Blitz di centinaia di agricoltori provenienti dalle campagne contro i rischi del cibo in provetta nel cuore della Food Valley italianaal Cibus per sostenere e accelerare il ddl approvato del Consiglio dei ministri su proposta del ministro della sovranità alimentare Francesco Lollobrigida che vieta in Italia gli alimenti ottenuti in laboratorio. L’iniziativa è della Coldiretti nella giornata inaugurale della principale Fiera del Made in Italy tra il meglio del cibo tricolore dove è stata presentata la rassegna delle tipicità nazionali messe più a rischio dalle inquietanti sperimentazioni, con la diffusione del primo studio sull'atteggiamento dei consumatori e sui danni provocati dagli alimenti in provetta alla filiera Made in Italy. “Si al cibo naturale non a quello artificiale”, Contro il cibo in provetta è meglio una vera porchetta”, “Difendiamo i nostri primati” sono solo alcuni degli slogan” gridati. “L’Italia che è leader europeo nella qualità e nella sicurezza a tavola ha il dovere di fare da apripista nelle politiche alimentari a tutela dei cittadini e delle imprese” sostengono gli agricoltori nel distribuire salame, prosciutto, parmigiano e porchetta per festeggiare la decisione dell’esecutivo guidato da Giorgia Meloni di schierarsi contro latte e bistecche create in laboratorio. Le provette a tavola sono bocciate senza appelli dall’84% degli italiani che si dichiara contrario all’idea di cibi prodotti in laboratorio, dalla carne al latte, dai formaggi al pesce, da sostituire a quelli coltivati in agricoltura secondo una indagine Coldiretti/Censis diffusa al Cibus. Una contrarietà evidenziata anche dal mezzo milione di firme raccolte nell’ambito dell’iniziativa di Coldiretti, Campagna Amica, World Farmers Markets Coalition, World Farmers Organization, Farm Europe e Filiera Italia. Oltre a Meloni e Lollobrigida hanno firmato ministri e sottosegretari, parlamentari nazionali ed europei, sindaci, personalità della cultura dello sport e dello spettacolo, rappresentanti istituzionali di Regioni e Province, imprenditori e numerosi vescovi. (redm - SEGUE)
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