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TURISMO DELLE RADICI

Vieste, la Puglia dei miti e delle leggende

Vieste, la Puglia dei miti e delle leggende

Vieste è tra le città più antiche della Daunia, il cui passato è colonia greca e in seguito municipio romano. Il suo nome fa tornare in mente origini leggendarie, da una parte legate al culto del fuoco e della dea del focolare Vesta, da cui discende la parola Vieste, e dall'altra alla mitica Uria ed alla città di Merino, che secondo tradizione ospitò Papa Celestino V, fuggiasco, che qui sarebbe stato imprigionato per ordine di Bonifacio VIII. Altra leggenda locale è quella del pescatore Pizzomunno, al quale le sirene rapirono per gelosia l'amata Cristalda, lasciandolo pietrificato dal dolore. Alla storia del pescatore è dedicato il Pizzomunno, mastodontico monolite che si eleva a pochi passi dallo strapiombo su cui si affaccia il castello di Vieste. Oggi si tratta di un borgo della provincia di Foggia, in pieno Gargano. Il suo castello è merito della ricostruzione cittadina avviata nel 1240 da Federico II, su base del precedente forte normanno dell'XI secolo. Per la sua posizione strategica, infatti, Vieste costituisce da sempre uno dei maggiori capisaldi di difesa del Gargano, oltre a conservare fino al 1846 il titolo di Piazza d'armi. A Federico II si deve anche la costruzione della Cattedrale, nella seconda metà dell'XI secolo, la quale conserva ancora il primitivo stile romanico-pugliese e nel campanile quello del tardo barocco. La visita comprende: il faro costruito sullo scoglio di S. Eufemia (dove leggenda vuole sia stata seppellita Vesta, moglie di Noè, fondatore della città, che dopo il diluvio universale ha voluto porre qui la sua residenza), la Necropoli "La Salata" in una grotta di fronte al mare e il Museo Malacologico che raccoglie la collezione privata dei coniugi Anna Ragni e Biagio Simone. Spicca, fra tutte le attrazioni, la "Chianca Amara", luogo dove il corsaro Dragut Rais nel 1554 uccise migliaia di persone. Il nome, in dialetto, significa "roccia amara". Il turismo ha scoperto Vieste grazie al centro vacanze di Pugnochiuso, voluto dal presidente dell'Eni Enrico Mattei negli anni Sessanta, il quale era rimasto affascinato dalla straordinaria bellezza dei luoghi circostanti. Grazie a lui, i turisti nei decenni hanno avuto l'occasione di ammirare i trabucchi, ovvero sistemi tradizionali della pesca ancora usati a Vieste come hobby, e di provare la cucina tipica locale. Un insieme di sapori semplici e genuini, come nel caso di caponata, pancotto, "ciambotto" (zuppa di pesce), orecchiette, frittata di lampascioni, acquasale con uova, dolci come le cartellate e i mostaccioli e le conserve di peperoni e pomodori secchi. Per quanto riguarda il rapporto degli abitanti con la religione, occorre citare la Festa di Santa Maria di Merino, durante la quale si svolge una solenne processione del simulacro del Trecento, che rappresenta il momento più esaltante dei festeggiamenti in onore della santa, protettrice della città di Vieste. La "festa grande" prende il via al pomeriggio del 7 maggio con fuochi pirotecnici e musiche della banda cittadina. Ma è il 9 maggio che la festa patronale raggiunge il culmine, con la suggestiva processione della statua lignea della Vergine risalente al XIV secolo. Secondo la tradizione, il simulacro in legno di tiglio sarebbe giunto a Vieste dal mare, ritrovato da alcuni pescatori sulla spiaggia di "Scialmarino", a ridosso del quale sorge oggi il santuario dedicato alla Madonna di Merino. Partecipare alla religiosità locale è il modo migliore per scoprirne le radici culturali e lasciarsi trascinare dal fascino della Puglia.
COME ARRIVARE: L'aeroporto di riferimento è quello di Bari. La stazione ferroviaria più vicina è quella di Foggia, dalla quale si prosegue in bus. In automobile da Roma: seguire A24, A25/E80 e A14 in direzione di SS 693 a Poggio Imperiale, uscire a Lesina-Poggio Imperiale da A14, continuare su SS 693, prendere SP 41, SS 693 e SS 89 Garganica/SS 89 in direzione Vieste.
ALTRI LUOGHI DA VISITARE: Vale la pena raggiungere Peschici e ammirare il suo castello. Tornando verso l'entroterra, è da scoprire la bellezza del Parco Nazionale del Gargano.

(© 9Colonne - citare la fonte)