Penso alle liti sulla politica con mio padre. Era profondamente anticomunista e gli era capitato un figlio all’epoca estremista rosso. Negli anni in cui l’ho conosciuto votava liberale, poi repubblicano, infine per il Psi, quando questo non aveva più niente a che fare con la sinistra. Dc mai, anche se votava per partiti che comunque con la Dc facevano governi, storceva la bocca al solo nominarla. Una persona di destra moderata quindi, d’ideologia liberale e crociana. Mi chiedo cosa voterebbe oggi e da qui vorrei condividere una riflessione.
Non era un fascista e questo è importante (e oggi mi dispiace un po’ per aver usato questo epiteto molto spesso contro di lui). Tornato vivo per miracolo dalla disfatta albanese decise di arruolarsi nell’esercito badogliano. Per la dignità nazionale, mi diceva, concetto che faticavo a capire. Ancora oggi a essere sincero i concetti di nazione e nazionalismo mi provocano fastidio, ma comprendo cosa significasse per quella generazione. D’altronde anche i comunisti italiani della terza internazionale usavano il concetto di patria e patriottismo. Conosco molte persone che votano a destra e non sono fasciste. Rompiamo questo tabù non supportato dai fatti. Capirei se ad accusare sempre di fascismo chiunque non sia di sinistra fossero gruppi e persone rimasti ancorati a pratiche politiche degli anni ’70, ma che lo facciano coloro che con quelli che accusano di essere fascisti ci hanno fatto fino a ieri governi di unità nazionale è un fastidio insopportabile per la ragione. Perché una volta che hai dato del fascista a qualcuno è evidente che si crea un punto di non ritorno con cui poi dovresti essere coerente.
Intendiamoci, i fascisti veri nel nostro tempo ci sono e sono più pericolosi dei nostalgici del ventennio perchè non sono dichiarati ma mischiati tra la folla. Gli xenofobi, i razzisti, gli antisemiti, gli islamofobi, i fautori dell’autoritarismo, gli ultranazionalisti, gli omofobi, i tuttofobi. Chi si richiama direttamente a queste ideologie prende ben pochi voti alle elezioni, mentre elementi di questa robaccia puzzolente sono con tutta evidenza sfruttati per prendere voti in più dalla destra italiana di Berlusconi, Salvini e Meloni. Non è che il problema non ci sia.
La maggior parte degli elettori guarda ai partiti, tutti, con il medesimo disprezzo. Perché razzisti, xenofobi, antisemiti, islamofobi, quella roba lì si è sparsa tra tutti. Un amministratore che riduce la povertà a decoro, fa mettere panchine antibarbone, sgombra occupazioni senza offrire alternative alle persone rimaste senza più niente è un mio nemico politico anche se è stato eletto con il Pd. Gli elettori questo lo sanno e votano pro o contro chi pratica quel tipo di politica classista, coscientemente.
La cultura anti democratica è molto presente in queste elezioni, altro che bene comune, qualcuno ritiene di avere il diritto di ergersi a Standard & Poor’s, ad agenzia di rating, di valutazione del tasso democratico altrui. Non soltanto non è vincente ma contraddice l’evidenza dei fatti. Berlusconi, Letta, Renzi e Conte sono stati presidenti del consiglio, Meloni, Calenda e Salvini ministri, tutti loro e non soltanto alcuni sono colpevoli della crisi italiana, quella economica e quella democratica.
L’elettore di destra quindi, senza essere necessariamente un fascista, è un povero disgraziato come l’elettore contro la destra, che si deve accontentare di un offerta politica miserabile. Voterà schifato, magari trovando qualche persona più decente di altre all’uninominale e senza nulla poter fare con il proporzionale. A quell’elettore non importa la flat tax di Salvini in quanto tale ma una riduzione delle tasse comunque si chiami, se ne proponesse una seria e fattibile il Pd, agendo su altri fattori che non la tassa secca, lo voterebbe.
Soltanto cinque anni fa un partito ha raccolto un terzo dei consensi elettorali promettendo mille cose di cui poi soltanto una ha mantenuto, il Reddito di Cittadinanza, adesso secondo i sondaggi vale meno del 10%. E’ giusto essere puniti così. Gli elettori sono molto meno scemi di quel che pensano giornali e partiti. Ma da una parte si continua a ritenere che gli elettori di destra siano dei minorati psichici nel migliore dei casi o, appunto, dei fascisti nel peggiore. E’ l’ennesimo trucco per dare la colpa agli altri della propria incapacità di proporre.
(da agoravox.it )
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