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GIOVANNINI: IL PNRR
CAMBIERA' LE CITTA'

“Gli interventi sulle città sono numerosi. Il Piano nazionale per la qualità dell'abitare, il Pinqua, previsto dal Pnrr e promosso dal Mims, ad esempio, comprende 159 progetti sulla rigenerazione urbana: dalla riqualificazione di edifici e di quartieri al superamento dell'isolamento dovuto alle ferrovie che tagliano trasversalmente le città e a interventi nelle periferie. Complessivamente sono stati assegnati al programma 2,8 miliardi, una quota molto più elevata rispetto ai 400 milioni previsti inizialmente dalla precedente amministrazione. Sono inoltre disponibili circa 7 miliardi per i cosiddetti Piani urbani integrati del ministero degli Interni oltre ai fondi ordinari. Proprio nelle ultime settimane è stato sbloccato l'iter relativo al progetto di legge sulla rigenerazione urbana. Speriamo che questa legge attesa da anni venga approvata entro la legislatura”. Lo afferma il ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, Enrico Giovannini, in una intervista al Quotidiano Nazionale. Sul fronte della mobilità urbana, in particolare, “gli investimenti sono tantissimi. Quelli di Rfi e Anas, che abbiamo presentato mesi fa a tutti i sindaci delle Città Metropolitane, sono volti a un rafforzamento delle reti ferroviarie regionali e metropolitane grazie al sistema ERTMS e all'aumento dell'offerta di treni regionali su alcune tratte. Si investirà, inoltre sul rinnovo degli autobus, sulle piste ciclabili, sul potenziamento di metropolitane, tramvie e busvie. Sul trasporto rapido di massa, la Legge di bilancio prevede 5 miliardi di euro destinati alle città di Genova, Milano, Napoli, Roma e Torino. Un investimento mai fatto in precedenza”. Inoltre “al fine di migliorare la qualità delle interconnessioni tra le aree esterne alla città, per la prima volta, abbiamo previsto nella Legge di bilancio interventi anche sulle strade provinciali, regionali e comunali, mentre con Piano complementare investiamo sulle strade delle aree interne. Si tratta di investimenti importanti, a partire dai quali le Regioni e i Comuni, che devono programmare il Fondo per lo sviluppo e la coesione di 50 miliardi e, soprattutto, gli 80 miliardi dei fondi europei della programmazione 2021-2027, potranno investire secondo questa logica sistemica, rafforzando e integrando gli investimenti dello Stato”. (4 LUG - red)

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