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direttore Paolo Pagliaro

''Una vita in alto''
Sara Simeoni
si racconta

Libri
Ogni settimana uno scaffale diverso, ogni settimana sarà come entrare in una libreria virtuale per sfogliare un volume di cui si è sentito parlare o che incuriosisce. Lo "Speciale libri" illustra le novità delle principali case editrici nazionali e degli autori più amati, senza perdere di vista scrittori emergenti e realtà indipendenti. I generi spaziano dai saggi ai romanzi, dalle inchieste giornalistiche, alla storia e alle biografie.

''Una vita in alto'' <br> Sara Simeoni <br> si racconta

“UNA VITA IN ALTO”, SARA SIMEONI SI RACCONTA A MARCO FRANZELLI

 

Sara Simeoni è amata come pochi altri campioni della storia italiana. Per i risultati che ha saputo raggiungere nella sua lunga carriera, per aver aperto la strada alle donne nello sport ad alto livello, combattendo per far cadere tabù e pregiudizi, per l’atteggiamento sorridente che nasconde una forza di carattere che le ha permesso di superare non solo l’asticella in pedana ma anche le piccole e grandi difficoltà della vita. Un personaggio, quello di Sara, che è prima di tutto persona. Lo ha dimostrato riscuotendo grande favore di pubblico per l’allegria e l’autoironia che ha mostrato a milioni di telespettatori nella trasmissione di Rai 2 “Il circolo degli anelli” dedicata la scorsa estate all’Olimpiade di Tokyo. È sempre lei, l’eterna ragazza di Rivoli Veronese, ma è tornata popolarissima sui social e sulle prime pagine dei giornali, così come le accadeva quando vinceva negli anni 70 e 80. Nel volume “Una vita in alto (in libreria dal 6 settembre per Rai Libri), con la stessa divertita leggerezza, Sara Simeoni si racconta in prima persona a Marco Franzelli, storico giornalista sportivo Rai, attraverso i retroscena, molti inediti, di una carriera che l’ha portata ad essere eletta “Atleta del Centenario” nel 2014 in occasione dei 100 anni del Coni. E poi aneddoti imprevedibili, comici, bizzarri; insospettabili curiosità e originali ritratti dei personaggi dello sport, e non solo, le cui storie sono intrecciate alla sua.  

 

GLI AUTORI. Sara Simeoni (Rivoli Veronese, 1953) ex atleta italiana, medaglia d'oro ai Giochi olimpici di Mosca 1980. È stata primatista mondiale del salto in alto con la misura di 2,01 m stabilita due volte nel 1978, anno in cui vinse il Campionato Europeo. Ha vinto inoltre due medaglie d'oro alle Universiadi, altrettante ai Giochi del Mediterraneo e quattro titoli di campionessa europea indoor. Quattordici volte campionessa italiana, ha detenuto il primato italiano per 36 anni dal 12 agosto 1971 all'8 giugno 2007, quando fu superato da Antonietta Di Martino. Nel 2014 fu eletta "Atleta del Centenario", insieme ad Alberto Tomba, in occasione dei 100 anni del CONI.  Marco Franzelli, nato a Roma, alla Rai dal 1980, ha seguito da inviato le olimpiadi e i principali avvenimenti sportivi internazionali. È stato telecronista dell'atletica leggera, capo delle redazioni società, servizi speciali e cultura e spettacolo del tg1. Attualmente è vice direttore di rai sport. 

 

 

GIUSEPPE CARRISI RIPERCORRE IL “FILO NERO”, QUANDO IL PASSATO RITORNA

In libreria per Infinito edizioni “Il filo nero. Nazismo e fascismo: quando il passato ritorna” (euro 15, pag. 160) di Giuseppe Carrisi.  Il nazifascismo non è morto con la fine della seconda guerra mondiale. Ha continuato a vivere nell’ombra e si è insinuato come un fenomeno carsico, in attesa di incarnarsi in nuovi “miti”. Oggi è di nuovo “protagonista” – attraverso gruppi populisti, xenofobi, identitari, suprematisti, antisemiti, nostalgici – e si organizza fomentando l’odio razziale, cavalcando la crisi economica e altre emergenze, facendo leva sul malcontento e sulle contraddizioni del mondo globalizzato. In questo libro, Carrisi – documenti alla mano – ripercorre il filo che lega quel passato al nostro presente: dalla fuga dei criminali nazisti, all’indomani della caduta del regime hitleriano, alle complicità del Vaticano e degli Alleati; dal “colpo di spugna” nella Germania postbellica all’ascesa in tutto il mondo di gruppi e movimenti dell’destra estrema, nuova minaccia per le democrazie. Fino agli oscuri canali di finanziamento che alimentano quest’internazionale nera, non ultima la Russia di Vladimir Putin, che mira a ridisegnare la geopolica mondiale e a indebolire le istituzioni occidentali. 

 

 

 

L’AUTORE. Giuseppe Carrisi, giornalista Rai, scrittore e documentarista, ha realizzato numerosi reportage da zone di guerra come Palestina, Sierra Leone, Uganda, Burundi, Costa D'Avorio, Liberia, Nigeria, Repubblica Democratica del Congo, Rwanda, Sudan. Ha pubblicato Kalami va alla guerra (2006), Tutto quello che dovresti sapere sull'Africa e che nessuno ti ha mai raccontato (2009), Gioventù camorrista (2010), La fabbrica delle prostitute (2011), Padre Mosè (2017). Ha realizzato il documentario Kidogò, un bambino soldato, presentato al Giffoni Film Festival e vincitore nel 2010 dell’International Film Festival for Children and Youth di Yerevan, in Armenia. Ha scritto e diretto il documentario Voci dal buio, e le docufiction Zarema e le altre e Le figlie di Mami Wata. È stato coautore e interprete dello spettacolo teatrale Abusi d’Africa. Con Infinito edizioni ha pubblicato Il Paese che uccide le donne (2021).

 

LIA LEVI, “PER UN BIGLIETTO DEL CINEMA IN PIU’”

 

La Seconda guerra mondiale è appena finita e Roma è una città ferita, ma piena di speranze e di energia. Come Federico, che deve badare all’incontenibile fratellino Giolli mentre la mamma lavora fuori casa, aspettando il ritorno del marito, prigioniero di guerra. La vita non è facile e la mancanza del papà si sente molto, ma i due bambini iniziano a colorarla di sogni quando scoprono come entrare al cinema senza pagare il biglietto. Lì, al buio, sprofondati nelle poltroncine scarlatte, si fanno trasportare di volta in volta in meravigliose avventure. Presto però si accorgono di non essere gli unici clandestini in sala. Anche Malva e Antonio non si perdono neanche un film. Ma come mai Malva non lascia mai il cinema? Come mai dorme sola nello scantinato della sala? Dalla voce limpida e incantatrice di una delle più importanti autrici italiane, Lia Levi, arriva in libreria per Salani editore “Per un biglietto del cinema in più” (pp. 192, 13,90 euro),  un romanzo che celebra il cinema e il potere delle storie che salvano la vita, pagine dense di ottimismo per riflettere sulle atrocità della guerra e sulla forza della compassione e dell’amicizia come unica speranza di pace.

 

L’AUTRICE.  Lia Levi è nata a Pisa nel 1931 da una famiglia piemontese di origine ebraica. Ha vissuto da bambina le persecuzioni razziali e la deportazione nei campi di concentramento e ha voluto testimoniare la sua esperienza nel suo primo romanzo, Una bambina e basta (1994, vincitore del Premio Elsa Morante opera prima). Da allora ha continuato a scrivere romanzi sia per adulti che per ragazzi, più volte premiati e apprezzati da pubblico e critica. Con Questa sera è già domani ha vinto il Premio Strega Giovani del 2018. Vive e lavora a Roma, dove ha anche fondato e diretto per trent’anni il mensile della comunità ebraica Shalom.

 

 

 

LUCA TERNI CI SPIEGA “TUTTO SULLA CARNE”

 

Pollo, maiale, manzo, ovini, cinghiale, coniglio: dal “miglior macellaio d’Italia” tutte le ricette e i segreti per imparare a cuocere alla perfezione ogni taglio, rispettandone le caratteristiche e la cottura, senza sprechi e nel rispetto dell’ambiente. Luca Terni, macellaio da generazioni e cuoco famoso in tutta Italia, in “Tutto sulla carne. Tipi, tagli, tecniche di cottura, eccellenza”  (Vallardi, pp. 240, euro 19,90 euro) ci offre finalmente la guida completa ai tipi di carne, ai tagli e alle tecniche di cottura per accendere la fantasia in cucina coniugando tutta la sapienza della tradizione e dell’antica arte della macelleria con lo spirito del nostro tempo. Tantissime ricette – dalla parmigiana di pollo alla guanciola di maiale brasata, dal famigerato ragù dei Terni all’agnello con i carciofi passando per trippa, coda e fegatelli! – per riscoprire la carne come non l’avete mai provata: trucchi, segreti, modalità di cottura e preparazioni gustosissime per non gettare via nulla e rinnovare la cucina con piatti succulenti all’insegna della sostenibilità e del rispetto per gli animali.

 

 

IL LIBRO. Se parliamo di carne e cerchiamo l’eccellenza, Luca Terni è “la” risposta. Nato in Toscana, cresciuto in una famiglia di macellai ed esperti di carne da quattro generazioni, un’esperienza ventennale alle spalle, vincitore del contest di Detto Fatto ed eletto «miglior macellaio d’Italia», Luca Terni porta la carne nei piatti di ogni giorno con fantasia e gusto. In questo libro Luca esplora tagli e tecniche di cottura specifiche per ogni animale e per ciascun pezzo, trasformando gli scarti e le parti considerate – a torto – meno nobili in capolavori di delizia e sapore per farci scoprire una nuova dimensione, più attenta e sostenibile, del mangiar carne. Perché nulla si butta ma tutto si… impara: in Tutto sulla carne Luca Terni, promotore di standard elevati negli allevamenti e sostenitore delle piccole realtà locali, ci insegna a riconoscere il valore e la specificità di ciascun taglio, dal filetto alla punta di petto di manzo attraverso ricette che fanno venire l’acquolina in bocca. Il rispetto dell’animale e l’attenzione alla qualità dei prodotti s’intrecciano alla consapevolezza per l’ambiente in un ricettario pratico e adatto a tutti, per gustare i piatti migliori della tradizione italiana.

 

 

L’AUTORE. Luca Terni, origine toscane e una tradizione di macellai alle spalle, è lo chef di carne più amato d’Italia. A Detto Fatto ha vinto il titolo di «miglior macellaio d’Italia», da anni gestisce una macelleria di famiglia a Capalbio e per il piccolo schermo conduce i programmi C’è ciccia e Scarpetta d’Italia su Food Network, il canale che lo ha consacrato. Dopo aver lasciato gli studi di Economia per aiutare il padre, Luca non ha mai smesso di occuparsi della carne, aprendo anche un ristorante con il fratello nella bellissima location di Ansedonia, a Grosseto. Solare e determinato, 35 anni di cui 22 trascorsi dietro il bancone, Luca porta in tavola la sua filosofia culinaria: imparare a cuocere ogni taglio dell’animale, anche quelli meno pregiati, rispettandone le caratteristiche e la cottura. Tra i suoi ultimi progetti c’è una macelleria digitale, per ordinare e ricevere carne di qualità in appena 24 ore.

 

YASMINA KHADRA E “IL SALE DELL'OBLIO”

Negli anni Sessanta, agli inizi dell’indipendenza algerina, quando ancora si respira quello che sarà solo il miraggio della libertà, Adem, professore alla scuola media, viene abbandonato dalla moglie, da tempo infelice del matrimonio. Per lui non c’è altro al di fuori di questo suo piccolo mondo quotidiano, di quell’affetto dato per certo, e nel pieno della disperazione decide a sua volta di lasciarsi tutto alle spalle, il villaggio, il lavoro, gli alunni, e di prendere la strada come un vagabondo per annientare il dolore e la vergogna. Quale moderno Don Chisciotte, dal carattere irritabile e indisponente, nel corso del suo cammino incontrerà i compagni di viaggio più disparati: un vecchio cieco che canta divinamente, uno psichiatra amante di Gogol’ e Puškin, un nano che sogna di trovare almeno una volta nella vita un amico vero, tutti più miserabili di lui ma che cercheranno comunque di aiutarlo, di redimerlo, di spronarlo. Ma Adem è un uomo intristito, ostile, diffidente, rassegnato alla sua drammatica sorte. Fino a quando non si troverà a riaffrontare i suoi vecchi demoni e a considerare una scelta che potrebbe modificare il suo destino.

Attraverso le peregrinazioni di un antieroe malinconico e controverso, circondato da una galleria di personaggi fuori dal comune, Yasmina Khadra nel libro “Il sale dell'oblio” (Sellerio, traduzione dal francese di Marina Di Leo, pp. 268, euro 16), con la sua scrittura impeccabile, in costante ricerca ed evoluzione, riflette sul legame tra i mariti e le loro donne, sulla nozione di onore che grava su di loro e su come il conservatorismo, che li tiene legati, danneggi la loro felicità. È un romanzo di sguardi e di visioni, che tratteggia l’assurdità della vita senza amore e senza amicizia, e offre una meditazione poetica e filosofica sul possesso e la libertà, sulla negazione e il disprezzo, la separazione e la solitudine.

 

 

L’AUTORE. Yasmina Khadra, pseudonimo di Mohamed Moulessehoul, è uno scrittore stimato e apprezzato nel mondo intero. Nato in Algeria nel 1956, reclutato alla scuola dei cadetti a nove anni, è stato ufficiale dell’esercito algerino. Dopo aver suscitato la disapprovazione dei superiori con i suoi primi libri, ha continuato usando come pseudonimo il nome della moglie. Nel 1999 ha lasciato l’esercito svelando così la sua vera identità e ha scelto di vivere in Francia. In Italia sono pubblicati molti dei suoi romanzi, tra cui i due noir Morituri (1998) e Doppio bianco (1999), e Quel che il giorno deve alla notte (2009), miglior libro del 2008 per la rivista letteraria «Lire» (adattato a film nel 2012). Con Sellerio: Gli angeli muoiono delle nostre ferite (2014), Cosa aspettano le scimmie a diventare uomini (2015), L'ultima notte del Rais (2015), L'attentato (2016), dal quale è stato tratto il film di Ziad Doueiri, Khalil (2018), L'affronto (2021), Le rondini di Kabul (2021) e Il sale dell'oblio (2022).

 

 

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