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direttore Paolo Pagliaro

IIC Sydney: fare rete per promuovere la cultura italiana

IIC Sydney: fare rete per promuovere la cultura italiana

Dopo quattro anni di intensa attività, Lillo Guarneri ha lasciato la direzione dell’Istituto Italiano di Cultura di Sydney. Parlando a 9colonne della sua esperienza, Guarneri ha sottolineato come ci sia un grande interesse verso il nostro paese. Per l’ormai ex direttore, la promozione della cultura non è difficile, anche se maggiori strumenti e un coinvolgimento più intenso delle istituzioni culturali locali potrebbero contribuire a risultati ancora più soddisfacenti.

A Sydney si trova una comunità italiana ricca, numerosa e ben integrata.
“Assolutamente. Noi ci rivolgiamo agli australiani in generale, ma non manca da parte nostra un’attenzione sia all’emigrazione storica che all’emigrazione nuova, che vede tantissimi giovani di grande valore. Credo che lo Stato italiano debba mantenere i legami e utilizzare al meglio questi giovani straordinariamente capaci e preparati, che, anche meglio degli italiani delle scorse generazioni, riusciranno ad integrarsi e avere successo in Australia”.

A tessere una tela che ci dovrebbe vedere protagonisti?
“Certo. Noi abbiamo un’enorme capacità di creare dialogo; siamo naturalmente predisposti a questo. La promozione della lingua e della cultura italiana non è una cosa difficile, anzi tutti aspettano con gioia un’attività legata a questi temi. Nel corso dell’incontro a Napoli tra i direttori degli Istituti italiani di Cultura si è lavorato con un gruppo di lavoro sia per guardare in prospettiva, da qui a cinque o dieci anni, sia per risolvere temi concreti. Questo ci aiuterà a meglio promuovere la cultura italiana”.

Lei ha detto che l’Italia si promuove facilmente. Un buon lavoro di comunicazione è importante per voi?
“Assolutamente sì. Oggi non possiamo non lavorare con i media e con tutti gli strumenti che la rete ci dà. Sono rimasto particolarmente sorpreso da come i media possano svolgere, nei confronti soprattutto dei giovani – australiani, italiani o italoaustraliani – questa attività di promozione culturale. Dico sempre che un evento può diventare virale se comunicato bene, anche con strumenti molto semplici. Noi lo facevamo in maniera costante, c’è costato un po’, ma alla fine ci siamo riusciti”.

Se potesse chiedere alle istituzioni uno strumento in più per l’attività degli Istituti, sia del suo che degli altri, su cosa concentrerebbe la sua richiesta?
“Credo che abbiamo lavorato bene sulle risorse finanziarie, che stanno piano piano arrivando. Abbiamo migliorato anche la presenza di funzionari nel settore della promozione culturale. Bisogna concentrarsi ora sul potenziare la rete di impiegati locali. Questyo ci permetterebbe di spendere meglio i denari che abbiamo”.

Un rapporto più intenso tra gli Istituti potrebbe essere utile?
“A Sidney ho fatto un’esperienza fantastica di rete con il Sistema Italia. Ho trovato tutte le componenti del Sistema dirette da persone che avevano voglia di collaborare. È stato tutto facilissimo, e quando si fa rete i risultati si vedono, sia in termini numerici che di efficacia di promozione”.

L’augurio è quello di intensificare la collaborazione?
“Certo, intensificare la collaborazione con il Sistema Italia, ma anche e soprattutto con le istituzioni culturali locali. È essenziale condividere i progetti di promozione per una maggiore efficacia. L’ascolto di quello che gli australiani desiderano si sposa bene con quella che è la nostra idea di promozione”. (Sab - 14 ott)

(© 9Colonne - citare la fonte)