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Traviata Virtual Reality, in scena la prima opera lirica del Metaverso

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Traviata Virtual Reality, in scena la prima opera lirica del Metaverso

“Traviata Virtual Reality”, la prima opera lirica del Metaverso sbarca a Budapest. La produzione bresciana ideata da Cieli Vibranti, realizzata da Scena Urbana con la regia e drammaturgia di Luca Micheletti, varca i confini nazionali e sarà fruibile ai visitatori della Casa della Musica della città ungherese dal 4 al 16 marzo. “La presentazione di Traviata virtual reality alla Casa della Musica di Budapest - hanno spiegato in una nota Fabio Larovere e Andrea Faini di Cieli Vibranti - rappresenta una straordinaria occasione di promozione della cultura italiana all’estero. Come noto, l’opera lirica e il Rinascimento sono due delle eccellenze italiane note nel mondo e siamo certi che gli appassionati ungheresi apprezzeranno non solo l’originalità dell’esperienza immersiva nel capolavoro di Giuseppe Verdi, ma pure la straordinaria qualità artistica di un allestimento che fa leva sulla regia e drammaturgia di Luca Micheletti. Si tratta insomma di una creazione tutta bresciana che rende onore alla nostra città e al lavoro più che decennale di Cieli Vibranti nell’ideazione e realizzazione di innovativi progetti culturali”. Traviata Virtual Reality sarà presentata in due occasioni, la prima attraverso il concerto “Il canto italiano tra opera e salotto, presentando Traviata Virtual Reality” con il soprano Elisa Balbo ed il pianista Michele D'Elia, venerdì 10 marzo all'IIC di Budapest. La serata, tra scene operistiche e arie da salotto, si aprirà con due pagine di straordinaria ispirazione melodica a firma di Vincenzo Bellini. Di Giuseppe Verdi, Elisa Balbo eseguirà l’“Addio del passato” da La traviata, ma anche l’aria tratta da I masnadieri (“Nell’orror di notte oscura”) per approdare poi alla cosiddetta “Giovane scuola” di Mascagni (Cavalleria rusticana), Leoncavallo (Pagliacci) e Puccini (La bohème). Il giorno successivo, sabato 11 marzo alle ore 14.30 presso la Casa della Musica saranno Gabriele La Posta, direttore dell'IIC di Budapest e Fabio Larovere a raccontare l'opera virtuale, tra aneddoti ed interventi musicali a cura di Elisa Balbo e Michele D'Elia. Attraverso la tecnologia OCULUS Quest 2 sarà possibile vedere l’opera a 360° e vivere un’esperienza totalmente immersiva.


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