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direttore Paolo Pagliaro

CUPERLO: IL PD RESTERA’
MA VA RIFONDATO

“Capisco la necessità di un nuovo leader, ma la domanda è quale partito si ha in animo di rifondare. Perché dopo la sconfitta e con una destra presa tra le cambiali elettorali e la disumanità mostrata su poveri e migranti, non è coi gazebo delle primarie che il sole tornerà a splendere. Lasciamo stare il temine identità se appare troppo vago, il nodo però rimane e investe l'attualità del progetto. Nel 2007 il traguardo era chiudere la pagina di una sinistra divisa per tutta la seconda metà del `900 tenendo assieme il mondo del lavoro, dell'impresa sana e della cultura, a partire da scuola e università. Non ci siamo riusciti”. Così a Il Manifesto Gianni Cuperlo, per il quale “se crediamo in un percorso capace di includere forze, persone, in una comunità che ripensa il suo modo di essere, di organizzare la partecipazione, di selezionare la classe dirigente, allora è bene che il processo non si fermi con l'elezione del nuovo leader, ma prosegua con una semina di idee e rotture col nostro passato perché quello sarà il banco di prova sulla volontà di dar vita a una forza diversa”. “Noi abbiamo una priorità ed è attrezzare l'opposizione a una destra incattivita”. “La sfida è essere baricentro di un'alleanza segnata da principi sociali e una cultura istituzionale opposti alla loro. Lo dobbiamo fare pensando ai mesi che abbiamo davanti, ma anche all'eredità delle forze a fondamento di questo partito”. (24 NOV – deg)

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