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direttore Paolo Pagliaro

Un anno dopo
il mondo è diverso

Un anno dopo <br> il mondo è diverso

di Paolo Pagliaro

Un anno fa la Russia ha invaso l’Ucraina e in questo anno è cambiato il mondo, perlomeno il nostro. Dopo la caduta del muro di Berlino e dell’Unione Sovietica i governi europei avevano condotto una politica estera basata sulla convinzione che per evitare scontri e tensioni internazionali non ci fosse modo migliore che stringere rapporti economici e concludere affari. Si chiamava “teorema Merkel”, perché la cancelliera tedesca lo aveva applicato nei confronti di Russia e Cina con più continuità e con ottimi risultati. L’aggressione putiniana ha distrutto questo schema. Oggi gli europei si trovano a dover gestire sanzioni, non contratti, a inviare aiuti miltari a Kiev, non missioni commerciali a Mosca. E’ un drastico e drammatico cambiamento di scenario, che restituisce agli Stati Uniti e alla Nato un ruolo egemone in Europa e che Giuseppe Sarcina ben descrive nel suo libro edito da Solferino con il titolo “Il mondo sospeso”.
Sospeso e sempre più diviso, visto che secondo i sondaggi pubblicati in questi giorni il 79% dei cinesi e degli indiani (insieme 3 miliardi di persone) considera la Russia un alleato strategico o un partner, opinione condivisa dal 69% dei turchi, e dalla maggioranza di chi vive in Brasile, Sudafrica, Indonesia e molti altri paesi cosiddetti non allineati. Anche questo spiega perché le dure sanzioni imposte dai paesi occidentali, non hanno piegato l’economia russa che anzi – come scrive oggi Francesco Lenzi sul lavoce.info - ha un potenziale di crescita che non è mai stato tanto elevato.

(© 9Colonne - citare la fonte)
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