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direttore Paolo Pagliaro

MANOVRA, CIRIANI:
TETTO A EMENDAMENTI

Intervistato dal Messaggero, il ministro ai rapporti col parlamento, Luca Ciriani, sottolinea che “La struttura portante, il cuore politico della legge di bilancio, non potranno essere né intaccati, né stravolti. I numeri non lo consentono. Poi, qualche ritocco ci potrà essere: è normale che il Parlamento intervenga per apportare piccole migliorie”. “Lanceremo un appello a limitare al massimo le proposte di modifica c'è poco tempo e dobbiamo andare di corsa. Nei prossimi anni ci sarà spazio per tutti. Ora l'imperativo è approvare la manovra entro dicembre: va assolutamente evitato l'esercizio provvisorio. Sarebbe un disastro per il Paese”. Con questa legge non temete di deludere i vostri elettori? “No. Bisogna sempre usare il linguaggio della coerenza, della serietà e della chiarezza. Ai cittadini diciamo: cominciamo a realizzare quello che abbiamo promesso, sapendo che abbiamo cinque anni per completare il lavoro. Insomma, è solo l'inizio di un percorso. In più, abbiamo varato una manovra molto coraggiosa e allo stesso tempo sobria: ci rendiamo conto di governare il Paese nella peggiore crisi degli ultimi decenni, così abbiamo puntato a difendere in primis imprese e famiglie dal caro-bollette”. “Abbiamo fatto tutto ciò che si poteva fare. Sfido chiunque a dire che non era necessario stanziare 22 miliardi per l'emergenza energetica (oltre ai 9 del decreto aiuti quater) e che si poteva fare di più sul cuneo fiscale con le risorse a disposizione. La visione di questa Finanziaria è indicare la strada per la ripresa del Paese, mettendo in sicurezza le fasce più deboli e aiutando chi produce reddito”. (24 nov - deg)

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