RASSEGNA LETTERARIA "IN ROSA", TORNA L’ENERGIA DELLE DONNE DI JU BUK A SCANNO
Nell’incantevole borgo dal celebre lago a forma di cuore, nel Parco nazionale d' Abruzzo, si svolgerà dal 7 al 9 luglio 2022, all’interno della manifestazione culturale Scanno Borgo in Festival, la rassegna letteraria Ju Buk (dal dialetto: la bisaccia del pastore transumante), festival di donne che si sono distinte, attraverso la loro scrittura, per portare avanti il cambiamento socioculturale che il mondo attende da tanto, troppo tempo: proprio in questo periodo post pandemico si sono accentuate diseguaglianze e contraddizioni sociali, laddove le donne sono state le più colpite non solo dall' esposizione al contagio ma soprattutto dalla perdita di occupazione, schiacciate tra lavoro domestico e di cura e homeworking, ma anche maggiormente vittime di violenza tra le pareti di casa. Per questo, oggi più che mai, è chiaro che qualsiasi ricostruzione debba passare attraverso una rivoluzione culturale che veda protagoniste proprio le donne: il loro desiderio di realizzazione e autodeterminazione, la loro dinamicità nel riscrivere nuove grammatiche di rapporti tra i generi, l’intelligenza per capovolgere il paradigma culturale che basa sul possesso ogni ambito della vita - persino le relazioni interpersonali - per segnare, invece, il solco di un riscatto individuale che si faccia corale, quello di un intero genere.
Saranno presenti firme d' eccezione fortemente volute dall' anima di Ju Buk, la giornalista Eleonora de Nardis che, con le colleghe e amiche Roberta Scorranese (firma culturale de Il Corriere della Sera) e Manuela Perrone (già contributor di Alley Oop de Il Sole 24 Ore) riunirà in quei giorni una vera e propria squadra di "scrittrici guerriere":
Donatella Di Pietrantonio - Premio Campiello 2017, finalista Premio Strega 2021, premio David di Donatello 2022
Nadia Terranova - Premio Bagutta opera prima, Premio Brancati, finalista Premio Strega 2019, Premio Alassio, Premio Martoglio, Premio Penne, Premio La Cava.
E ancora, l’attivista Giulia Blasi, la parlamentare in veste di autrice Monica Cirinnà, l’archeologa e dirigente dei Beni Culturali Maria Rosaria Barbera, la giornalista Lucia Visca, l’esordiente Valeria Gargiullo.
Ju Buk aprirà con un omaggio al centenario della nascita di Pier Paolo Pasolini e chioserà con la premiazione dei vincitori del contest Ju Buk esordienti, provenienti da varie regioni italiane.
Madrine delle giornate, l’on Stefania Pezzopane e l’on Silvia Costa, Commissaria straordinaria del Governo per il recupero dell’ex carcere borbonico di Ventotene.
Il 9 luglio mattina Scanno borgo in festival prosegue con Canovacci d’ispirazione, ideato e curato da Maria Fiorella Rotolo, coach e counselor che coordinerà una nutrita tavola rotonda di donne imprenditrici creative che innovano attività artigianali portando l’Abruzzo nel mondo. Un momento prezioso per dialogare con il pubblico di futuro, emporwement e leadership al femminile restando focalizzati sul know how della tradizione. Varie attività di intrattenimento vi accompagneranno lungo le strade del borgo con possibilità di visitare antichi laboratori di arte orafa per i quali Scanno è ormai noto da decenni.
MARCO CAUSI E L’ECONOMIA DELLA CULTURA
Quali sono gli esempi virtuosi di gestione museale in Italia? Come si migliora l’economia dei costi dello spettacolo dal vivo? In che modo la pandemia ha colpito il settore della cultura? E quante sono le risorse previste dal Piano nazionale di ripresa e resilienza? A queste e altre domande risponde Marco Causi, professore di Economia Politica all’Università di Roma Tre, nel volume “Economia della cultura”, edito da Edizioni Pigreco. Tra il 2006 e il 2019 l’Italia, insieme alla Francia, ha conquistato la leadership europea nell’affluenza ai musei con un incremento del 2,2, 2,3 per cento in media ogni anno. Un successo evidente in alcuni musei statali con ‘autonomia speciale’ che raggiungono livelli di eccellenza anche sul versante dell’autonomia finanziaria. Al primo posto per grado di autonomia finanziaria, secondo dati dei bilanci 2019, non è però un museo statale, sono i Musei Civici di Venezia, finanziati al 99 per cento da entrate proprie. Raggiungono alte percentuali anche il Museo Egizio di Torino e il Colosseo (88%), la Galleria dell’Accademia di Firenze (81%) e gli Uffizi (67%), le Residenze sabaude di Torino (66%), Pompei (65%) e la Galleria Borghese (59%). Tuttavia, non tutti i musei statali presentano alti livelli di autonomia finanziaria. Nella maggior parte degli istituti analizzati il livello di gestione autonoma è inferiore al 35 per cento. Le percentuali più basse sono in Campania nel Parco archeologico dei Campi Flegrei (6%) e nel Museo di Capodimonte (3%). “Il settore della cultura, insieme a turismo, pubblici esercizi e trasporti, è stato uno dei più colpiti dalla pandemia” dichiara Marco Causi. “A soffrire sono state soprattutto le attività culturali dal vivo, dove le nuove prescrizioni di sicurezza sanitaria eserciteranno una spinta sui costi di produzione - spiega Causi - bisogna ora capire se e quando la domanda di consumo tornerà ai livelli precedenti la pandemia e con quali modifiche”. La ‘malattia dei costi’ degli spettacoli dal vivo può essere curata attraverso l’uso di nuove tecnologie, l’innovazione dei formati e degli eventi. Un esempio sono i festival che incontrano sempre un alto gradimento da parte del pubblico con ricadute economiche positive sulle città e sui territori. Altre risorse, che riguarderanno però tutto il settore della cultura e del turismo, arriveranno dal PNRR, il Piano nazionale di ripresa e resilienza: 6,7 miliardi di euro, da spendere entro il 2024, finalizzati all’accessibilità, fisica e digitale, dei siti culturali, al recupero dei borghi storici, alla tutela e alla valorizzazione dell’architettura e dei paesaggi rurali. Un altro piano di azione riguarda le famiglie. In Italia i tassi di partecipazione culturale sono diversificati sul territorio: la spesa media per consumi culturali di una famiglia del Nord è pari a quasi il doppio di quella nelle regioni nel Sud e supera del 30 per cento quella delle regioni centrali. Percentuali, comunque, basse rispetto alle medie europee: questo significa che c’è un pubblico potenziale aggiuntivo per musei e spettacoli dal vivo. Il testo, pensato per gli studenti delle Università e dei corsi di master e specializzazione in economia e gestione dei beni e delle attività culturali, è accessibile anche ai lettori che non possiedono conoscenze economiche. È corredato, inoltre, da un ampio apparato informativo, statistico e da casi di studi italiani, europei e internazionali. Un caso eclatante è quello della Cina dove, negli anni precedenti la pandemia, gli ingressi museali erano circa 1,2 miliardi l’anno, 14 volte in più rispetto al 2000 e più che raddoppiati rispetto al 2010.
L’AUTORE - Marco Causi è professore di ruolo presso il Dipartimento di Economia dell’Università degli Studi Roma Tre, dove insegna Economia Politica, Laboratorio di economia applicata, Economia delle industrie creative ed è vicedirettore del Master in Economia e gestione dei beni culturali. Insegna Culture ad Arts Ecomics presso la School of Public Affairs di Sciences Po a Parigi. È presidente dell’Associazione per l’economia della cultura.
“IL GIALLO DI MARINA” DI LUCIANO GAROFANO E FABRIZIO RIZZI
Infinito edizioni propone “Il giallo di Marina. Un omicidio, una sentenza sbagliata, un’indagine difficile anche per il Ris” (€ 15,00 – pag. 176) di Luciano Garofano e Fabrizio Rizzi. Marina è una brillante imprenditrice che dopo una parentesi di studio e lavoro trascorsa negli Stati Uniti torna in Italia per mettersi alla guida di un’azienda lasciatale in eredità dallo zio. Una mattina viene trovata morta con una profonda ferita al collo. L’indagine viene affidata ai Carabinieri e tutti i rilievi e le indagini tecnico-scientifiche sono eseguiti dagli esperti del Ris. Tutto sembra indirizzarsi verso un femminicidio, per il quale viene indagato un ex di Marina, sul quale convergono tutti gli indizi. Nel Ris, però, non tutti concordano sulla responsabilità dell’uomo. I malumori all’interno dell’Arma e le divergenze con il Pubblico ministero non creano i presupposti migliori per un’indagine complessa e delicata: qualcosa andrebbe approfondito ma il Pm è convinto della colpevolezza dell’uomo, lo porta a processo e ottiene per lui una severa condanna. È soltanto grazie alle sofisticate analisi del Dna svolte dalla tenente Elisa Molinari, un’esperta e caparbia biologa del Ris, e alla perseveranza dell’avvocato difensore del condannato, che sarà possibile individuare il vero colpevole e scongiurare l’ennesimo errore giudiziario.
GLI AUTORI Luciano Garofano, biologo, già comandante dei RIS di Parma, Generale dei Carabinieri in congedo, docente universitario, consulente tecnico per l’Autorità giudiziaria e gli studi legali, presidente dell’Accademia italiana di Scienze forensi, è Cavaliere Ordine al merito della Repubblica Italiana e Ufficiale Ordine al merito della Repubblica Italiana. Consulente di serie televisive (R.I.S.–Delitti imperfetti) e di programmi tv (L’altra metà del crimine, La7d, Quarto Grado, Rete4), ha pubblicato tra gli altri Uomini che uccidono le donne (2011), Il mistero Caravaggio (2010), Assassini per caso (2010), Il processo imperfetto (2009), Delitti e misteri del passato (2008). Con Infinito edizioni ha pubblicato I labirinti del male (2014), La prepotenza invisibile (2018), La falsa giustizia (2019). Fabrizio Rizzi scrive per il Quotidiano del Sud dopo aver lavorato per il quotidiano Libertà, lo European di Londra e Il Messaggero, per il quale ha seguito come inviato speciale i più importanti avvenimenti di cronaca e politica degli ultimi decenni, a iniziare dalla giudiziaria, oltre a essere stato inviato su vari fronti di guerra (Beirut, Kuwait, Croazia, Bosnia, Kosovo, Somalia). È stato opinionista politico per Mediaset. È autore di una decina di libri, tra cui Vaticano e Ambrosiano (1987), I giudici di Milano (1993), Per amore, per denaro (1994), Delitti imperfetti (con Luciano Garofano, 2004), Berlusconi, finale di partita (2012), La bacchetta di Toscanini (2013), I nuovi diseredati (2018). È autore del docufilm Il Buio oltre il Risparmio e coautore con Paolo Scarpa del docufilm Tutte le domeniche ballavano.
LA STRAORDINARIA AVVENTURA DEL GIOVANE MOZART A ROMA
In un libro pubblicato da Sellerio, Giacomo Cardinali racconta la straordinaria avventura del giovane Mozart a Roma e il celebre affaire della sua trascrizione a memoria del Miserere di Gregorio Allegri. Una ricostruzione storica autorevole che si legge come un romanzo, leggero, vivace e anche impertinente, come non sarebbe dispiaciuto al suo protagonista. L’11 e il 13 aprile 1770 sotto la volta della Cappella Sistina si ritrovarono, tra le decine di presenti avvolti nel suggestivo buio della liturgia pasquale, due uomini: un ragazzino già prodigio-so e destinato a fama immortale, e uno di cui la Storia non avrebbe ritenuto nemmeno il nome, se non ne fosse stata ora scoperta una traccia in un manoscritto della Biblioteca Apostolica Vaticana. Il prodigio era Wolfgang Amadeus Mozart, lo scampato all’oblio Carlo Cristofari da Novara. I due si sarebbero incontrati nuovamente qualche sera più tardi in occasione di un ricevimento romano, quando nello stupore generale avrebbero discorso per qualche tempo, loro due soli, in tono di immediata complicità, per poi non rivedersi mai più; ma il danno era ormai fatto. La nuova fonte manoscritta, incrociata con la cronaca e i documenti del tempo, e con l’epistolario mozartiano, permette una ricostruzione più dettagliata e vivida del celebre affaire della trascrizione a memoria, effettuata da Mozart, del Miserere di Gregorio Allegri, di cui era proibita ogni divulga-zione e che veniva eseguito due volte l’anno ed esclusivamente dai Cantori della Cappella Sistina, di cui Cristofari da appena un mese era entrato a far parte. Attorno a questo episodio ruotano i personaggi più diversi: dal nuovo pontefice agli osti di Roma, dal castrato Farinelli a ministri e ambasciatori, da spie e sbirri a vecchie glorie del teatro lirico europeo, a cardinali e biscazzieri. E poi le estenuanti controversie sindacali dei cantori sistini, storie di raccomandazioni e di impresentabili, preghiere e suppliche per il bel tempo e per la pioggia, stipendi e regalie, esecuzioni musicali e multe, e un ricchissimo corredo di editti e di divieti a impedire tanto i giochi invernali quanto i refrigeri estivi. Fino all’ignobile gogna che sabato 31 marzo 1770 ha attraversato la città tra insulti e lanci di verdura marcia in una Roma ostinatamente refrattaria a ogni Illuminismo. Cardinali (Mondavio, 1977), filologo e paleografo, si occupa per lavoro di manoscritti e di libri a stampa tra XVI e XVIII secolo, di storia del collezionismo e di letteratura neolatina.
“L’AMERICA SOTTOSOPRA” DI JENNIFER HAIGH
Bakerton, Pennsylvania. Quando una grossa società si accorge che sotto i campi coltivati si estende un enorme giacimento di gas naturale, estraibile tramite fracking, riesce a convincere alcuni agricoltori a cedere i loro appezzamenti per cifre molto allettanti. Nessuno si rende conto che gli scavi procureranno ogni sorta di guai alla comunità. Guai che cominciano subito, con l’arrivo degli operai incaricati dei lavori, a loro volta poveri e arrabbiati per la vita grama nei dormitori, la lontananza dalle famiglie, i turni disumani, l’ostilità dei residenti. Con mano leggera, e un grande talento nel raccontare storie difficili senza eccessivi realismi e sentimentalismi, Jennifer Haigh in “L’America sottosopra” (Bollati Boringhieri, traduzione di Maria Giulia Castagnone, pp. 512, euro 15) ci offre un ampio quadro dell’America rurale contemporanea che, nonostante le ripetute delusioni, continua a sperare nel miracolo del sogno americano. Jennifer Haigh, nata e cresciuta in Pennsylvania, vive ora a Boston. Oltre a L’America sottosopra, ha pubblicato quattro romanzi − Mrs Kimble (2004, vincitore del PEN/Hemingway Award per un’opera prima), Baker Towers (2005), The Condition (La condizione, 2008), Faith (I sospiri degli angeli, 2012) − e una raccolta di racconti, News from Heaven (2014, vincitrice del PEN New England Award). I suoi racconti sono stati pubblicati da «The Atlantic» e da «Granta». L’America sottosopra è stato selezionato nella Top Books 2016 del «New York Times», del «Washington Post», del «Wall Street Journal» e della Radio Nazionale NPR; nel 2017 ha vinto il premio «The Bridge» dell’Ambasciata americana a Roma.(red – 17 giu)
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