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Tossicodipendenze, Rossomando: pensare percorsi alternativi a carcere

Roma, 21 mar - “È necessario che ci siano più investimenti nel personale variamente inteso, psicologi, assistenti sociali, ma soprattutto un grande investimento in programmi di risposta per percorsi alternativi al carcere. Non a caso parlo di percorsi: la proposta ventilata in maniera ancora molto vaga dal governo (che prevedrebbe il trasferimento in comunità dei detenuti tossicodipendenti, ndr) non va bene perché immagina un luogo equivalente di carcerazione, di detenzione per la disintossicazione coatta. Questo ovviamente non può funzionare e non ha mai funzionato”. Così Anna Rossomando, senatrice del Partito democratico, in occasione della conferenza stampa “Educare non punite, le comunità non sono carceri” organizzata dal Coordinamento nazionale delle comunità di accoglienza per tossicodipendenti. Secondo Rossomando “ci vuole una presa in carico con percorsi personalizzati della persona: bisogna sostenere tutte quelle strutture, a partire dalle comunità ma anche enti locali e sanitari, per poter avviare questi percorso”. La vicepresidente del Senato ricorda che “la riforma del processo penale già prevede che il giudice possa dare una pena alternativa e quindi bisognerebbe impiegare molte delle risorse per rendere possibile questa misura alternativa. Il carcere non può essere un luogo dimenticato o di marginalizzazione”.
(PO / Sis)

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