Fa scalpore in Germania il rifiuto da parte del presidente ucraino Volodymyr Zelensky di voler incontrare a Kiev il presidente federale Frank-Walter Steinmeier, un gesto visto dalla politica tedesca come irrispettoso, o addirittura "deplorevole" come afferma il capogruppo parlamentare Spd Rolf Mützenich, e che "non rende giustizia ai rapporti tra i due Paesi". Mutzenich, riporta il Frankfurter Allgemeine Zeitung, chiede "che i rappresentanti ucraini aderiscano a un minimo di consuetudini diplomatiche e non interferiscano indebitamente nella politica interna del nostro paese". Tuttavia, aggiunge, "faremo in modo che questo processo non metta in pericolo la nostra cooperazione". Ieri la dirigenza ucraina ha rifiutato la visita di Steinmeier, che voleva recarsi a Kiev insieme ai suoi omologhi dalla Polonia e dai tre stati baltici di Estonia, Lettonia e Lituania. Steinmeier si trovava già in Polonia, quando è arrivato il niet ucraino, che da quanto trapela dai media di Kiev sarebbe dovuto a una generale insoddisfazione per la politica tedesca in Ucraina: la Germania è stata per esempio il paese capofila in Europa nel giudicare inattuabile un embargo al gas russo. Allo stesso tempo Mützenich ha dichiarato di avere piena comprensione "per la minaccia esistenziale all'Ucraina rappresentata dall'invasione russa". Il consigliere presidenziale ucraino Olexey Arestovych ha chiesto comprensione per l'annullamento da parte del suo governo della visita Steinmeier, spiegando di non essere a conoscenza delle motivazioni del diniego ma sottolineando che le politiche e le decisioni del presidente Volodymyr Zelenskyy "sono sempre molto equilibrate": "Il nostro presidente si aspetta che il Cancelliere federale (Olaf Scholz) possa prendere immediatamente decisioni pratiche, compresa la consegna delle armi". Secondo Arestovych "il destino della città di Mariupol e di altri luoghi dipendeva dalla consegna delle armi tedesche. Ogni minuto conta". (13 apr - Sis)
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