Il MIC - Misery Index Confcommercio di marzo si è attestato su un valore stimato di 16,7, in aumento di quattro decimi di punto su febbraio. L’indicatore - anche nella formulazione attuale che sottostima la disoccupazione estesa in considerazione dell’impossibilità di enucleare il numero di scoraggiati e sottoccupati - si conferma su livelli storicamente elevati e consolida la tendenza al peggioramento. In linea con quanto registrato negli ultimi mesi, l’ampliamento dell’area del disagio sociale continua ad essere determinato esclusivamente dalla componente inflazionistica. "Il permanere di una dinamica dei prezzi sostenuta rischia di limitare, nei prossimi mesi, le possibilità di recupero dell’economia interrompendo il processo di graduale miglioramento del mercato del lavoro: ne conseguirebbe l’estensione dell’area del disagio sociale" sottolinea Confcommercio. Anche a marzo 2022 il tasso di disoccupazione ufficiale è risultato in ridimensionamento (8,3% a fronte dell’8,5% di febbraio). Il dato è sintesi di una crescita degli occupati (+81mila unità su febbraio) e di una riduzione del numero di persone in cerca di lavoro (-48mila unità in termini congiunturali). A questa evoluzione si è associata anche una diminuzione degli inattivi (-72mila unità su febbraio), favorendo l’ulteriore innalzamento del tasso di attività.
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