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Made in Italy, francesi scoprono sapori campani a Casa Sica

Made in Italy, francesi scoprono sapori campani a Casa Sica

Il concetto di “casa”, per chi vive all’estero, è particolarmente complesso e variabile, un misto tra ricerca e riscoperta. Ne sa qualcosa Giuseppe Sica, classe 1987 e originario di Salerno, che questa “casa” se l’è portata dietro sulle quattro ruote di un furgoncino da Salerno a Strasburgo, a partire dal 2012. Giuseppe, che ha un diploma tecnico dei servizi di ristorazione, sin dall’età di sedici anni ha iniziato a lavorare in questo ambito – tra Marche, Toscana, Madonna di Campiglio, Trentino, Capri, Costiera Amalfitana – aprendo nel 2008 un’attività di ristorazione a Fisciano, in provincia di Salerno. Poi, nel 2012, l’idea di puntare all’estero. “Ero in vacanza a Strasburgo con la mia fidanzata Ornella, che oggi è mia moglie e che è da sempre colonna portante dei miei progetti professionali, e avevamo notato che nell’indotto alimentare e di ristorazione mancava ciò che è la vera cultura del cibo italiano, non la cultura italiana per turisti. Da lì ho iniziato a maturare l’idea di portare prodotti di eccellenza che in Alsazia si fa fatica a trovare. All’inizio i contatti erano circa tre ristoratori cercati su internet, ai quali mi ero proposto comunicando il mio passaggio in zona e la possibilità di consegnare mozzarella di bufala, pomodori, prodotti tipici campani, particolarmente del salernitano. Ogni quindici giorni prendevo il furgoncino e mi recavo a Strasburgo. Ero un venditore ambulante: caricavo a Salerno, mi recavo a Strasburgo, consegnavo la merce e poi tornavo a Salerno dove intanto continuava la mia attività”. Il passo successivo è stato la presa di coscienza che questo ritmo fosse difficilmente sostenibile a lungo termine, considerando poi di investire “nel primo affitto di un piccolo deposito, dove la merce arrivava e io col furgoncino andavo a fare le consegne. Nel 2016 abbiamo fatto un ulteriore investimento in un paesino alle porte di Strasburgo, a Souffelweyersheim, dove mi sono trasferito con mia moglie e i miei figli Giada e Vincenzo e abbiamo aperto un ingrosso per la ristorazione e un punto vendita al dettaglio con una caffetteria per la clientela del posto”. Giuseppe racconta a 9 Colonne come l’esperienza di quegli anni si sia tramutata in accoglienza piena da parte della popolazione locale, che lo vedeva più nelle vesti cittadino che di commerciante o pendolare. “La clientela alsaziana ha apprezzato da subito la nostra attività perché ha riconosciuto la competenza, vedevano dall’altra parte qualcuno che conosceva quello che stava facendo. Per la clientela italiana eravamo un punto di riferimento, soprattutto per chi cercava un buon caffè o la colazione con il nostro cornetto classico, ma anche per chi cercava prodotti che altrove non trovava”.

 

DA RIVENDITORE A RISTORATORE

Un ulteriore passaggio è arrivato quando gli spazi gestiti cominciavano a essere insufficienti. “Ci siamo resi conto di essere sulla strada giusta quando il deposito non riusciva più a contenere i prodotti richiesti e, intanto, ci chiedevano di fare attività ristorativa. Avevamo già iniziato a servire le pizze e qualche primo piatto, ma era tutto molto familiare. Considerando ciò, abbiamo deciso di fare un altro passo in avanti fino ad arrivare alla nascita di ‘Casa Sica’, nel novembre 2021”. Intanto, però, era arrivato il covid che, come per moltissime attività, “ha segnato l’inizio di una fase di gestione molto difficile. Eravamo all’apice della nostra carriera quando siamo stati costretti a chiudere per due anni. Mentre tutto era fermo ci siamo reinventati con l’asporto, il take away, diversificando il più possibile per sopravvivere a un periodo di crisi che nessuno si sarebbe mai immaginato”. Il progetto “Casa Sica” segna un cambiamento anche di sede, da Souffelweyersheim a Mundolsheim: “Nella nostra sede precedente avevamo la stessa clientela tutti i giorni a pranzo, alcuni professionisti avevano il loro proprio tavolo per tutta la settimana e ci chiamavano solo se non venivano. Ma anche a Mundolsheim ci hanno accolto bene”. Una nota che contraddistingue il ristorante-pizzeria-salumeria “Casa Sica” è la scelta di avere tutti dipendenti italiani. “Venendo da un paese, e soprattutto da una regione come la Campania, dove il cibo viene prima di tutto, per me c’è la necessità di avere qualcuno che parli la mia stessa lingua e abbia la stessa cultura gastronomica da condividere con i nostri ospiti. Tutto lo staff è formato da ragazzi italiani e, quando possibile, campani: vogliamo portare il made in Italy e cercare di far conoscere una cucina campana revisionata ma che faccia esprimere quello che siamo anche nello stile del servizio. Le persone del posto hanno accolto molto bene questo aspetto, per il menù proposto e perché lo stile della nostra accoglienza dà la sensazione di essere in vacanza in Italia, seppur per lo spazio di poche ore. L’obiettivo è per noi raggiunto”.

 

COSTRUIRE UNA RETE DI PROFESSIONALITÀ

Dal 10 maggio “Casa Sica” ha anche aperto la terrazza, con spazio per ristorazione all’esterno. “Cerchiamo di variare il nostro menù con suggestioni stagionali reinventando continuamente i nostri piatti. È in programma una collaborazione con il team ‘Costa del Cilento’ dello Chef Matteo Sangiovanni, per organizzare a Strasburgo due serate con i prodotti cilentani realizzati con tecniche moderne. Apprezziamo molto il lavoro di questo team, una brillante e nutrita Associazione di Chef professionisti che celebra l’intensa bellezza del territorio cilentano attraverso una cucina innovativa”. L’attività di Giuseppe Sica è però trasversale all’intero indotto ristorativo. “Abbiamo partecipato la scorsa primavera all’ultima edizione di Vinitaly, dove abbiamo selezionato quindici fornitori per proporre una degustazione a tutti i nostri clienti ristorativi, ai quali vogliamo far scoprire piccole aziende che fanno vini di una certa qualità, spiegando perché quella particolare azienda ha deciso di fare quella tipologia di vino e in quel particolare modo. La nostra attività è un concept, un discorso professionalizzante che, partendo dalle nostre radici, vuole fare attività ristorativa non fine a se stessa ma creando una rete di professionalità”.

Giuseppe Sica condivide con 9 Colonne due piatti “must” richiesti 365 giorni all’anno. “La pizza per eccellenza è la bufalina classica, con il top dei prodotti: pomodoro san Marzano, mozzarella di bufala campana di un piccolo produttore, olio extra vergine di oliva. Il primo piatto è un ex-aequo tra il raviolo allo scarpariello – ravioli farciti con ricotta di bufala e parmigiano, conditi con un sughetto semplice di pomodorino fresco saltato in padella con scaglie di parmigiano – e le linguine con crema di parmigiano e tartufo, certamente non un piatto campano ma molto apprezzato e richiesto”.  (BIG ITALY / EDE)

(© 9Colonne - citare la fonte)