Chi dice liquirizia dice Amarelli.
Fin dal 1731, anche se l’attività di famiglia risale ancora più indietro nel tempo, gli Amarelli sono riusciti a portare “l’oro nero della Calabria” prima in tutta Italia, e poi nel mondo. Coniugando insieme innovazione e tradizione, rimanendo sempre ancorati alla propria terra, gli Amarelli sono riusciti a traghettare l’azienda nei secoli, arrivando ad essere oggi un marchio conosciuto in tutto il mondo, e simbolo delle eccellenze italiane, tanto che il Senato ha voluto premiare Giuseppina Amarelli, in rappresentanza di tutta la famiglia, come eccellenza del Made in Italy, nel corso nel corso del XXIV appuntamento di “Senato&Cultura”, tenutosi il 16 luglio.
Le motivazioni del premio, consegnato direttamente dal Presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati, ben sottolineano l’importanza di questa famiglia per la storia del territorio: “Per aver saputo scrivere attorno ad una radice, l’oro nero della Calabria, tre secoli di successo imprenditoriale, trasformando una produzione locale in una realtà industriale che, all’undicesima generazione, è oggi tra le più antiche del mondo ancora in attività. Per la notorietà acquisita a livello internazionale nella trasformazione della liquirizia in prodotti che esprimono tutto il sapore e il gusto del territorio”.
D: Una intuizione del 1731 portata avanti da 11 generazioni. Cosa c’è nel futuro?
R: Come tutte le aziende famigliari che hanno radici reali, e non solo metaforiche, nei valori, nella famiglia e nella tradizione, diamo massima attenzione alle generazioni future. Noi abbiamo già la generazione successiva alla mia a lavoro. Abbiamo fatto il passaggio e adesso è mia nipote l’amministratrice dell’azienda. Abbiamo pronte tre quote azzurre e quattro quote rosa, che vanno dai sei mesi ai vent’anni, pronte anche loro a seguire le impronte della famiglia.
D: A cosa è dovuta la solidità della vostra azienda?
R: La solidità è dovuta all’aver sempre creduto e affermato i valori. Valori che sono innanzitutto quelli etici, del rispetto dell’ambiente, e delle persone che ci circondano, ai quali si aggiunge quel pizzico di follia che anima tutti gli imprenditori e che mai, come in questo momento, stiamo mettendo tutti al massimo per cercare di vincere la sfida globale: sempre nuovi prodotti, nuove immagini, nuovi modi di comunicare.
D: Come combattete l’Italian Sounding?
R: Devo dire che noi questo problema lo abbiamo solo in parte, attraverso la caramella a base di liquirizia. Essendo un prodotto naturale, tipico del sud dell’Italia – l’enciclopedia britannica definisce la liquirizia di Calabria la migliore del mondo – non abbiamo concorrenti. C’è il mondo del dolce artificiale, anche se ora la coscienza del mangiare naturale e dell’educare fin da bambini a mangiar bene in maniera sana e con la dieta mediterranea, ci può aiutare.
D: Quanto vi ha aiutato la scelta di non abbandonare le vostre origini?
R: Ci ha aiutato dal punto di vista della materia prima: siamo un’azienda che non si può delocalizzare, visto che la liquirizia di alta qualità nasce in Calabria. In particolar modo, siccome un consumo eccessivo di liquirizia può favorire l’ipertensione, la liquirizia calabrese ha un contenuto di glicirrizina tale da renderla meno dannosa per la salute; ovviamente fa bene a chi ha l’ipotensione. È anche una terra che ci ha dato tanto. Qualcuno in famiglia è andato lontano, ma è andato lontano più per diffondere la cultura che non per la liquirizia. Noi continuiamo a viaggiare perché ovviamente il nostro prodotto arriva in tutto il mondo dall’Europa, l’America del sud, fino all’Oceania.
D: Cosa rappresenta il premio del Senato?
R: Le istituzioni di alto livello ci sono state sempre vicine. Il premio del Senato è l’apoteosi di questo, e l’ho accumulato come emozione a quando il presidente della Repubblica, allora Napolitano, mi insignì dell’ordine al merito di Cavaliere del Lavoro. Sono quei momenti in cui ti rendi conto che hai il paese che ti sostiene. Localmente, invece, non sempre questo accade. La forza dell’imprenditore, però, è quella di avere sempre la speranza, di avere una visione del futuro. Questa è la nostra forza.