La gestione del narcotraffico continua ad essere per tutte le organizzazioni criminali la fonte principale di arricchimento grazie agli straordinari margini di profitto. Le imponenti strutture organizzative, logistiche e l’impiego di ingenti capitali per l’espansione delle attività criminali hanno determinato importanti reti criminali internazionali con saldature in joint venture “che assicurano la produzione e l’approvvigionamento in un continente e lo spostamento in un altro ed anche in un terzo se necessario, fino alle aree di consumo” (relazione annuale DCSA, 2020). E le recentissime (maggio 2022) operazioni antidroga internazionali condotte in Spagna con il sequestro di 22 tonnellate di zucchero “contaminato” da alcune tonnellate di cocaina, di altre 2,3 ton provenienti dal Paraguay, di 165kg provenienti dall’Argentina e quella di Malta, con 1,5 ton di cocaina, dirette in Slovenia, nascosta in un container che trasportava banane dalla Colombia, sono emblematiche di un fenomeno criminale sostanzialmente incontrollabile.
In tutte queste operazioni, secondo le prime risultanze investigative, ci sarebbe lo “zampino” della ‘ndrangheta che continua con la sua leadership nel traffico mondiale della cocaina (altri 650kg di cocaina, a fine aprile, intercettati nel porto di Gioia Tauro, l’approdo privilegiato da molti anni della mafia calabrese). Mafia la cui influenza è totalizzante nel nostro paese ma significativa anche in Germania, Australia, Canada, Brasile, Argentina, Colombia, Uruguay, Olanda per non parlare degli Usa dove, sin dal 2008, le autorità americane decisero di inserire nella “black list” del narcotraffico le cellule riconducibili alla ‘ndrangheta per cercare di impedire l’ingresso di questa mafia nel sistema economico finanziario statunitense.
In Germania si registra una presenza pericolosa della criminalità calabrese, in particolare nelle città di Duisburg (nota per la strage del 2007), Erfurt, Monaco, Lipsia, Neukirchen,-per un totale di una ventina di strutture criminali ed un migliaio di affiliati,in gran parte impegnati nella commercializzazione di grosse partite di stupefacenti ( che giungono dal Sud America nel porto di Amburgo, uno dei più importanti in Europa per volume di merci).
Un ruolo sempre più importane nel narcotraffico hanno assunto le organizzazioni criminali straniere riuscendo ad intrattenere “..rapporti di stretta collaborazione, talora paritetici, con i sodalizi più qualificati della criminalità autoctona..” (DCSA,), mutuandone, in alcuni casi, persino le caratteristiche, come riconosciuto dalla stessa Corte di Cassazione. Così, nel nostro paese operano nel settore del narcotraffico le formazioni nigeriane, i sodalizi albanesi, le organizzazioni balcaniche, le compagini serbo-montenegrine, i gruppi bulgari, le aggregazioni sudamericane , i sodalizi cinesi, alcune rilevatesi più strutturate e ramificate come quelle nigeriane, nordafricane e albanesi. L’azione di contrasto svolta dalle forze di polizia nel tempo è stata pure apprezzabile anche se le varie formazioni delinquenziali sono riuscite sempre a rigenerare le proprie articolazioni nonostante i “duri colpi” e le “disarticolazioni” con cui generalmente si descrivono sui giornali, in maniera spesso altisonante, le varie operazioni antidroga.