Arriva in teatro “MATRIOSKA, una donna sottovuoto”, uno spettacolo prodotto da Far Musical e ispirato alla vita della giornalista Nellie Bly. Nellie Bly, pseudonimo di Elizabeth Jane Cochran è stata una giornalista statunitense, ed stata la prima che si è dedicata al giornalismo investigativo e la creatrice del genere di giornalismo sotto copertura. Il suo nome è legato anche ad un giro del mondo da record, completato in soli 72 giorni, emulando Phileas Fogg, protagonista del romanzo di Jules Verne Il giro del mondo in 80 giorni. Una donna dal carattere forte e determinato che, ingaggiata da un’importantissima testata giornalistica statunitense, decide di fingersi pazza al fine di farsi internare in un manicomio femminile, dove scoprirà i soprusi e gli abusi di giovani donne, rinchiuse non solo perché pazze, ma anche perché emarginate dalla società in quanto ritenute anticonformiste. Uno spettacolo di fortissimo impatto emotivo, molto concentrato sull’aspetto psicologico e socio-culturale, che affronta un tema attualissimo: la violenza sulle donne e la discriminazione di genere, il tutto arricchito dalle fantastiche canzoni della grande Mina Mazzini. Un cast d’eccellenza, uno studio attendo delle luci e di un impianto scenografico originale e contemporaneo, nonché e una maniacale regia, attenta ad ogni singolo dettaglio, offrirà uno spettacolo coinvolgente. La musica farà da padrona, la recitazione da legante, le luci e le scene da incantevole scenario, offrendo una messa in scena elegante e suggestionale, riportando il pubblico in un sogno.
IL SEME DELLA VIOLENZA: A MILANO UNO SPETTACOLO PER RIFLETTERE SULL’OMOFOBIA
Dal 17 gennaio al 5 febbraio andrà in scena al Teatro Elfo Puccini d Milano “Il seme della violenza - The Laramie project”, regia Ferdinando Bruni e Francesco Frongia. scritto da Moisés Kaufman insieme ai membri del Tectonic Theater Project di New York. Un testo profondo, stratificato e toccante che racconta il caso Matthew Shepard, uno studente ucciso brutalmente negli anni 90 per motivi di odio omofobico. Il testo non si limita a trattare una questione legata alle tematiche dell’omofobia e della paura della diversità in generale, ma parla anche della funzione che il teatro può avere come strumento vivo di confronto con la realtà e come catalizzatore di dibattiti che riguardano da vicino anche tutti. Grazie alla forza del racconto il copione viene utilizzato nelle scuole di tutto il mondo come materiale didattico per l’educazione contro i pregiudizi. Lo spettacolo nella sua versione americana nata dalla sensibilità di Moisés Kaufman e della sua compagnia è uno dei testi più rappresentati negli Stati Uniti. Gli otto attori della compagnia mettono a confronto due comunità: quella dei componenti dell’ensemble newyorkese, liberal, democratici e in molti casi loro stessi attivisti LGBT e la popolazione di Laramie, l'anima profonda e contraddittoria degli Stati Uniti, che lotta per conciliare l’orrore e il dolore per il brutale assassinio con la disapprovazione dell’omosessualità, basata su rigide convinzioni religiose. Lo spettacolo è ambientato nella palestra di una scuola, un luogo simbolico dove si riuniscono le piccole comunità quando si devono svolgere dibattiti pubblici; uno spazio essenziale circondato da ampie pareti che accolgono proiezioni e da due gradinate, usate dagli attori come avamposti da cui lanciare testimonianza civile della propria arte. Un luogo dove il teatro si apre al dibattito sul nostro modo di pensare e di parlare dell’omosessualità, della politica di genere, dell’educazione, delle classi, della violenza, dei privilegi e dei diritti, della differenza tra tolleranza e accettazione.
LA DIPENDENZA DA SOCIAL NETWORK IN SCENA CON “F.O.M.O”
Debutta in prima assoluta a Fortezza Est, a Roma, dal 19 al 21 gennaio 2023 “F.O.M.O. Fear of missing out”, spettacolo ideato e diretto da Francesca Lombardo che indaga la contemporanea dipendenza da social network e l'ansia sociale di rimanere esclusi se disconessi, in scena Valentina Buoninconti, Marcella Di Giacomo, Marzia Meddi con ambiente sonoro di Samuele Cestola. In scena tre prototipi di profili social da cui sbirciare dinamiche che si manifestano di continuo sui social network, dall’artista impegnata, dalla giovane modella che presta il suo corpo a qualche marca di moda, alla yogina che tenta di mantenere autentico il proprio respiro nonostante uno schermo e un pubblico sempre esperto e giudicante. Tutte impegnate nel proprio progetto e in relazione amorosa/ossessiva con il proprio device. Qualunque sia l’ossessione e in qualunque forma appaia, dietro si cela una disperata ricerca di senso. La finalità della ricerca di Francesca Lombardo è quella di generare domande e riflessioni su come abitiamo e viviamo la Società delle Performance. Quanto è profonda e consapevole l’esposizione della propria vita e del proprio corpo ad un pubblico sconfinato come quello del web?
A VENTINOVE ANNI DAL DEBUTTO TORNA SUL PALCO “TUTTO A POSTO”
Torna dopo 28 anni, dal 18 al 22 gennaio sul palcoscenico del Teatro Cometa Off, “TUTTO A POSTO”, uno spettacolo teatrale brillante, scritto dall’eccellente penna di Giacomo Ciarrapico e Mattia Torre e interpretato da sei giovani attori del panorama artistico italiano. Sotto l’attenta regia di Maurizio Lops lo spettacolo, che debuttò nel 1994 sempre al teatro Cometa Off, illustra i sottili equilibri che regolano la vita di ogni uomo e di ogni donna: il rapporto tra il bello e il brutto, il visibile e l’invisibile e tra cosa è giusto e cosa è sbagliato. L’estrema contemporaneità del testo permette di parlare in maniera diretta ad un pubblico ampio utilizzando l’ironia come mezzo per esorcizzare l’inquietudine del vero. Lo spettacolo, scritto da Giacomo Ciarrapico e Mattia Torre, vedrà sul palco Clarissa Curulli, Federico Maria Galante, Giacomo Ciarrapico (jr), Giuseppe Zep Ragone/Filippo Maria Macchiusi, Kabir Tavani, Marco Landola, per la regia di Maurizio Lops, mentre l’aiuto regista è Sofia Ferrero. Le musiche sono di Giuliano Taviani, e l’organizzazione generale a cura di Susan El Sawi e Giovanni Cipolletta.
GAIA DE LAURENTIIS E PIETRO LONGHI PROTAGONISTI DI “NOTE STONATE”
Due vite che si incontrano non casualmente. Lui anziano professore malato, appassionato di musica, lei la sua nuova governante. Anime tormentate legate da un cupo passato che si svela con lentezza. È Note Stonate, (titolo originale Park your car in Harvard yard) appassionante testo del drammaturgo americano Israel Horovitz, in scena al Teatro Manzoni di Roma fino al 29 gennaio, interpretato da Gaia de Laurentiis e Pietro Longhi, con la regia di Enrico Maria Lamanna. In un fitto succedersi di rivelazioni Note stonate parla di sogni non realizzati, di verità nascoste, di antichi rancori, ma anche di bellezza. Una storia di solitudine, originale e dal finale inatteso, in cui protagonista è la musica classica, impreziosita in questa versione da Pino Donaggio. Un insegnante di musica in pensione assume una giovane collaboratrice. Lei è vedova e già molto provata e amareggiata dalla vita. Lui è duro, cinico, fantasioso, perso spesso in visioni lontane. Tra note di musica classica e giochi di chiaroscuro, con il passare del tempo i due protagonisti scoprono di avere in comune molto più di quanto pensino. Le insicurezze, i silenzi, le solitudini della quotidianità, lentamente lasciano spazio ad altro, in un testo di grande profondità e intime sfumature, pieno di sorprese. Traduzione di Mariella Minozzi, adattamento di Marioletta Bideri e Enrico Maria Lamanna. Lo spettacolo è una produzione del Centro Teatrale Artigiano, il disegno luci di Pietro Sperduti, i costumi di Teresa Acone, la scenografia di Fabiana di Marco. Aiuto regia ed effetti sonori e grafici di Augusto Casella. Sarta di scena Elisabetta Viola, tecnico luci_fonica Carlo di Fabio.
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