Firenze, 19 nov - Osservare, concatenare, dedurre. E magari scoprire che Sherlock Holmes è esistito davvero in questo mondo, e non solo nella fervente immaginazione di Sir Arthur Conan Doyle. Da questo assunto partono gli iscritti alla fondazione fiorentina “Uno Studio in Holmes”, l’associazione che, da venerdì, sarà protagonista a Palazzo Medici Riccardi del congresso internazionale dedicato all’investigatore di Baker Street. Il convegno, che durerà fino a domenica, presenta numerose tavole rotonde e vanta l’intervento di delegazioni provenienti da Australia, Francia, Gran Bretagna, Giappone, Stati Uniti e Venezuela. Nella giornata di domenica, inoltre, i lavori saranno anche seguiti dalla trasmissione radiofonica “Tutti i colori del giallo”, in onda dalle 13 su Radio 2. L’associazione “Uno studio in Holmes” è nata a Firenze nel 1987, proprio nel centenario della prima avventura di Holmes, raccoglie soci da tutta Italia e si riunisce, di prassi, almeno una volta l'anno. “Ci sono più di 700 associazioni in tutto il mondo – spiega Enrico Solito, “past president” dell’associazione – che studiano la figura di Sherlock Holmes con una precisione che fa invidia ai più grandi storici. Il gioco, se così si può dire, è quello di considerare l’investigatore un personaggio realmente esistito, non un’invenzione letteraria. E per dimostrarlo applichiamo un metodo rigorosamente scientifico: studiamo i testi d’epoca, la storia, la letteratura ma anche, ad esempio, gli orari dei treni di un determinato giorno per verificare le possibili congruenze, o la reale esistenza di un personaggio di contorno descritto in uno dei romanzi. Certo, può essere considerato come un grande gioco, ma è un gioco a cui hanno partecipato anche uomini come Umberto Eco e Massimo Baldini, o ancora Isaac Asimov. Tutti con serietà e applicazione da studiosi”. Un’applicazione che è valsa allo stesso Enrico Solito l’iscrizione al Baker Street Irregulars di New York, il più grosso club del mondo di studiosi e appassionati di Sherlock Holmes: “Non è un’associazione a cui ci si può iscrivere – racconta senza nascondere una punta di orgoglio - ma dalla quale si riceve una convocazione. Può infatti arrivare una chiamata per partecipare alla cena che organizzano a New York ogni anno nel giorno di nascita di Holmes; a quel punto, dopo un paio di giorni di studio attento, i responsabili decidono se concedere l’iscrizione al club. C’è gente nel mondo che aspetta da oltre trent’anni quest’opportunità”. Ed è con questo stesso spirito di rigoroso studio, e quasi di reverenza mistica nei confronti dell’investigatore di Baker Street, che si aprirà venerdì il convegno: “Sono passati 120 anni dalla prima avventura – osserva ancora Solito – e 20 dalla fondazione della nostra associazione, che tra l’altro non poteva che nascere Firenze, l’unica città italiana visitata dallo stesso Holmes, come documentato ne ‘La casa vuota’. Quest’anno abbiamo molti ospiti internazionali, e verranno anche alcuni amici giapponesi, che saranno con noi appositamente per il congresso. Tutti gli eventi sono aperti al pubblico, i fan o i semplici curiosi possono venire senza alcun timore. Certo, ci sono incontri e tavole rotonde piuttosto dotte e specifiche, ma ci sono anche appuntamenti più leggeri e divertenti, come il processo a Sherlock Holmes, al quale parteciperò come avvocato difensore: dovrò scagionarlo da varie accuse – anticipa ancora Solito – come ad esempio quella di maltrattamento di animali, in riferimento alla vicenda del mastino dei Baskerville. Spero – conclude sorridendo - di ottenere un’assoluzione piena”.
(Mca) (© 9Colonne - citare la fonte)