di Paolo Pagliaro
In quattro anni il partito di Giogia Meloni è passato da 1,4 a 7,3 milioni di voti. Da dove si è staccata la valanga che squassato il panorama politico e che porterà Meloni a Palazzo Chigi? La risposta viene dall’analisi dei flussi elettorali realizzata dall’Istituto Demopolis che ha studiato la provenienza del consenso a Fratelli d’Italia rispetto al voto espresso nel 2018. Degli oltre 7 milioni di elettori odierni, solo 18 su 100 avevano già votato per Meloni alle ultime Politiche. Ben 30 elettori su 100 di Fratelli d’Italia avevano scelto nel 2018 il Movimento 5 Stelle, 12 vengono da Forza Italia. Il flusso più significativo è però quello in uscita dal partito di Salvini: Il 33% degli attuali elettori di Fratelli d’Italia, nel 2018 aveva infatti optato per la Lega.
Giorgia Meloni, in sostanza, ha cannibalizzato l’elettorato dei suoi alleati e questo spiega perché il centrodestra, nel suo complesso, ha raggiunto un risultato trionfale ma inferiore agli standard del recente passato. La partita per il governo sarebbe stata apertissima se anche il centrosinistra fosse stato in grado di allestire quell’alleanza elettorale che lo avrebbe reso competitivo nella partita del maggioritario. Così non è stato, per una somma di egoismi e di rancori. E dunque quando Demopolis indaga sulle ragioni per cui 16 milioni di italiani hanno scelto di astenersi registra tre risposte: sfiducia verso i partiti, incapacità della politica di incidere sulla vita reale delle famiglie ma anche il fatto che domenica 25 settembre l’ esito era scontato. E dunque, perché votare?
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