Agenzia Giornalistica
direttore Paolo Pagliaro

Pagliaro risponde
a cinque domande
sul nostro Paese

Libri
Ogni settimana uno scaffale diverso, ogni settimana sarà come entrare in una libreria virtuale per sfogliare un volume di cui si è sentito parlare o che incuriosisce. Lo "Speciale libri" illustra le novità delle principali case editrici nazionali e degli autori più amati, senza perdere di vista scrittori emergenti e realtà indipendenti. I generi spaziano dai saggi ai romanzi, dalle inchieste giornalistiche, alla storia e alle biografie.

Pagliaro risponde <br> a cinque domande <br> sul nostro Paese

PAOLO PAGLIARO RISPONDE A CINQUE DOMANDE SULL'ITALIA

 

“Assemblando i pezzi del mio racconto, come raccogliendo in un album le istantanee scattate in questi anni, mi accorgo che ho a che fare con tante narrazioni contrastanti, ciascuna contenente uno scampolo di verità. E ho la conferma che i nostri umori e la nostra sorte sono nelle mani dell'informazione”. Dal 2008 ogni sera, nel programma Otto e Mezzo su La7, Paolo Pagliaro seleziona e commenta in due minuti un fatto particolarmente rilevante o significativo della giornata. Una sorta di diario pubblico che si interroga sulle grandi e piccole trasformazioni che hanno riguardato l'economia, la comunicazione, le abitudini sociali, la demografia e l'ambiente nel nostro paese. Siamo ricchi o siamo poveri? È vero che il lavoro ci sarebbe per tutti, se solo volessimo? Dove ci sta portando e come si arresta il declino demografico? Ambientalismo significa pale eoliche e pannelli solari, oppure nulla di tutto questo, se il prezzo è una modifica del paesaggio? E quanta parte della nostra vita si sta trasferendo online? Questi gli interrogativi da cui prende le mosse “Cinque domande sull'Italia”, il saggio pubblicato dal Mulino (pp. 208, 16 EURO, in libreria dal 26 maggio) in cui il giornalista illustra i “dilemmi di un paese inquieto”. Interrogativi che si prestano a innumerevoli esercizi ideologici e che costituiscono altrettanti aspetti controversi, ma essenziali, della nostra autoconsapevolezza di italiani.

 

L’AUTORE. Paolo Pagliaro, giornalista, è stato redattore capo della Repubblica e vice-direttore dell’Espresso. Ha diretto l’Adige e altre testate quotidiane locali. Nel 1996 ha fondato l’Agenzia giornalistica 9Colonne, di cui è direttore. Dal 2008 cura l’editoriale “Il punto” nella trasmissione “Otto e Mezzo” su La7. Per il Mulino ha pubblicato nel 2017 “Punto. Fermiamo il declino dell’informazione”.

 

 

CON “ZI’ TORE” RAFFAELE IARIA RACCONTA IL “PARROCO” DI PADRE PIO

 

“Molte volte ad orientare una vocazione è stata decisiva la testimonianza di un'altra anima votata senza riserve a Dio: testimonianze semplici, fatte di vita quotidiana, eppure capaci di mostrare Dio, di far percepire a tutti la sua voce, di rendere chiara - con un discernimento sapiente, la sua volontà”. È quanto scrive l'arcivescovo di Benevento, mons. Felice Accrocca, nella prefazione al volume "Zi Tore. Il 'parroco' di Padre Pio. Don Salvatore Pannullo”, del giornalista Raffaele Iaria, edito da Tau.  Si tratta di don Pannullo, un prete che si fa storia in un piccolo comune del Meridione d’Italia oggi noto a tutti: Pietrelcina; un uomo, come scrive l'autore, che “scopre la santità di un giovane che diventerà il primo sacerdote stigmatizzato della storia e tra i più seguiti al mondo: padre Pio da Pietrelcina”. Don Pannullo, infatti, è stato parroco di questo centro dal 1901 al 1928. Una figura piuttosto trascurata nelle biografie di padre Pio ma importante per essere stata accanto a Francesco Forgione nel corso della maturazione della sua vocazione religiosa e che fu per certi versi consigliere e guida, maestro e amico, prima alla vigilia dell'inizio del noviziato nei Frati Minori Cappuccini e poi nei periodici soggiorni nel borgo natio per ristabilirsi in salute. Un sacerdote che seguì il giovane Forgione negli ultimi mesi di preparazione al sacerdozio, offrendogli istruzioni inerenti la liturgia e accompagnandoli per l'esame finale e il giorno dell'ordinazione sacerdotale il 10 agosto 1910 nel Duomo di Benevento. Il primo a conoscere la storia delle stimmate, cosiddette invisibili, del frate, un mese dopo l'ordinazione sacerdotale. Il volume è arricchito da un saggio dello storico Marco Roncalli sui "parroci dei grandi", dalla presentazione del sindaco di Pietrelcina, Salvatore Mazzone e da una postfazione del coordinatore dei Gruppi di preghiera di Padre Pio della Campania, fra Daniele Moffa.  Il libro esce in occasione del 135esimo anniversario della nascita di P. Pio (14 euro, 100 pagine).

 

L’AUTORE. Raffaele Iaria è originario di Scala Coeli (CS), giornalista, da anni si occupa di informazione religiosa; ed è accreditato presso la Sala stampa della Santa Sede. Socio della Deputazione di Storia Patria ed è autore di diversi volumi biografici e storici, alcuni tradotti in più lingue

 

 

 

 

“THE BUTCHER. IL RISVEGLIO DI STEVEN” DI PHILIP D. KUTNETSOV

“The butcher. Il risveglio di Steven” di Philip D. Kutnetsov (Vellecchi editore, euro 14, pp. 176) segna l’esordio di un autore “misterioso” per una storia nera, interessante e seducente. “Si fermò indirizzando a terra la Maglite e la vide. Stesa nel fosso di scolo che faceva da confine tra la strada e il bosco. Un lungo ed elegante abito da sera nero, un piede con una décolleté dal tacco a spillo e l’altro senza. Lo spacco mostrava le calze lacerate”. Una sera d’inverno, dopo il lavoro in macelleria, l’italoamericano Steven Minelli torna nella sua casa isolata adiacente al bosco. Dopo cena, mentre sta suonando la chitarra, dalla finestra vede arrivare dei fari. Un’auto si ferma, poi un grido, una portiera sbatte. Incuriosito va a dare un’occhiata con la torcia elettrica scoprendo in un fosso una donna in abito lungo ferita gravemente alla gola. Steven la porta dentro e sul tavolo di cucina, utilizzando il kit medico in dotazione all’esercito americano, le salva la vita. Da qui inizierà un’avventura rocambolesca che lo obbligherà a fare i conti col passato e ad agire portando alla luce una vicenda che lega politica, denaro e pedopornografia.

 

L’AUTORE. Philip D. Kutnetsov, nato nel 1960 a Cavein-Rock (Illinois) da madre cinese e padre fuggito dall’Unione Sovietica, vaga per gli Stati Uniti a bordo di un vecchio Winnebago col suo cane Chewbecca. Ha viaggiato in tutto il mondo e soggiornato per vent’anni in Italia. Questo è il suo romanzo d’esordio.

 

 

 

 

 

 

 

 

“DOMANI E PER SEMPRE”, L’ESORDIO LETTERARIO DI ERMAL META

 

“Domani e per sempre” (La nave di Teseo, collana Oceani, pp. 554, 20 euro) è il romanzo d’esordio di Ermal Meta: uno straordinario romanzo di formazione, in cui Ermal racconta la storia di Kajan, che cresce nel cuore dei conflitti del Novecento, un’anima sensibile catapultata in mondi lontani.  Sono inoltre già stati opzionati i diritti cinematografici da Carlo degli Esposti - Palomar per una serie televisiva. È l’inverno del 1943: nell’Europa scossa dalla Seconda guerra mondiale, l’Albania subisce senza piegarsi l’occupazione tedesca. Nel piccolo villaggio di Rragam, nel nord del paese, Kajan guarda il mondo cambiare attraverso gli occhi curiosi di un bambino di sette anni. I suoi genitori sono partigiani e sono sulle montagne a combattere contro i nazisti, così accanto a lui ci sono l’amatissimo nonno Betim e Cornelius, un personaggio dal passato misterioso che segnerà la vita di Kajan. Alla fine della guerra, la vita del protagonista sembra scorrere su binari sicuri e promette di andare verso un futuro radioso, ma nell’Albania dominata dalla dittatura comunista e nell’Europa spaccata in due dalla guerra fredda, niente è come sembra. Dietro ogni angolo si nascondono ombre e pericoli che spingeranno il destino di Kajan a compiere traiettorie imprevedibili. “Rimasi molto colpita quando ascoltai a Sanremo il brano ‘Vietato morire’. Mi feci subito viva con lui. Ma Ermal, con molta serietà, mi disse che per lui i libri erano una cosa importante e voleva essere certo di avere un libro da scrivere. Dopo qualche anno di silenzio, mi chiama annunciando: ‘Ho un libro da farti leggere, un romanzo’. Sono rimasta colpita da ‘Domani e per sempre’ come rimasi colpita da ‘Vietato morireì. C’è una grande capacità di costruire storie, di intrecciare la Storia con la S maiuscola e le storie delle persone. C’è la guerra e c’è l’amore, ci sono la morte, il tradimento, la musica e la speranza. C’è l’Albania, c’è la Germania, ci sono gli Stati Uniti. Sono certa che la narrativa italiana, con questo romanzo, potrà contare su una nuova, sorprendente voce” commenta Elisabetta Sgarbi, direttore generale ed editoriale La nave di Teseo.

 

 

 

ROI EDIZIONI: AL SALONE DI TORINO CONVERSAZIONE SU TEMI E PAROLE D’ORDINE MONDO POST-COVID

 Yolo Economy e Great Resignation. Blockchain, DeFi, NFT. E ancora: Web3, AI, Metaverso. Tutti termini entrati nel nostro vocabolario quotidiano, parole d’ordine del mondo post-Covid con cui avremo a che fare nei prossimi anni. Ruota intorno a loro l’evento organizzato da Roi Edizioni al Salone del Libro di Torino, che si terrà sabato 21 maggio  (ore 13:45), presso la Sala Verde del Lingotto, con la partecipazione di Roberto Gorini, Anna Masera e Sebastiano Zanolli. La pandemia ha portato molti a rivalutare le proprie priorità di vita, a rivedere carriere e obiettivi, alla ricerca di modi creativi per raggiungere un nuovo benessere lavorativo. Le aziende si trovano a interfacciarsi con persone sempre più slegate dal classico concetto di lavoro. Nuove forme di collaborazione, dallo smart working al lavoro ibrido, sono rese possibili dalla tecnologia (e accelerate dalla pandemia). All’insegna del metaverso e del web3, si intravedono già modalità ancora più avanzate di collaborazione e di interazione, sia nei rapporti interni alle organizzazioni sia sui social. E lo sviluppo tecnologico fa sentire il suo impatto anche sulla finanza: anche le maggiori banche centrali stanno ormai lavorando allo sviluppo di criptovalute. La tecnologia della blockchain rivoluziona anche campi fino a poco fa impensabili, come l’arte e il collezionismo. Tutto bene, quindi? Non del tutto. Lo sviluppo tecnologico è motore di innovazione e allo stesso tempo diconflittualità. Ne sono un esempio i social media, che in pochi anni sembrano aver perso il carattere di piazza democratica per diventare luogo di fake news e haters. La tecnologia sembra favorire la creazione di bolle in cui il dialogo e il confronto cedono il passo a una continua polarizzazione. Anche all’interno di aziende e organizzazioni aumenta la conflittualità, alimentata dalla distanza e dalla perdita di buona parte della comunicazione a cui siamo abituati (come quella paraverbale). E il conflitto, di per sé occasione sana di confronto e di messa in discussione, tende a degenerare in guerra. Ne parleranno Roberto Gorini, uno dei più attivi operatori delle criptovalute, autore di Crypyo economy (di cui è in uscita una nuova edizione aggiornata e ampliata); Anna Masera, giornalista e blogger, oggi vicedirettrice de Il Giornale di Brescia dopo una lunga esperienza con La Stampa, esperta nel campo dell'economia digitale e della digitalizzazione d'impresa; Sebastiano Zanolli, che nel suo nuovo libro fresco di stampa Guerra o pace offre riflessioni e strumenti per creare ambienti in cui esprimere idee diverse sia una ricchezza e ci sia la capacità di gestire il conflitto per trovare soluzioni condivise.

(© 9Colonne - citare la fonte)