a 9colonne Laura Boldrini, presidente dell'Intergruppo parlamentare per le Donne, i Diritti e le Pari Opportunità, che ha promosso alla Camera il convegno "Grazia Deledda - Donna, scrittrice, premio Nobel - Femminista ante litteram". Grazia Deledda, ricorda Boldrini, "studiò di nascosto, scrisse di nascosto e cercò disperatamente di andarsene altrove, dove c'erano più possibilità, più aperture, una mentalità meno chiusa", sottolinea la deputata rievocando il matrimonio della scrittrice sarda con Palmiro Malesani e il trasferimento a Roma, "dove conobbe tante realtà, occupandosi anche della questione femminile. Lei - continua la parlamentare - schivò le definizioni, ma il suo femminismo ante litteram si deduce dai suoi scritti: nei suoi romanzi le donne sono centrali, come è centrale la consapevolezza delle donne. 'Io vivo di me' è una sua frase molto bella, nel senso che è riuscita a fare esattamente ciò che voleva, nonostante tutto e nonostante le difficoltà. Grazia Deledda ha vinto il Premio Nobel per la letteratura, unica donna in Italia. Credo che questa sua unicità possa essere di ispirazione per tante ragazze che oggi magari hanno dei dubbi rispetto al loro ruolo nella società: ispirarsi a Grazia Deledda vuol dire andare avanti per la propria strada". Il pensiero non può non andare, in queste ore, all'invasione russa dell'Ucraina e alla tragedia umanitaria conseguente: "La cultura - afferma Boldrini, che è presidente del Comitato permanente sui diritti umani nel mondo - dovrebbe portare le persone a mandare avanti il ragionamento, a impegnarsi di più nella mediazione e nell'incontro. Invece purtroppo viviamo un tempo in cui ha la meglio chi grida di più, chi è più violento. Ciò sembra andare proprio nel verso contrario al messaggio della cultura, che invece è incontro, capacità di fare sintesi". (PO / Roc) ////
(© 9Colonne - citare la fonte)
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