Tel Aviv - Leonardo rinsalda i rapporti con lo Stato di Israele focalizzando l’attenzione sull’innovazione, settore in cui il Paese ha saputo creare un ecosistema unico al mondo che contribuisce al 15,3% del PIL e alimenta il 54% dell’export. Due gli accordi conclusi da Leonardo in Israele. Il primo è stato stipulato con l’Israel Innovation Authority (IIA), agenzia pubblica indipendente a supporto tecnico e finanziario di progetti innovativi promossi da startup, aziende mature, multinazionali e università israeliane e internazionali. Il secondo è stato siglato con Ramot, Technology Transfer Company per la valorizzazione della proprietà intellettuale dell’Università di Tel Aviv, ateneo con oltre 30mila studenti, di cui 16mila ricercatori. Le partnership, promosse da Leonardo e sostenute e coordinate dall’Ambasciata d’Italia in Israele, con il contributo dell’Ambasciata d’Israele in Italia e la Missione Economica d'Israele a Milano, mirano al potenziamento della cooperazione in materia di scouting e sviluppo di startup, facendo leva sull’esperienza e sul track record registrato dalla “Startup Nation”, forte di oltre 7mila startup, circa 430 fondi di Venture Capital operanti nell’ecosistema dell’innovazione, 100 acceleratori e 37 incubatori attivi. Il dinamico e competitivo ecosistema israeliano delle startup sviluppa soluzioni high-tech innovative in molteplici settori, compresi quelli di interesse strategico per il business di Leonardo, quali difesa, cybersicurezza, aeronautica, intelligence e spazio. Gli accordi troveranno immediata applicazione con l’attivazione di una collaborazione in scouting di startup per la seconda call internazionale dell’acceleratore Business Innovation Factory (BIF) di Leonardo. (9colonne)
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