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Il cinepanettone di Cortina
uno spettacolo squallido

Il cinepanettone di Cortina <br> uno spettacolo squallido

di Salvatore Tropea

    Se la sventagliata di aumenti, anziché salutare sin dalla prima ora il nuovo anno, fosse entrata in vigore magari fra due o tre mesi probabilmente nessuno avrebbe collegato questa mazzata già bella che programmata dal governo Meloni, col pienone o come dicono adesso i comunicatori dotti il sold-out registrato a Cortina d’Ampezzo: ministri, sottosegretari, politici e sottopancia, imprenditori, personaggi dello spettacolo o aspiranti tali, tutti accomunati dal desiderio di esserci e farsi notare. Insomma un ritorno in grande stile agli anni Ottanta che, dopo il purgatorio del Covid, sembra avere rilanciato alla grande la perla delle Dolomiti. Premesso che ognuno è padrone di andare a trascorrere il Capodanno dove meglio crede resta il fatto che questa invasione politicamente trasversale della rinomata stazione invernale non poteva passare inosservata salvo che nelle intenzioni dei protagonisti che, si sa, sono convinti che tutto sia lecito e giustificato.
Alberghi a cinquestelle, ristoranti con chef stellati, locali notturni e impianti di risalita di primordine, non potevano non stridere con le convulsioni del governo per approvare il documento col quale ha gratificato gli italiani di un immediato e diffuso programma di aumenti. Non che ci si aspettasse altro da Crosetto e Lollobrigida, ma sarebbe stato quanto meno opportuno salvare la faccia mostrando un briciolo di solidarietà con gli italiani e facendo vedere che se c’è il momentaccio è brutto lo si può quanto meno condividere. E invece si è assistito alla corsa da poveri arricchiti che non aspettavano che il loro momento di visibilità, una sorta di esibizione aggiuntiva della vittoria elettorale. Senza pudore e anzi con la soddisfazione di chi ha afferrato la sua fetta di torta.
Ma quello che ha stupito e intristito è stata la composizione di questa nuova ondata gaudente, ovvero l’estrazione politica che, salvo le dovute eccezioni, ha abbracciato tutto l’arco costituzionale, Naturalmente con prevalenza della destra per la quale è stato come poter dire finalmente eccoci arrivati. E semmai qualcuno può avere avvertito un vago senso di disagio lo ha potuto facilmente stemperare constatando la presenza di esponenti che si collocano all’opposizione ma sperando di poter presto entrare a far parte della maggioranza o (illudendosi) di sostituirla.
Insomma uno spettacolo miserevole che avremmo voluto evitarci ma che nel suo squallore ci aiuta a capire, se qualcuno ancora avesse dubbi, con chi avremo a che fare nei prossimi mesi. Una comitiva da cinepanetttone con Boldi e De Sica. 

 

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