Intervistato dal Messaggero, il ministro ai rapporti col parlamento, Luca Ciriani, sottolinea che “La struttura portante, il cuore politico della legge di bilancio, non potranno essere né intaccati, né stravolti. I numeri non lo consentono. Poi, qualche ritocco ci potrà essere: è normale che il Parlamento intervenga per apportare piccole migliorie”. “Lanceremo un appello a limitare al massimo le proposte di modifica c'è poco tempo e dobbiamo andare di corsa. Nei prossimi anni ci sarà spazio per tutti. Ora l'imperativo è approvare la manovra entro dicembre: va assolutamente evitato l'esercizio provvisorio. Sarebbe un disastro per il Paese”. Con questa legge non temete di deludere i vostri elettori? “No. Bisogna sempre usare il linguaggio della coerenza, della serietà e della chiarezza. Ai cittadini diciamo: cominciamo a realizzare quello che abbiamo promesso, sapendo che abbiamo cinque anni per completare il lavoro. Insomma, è solo l'inizio di un percorso. In più, abbiamo varato una manovra molto coraggiosa e allo stesso tempo sobria: ci rendiamo conto di governare il Paese nella peggiore crisi degli ultimi decenni, così abbiamo puntato a difendere in primis imprese e famiglie dal caro-bollette”. “Abbiamo fatto tutto ciò che si poteva fare. Sfido chiunque a dire che non era necessario stanziare 22 miliardi per l'emergenza energetica (oltre ai 9 del decreto aiuti quater) e che si poteva fare di più sul cuneo fiscale con le risorse a disposizione. La visione di questa Finanziaria è indicare la strada per la ripresa del Paese, mettendo in sicurezza le fasce più deboli e aiutando chi produce reddito”. (24 nov - deg)
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