Agenzia Giornalistica
direttore Paolo Pagliaro

ZELENSKY RINUNCIA
ALL'INGRESSO NELLA NATO

Mentre l'esercito si appresta a entrare definitivamente nel cuore dell'Ucraina, la capitale Kiev nella quale il sindaco Vitali Klitschko ha imposto il coprifuoco da stasera alle 20 e per le prossime 36 ore, Vladimir Putin incassa una prima vittoria: la rinuncia da parte del presidente Volodymyr Zelensky all'ingresso del suo paese nella Nato, una delle condizioni poste da Mosca per parlare di cessate il fuoco. "L'Ucraina si rende conto che di non essere nella Nato - ammette oggi Zelensky parlando alla Joint Expeditionary Force di Londra, citato dall'agenzia Unian - Abbiamo sentito per anni parlare di porte aperte, ma abbiamo anche sentito dire che non possiamo entrarci, e dobbiamo riconoscerlo". Se l'Ucraina non entrerà nella Nato, però, è probabile che la Nato si faccia sempre più presente ai suoi confini orientali, rafforzandosi in quei paesi dell'Est Europa che invece il presidente russo vorrebbe demilitarizzati come fino al 1997. Il segretario generale dell'Alleanza atlantica Jens Stoltenberg, infatti, proprio oggi ha fatto sapere che "gli Stati Uniti stanno dispiegando i patriot in Germania, Polonia e presto Slovacchia: è un messaggio chiaro, gli alleati daranno una risposta decisiva" in caso di ulteriori avanzate russe verso l'Europa. E aggiunge: "Dobbiamo ristabilire la posizione militare della Nato per questa nuova realtà, misure concrete per rafforzare la sicurezza a lungo termine, questo potrebbe includere nuove forze nella parte orientale dell'alleanza. Il rafforzamento richiederà ulteriori investimenti, accolgo con favore che Germania e altri partner aumenteranno i finanziamenti, dobbiamo spendere un minimo del 2% del Pil per la difesa". Tutto perché la Nato non crede più alle "bugie" della Russia: "hanno detto che non avrebbero invaso l'Ucraina e l'hanno fatto, hanno affermato che stavano ritirando le truppe e ne hanno inviate ancora di più, hanno detto che avrebbero protetto i civili ma li stanno uccidendo. Ora affermano che ci sono armi chimiche in Ucraina e questa è un'altra bugia, siamo preoccupati che Mosca possa portare avanti un'altra operazione includendo armi chimiche". La nuova preoccupazione occidentale è questa: l'uso di armi proibite, subdole, da parte dell'Armata russa. "E' importante che la Russia comprenda che è inaccettabile anche solo considerare l'utilizzo di armi chimiche, dovremo essere molto vigili nel cercare di capire se la Russia troverà un pretesto per usarle". (15 mar - Sis)

(© 9Colonne - citare la fonte)