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direttore Paolo Pagliaro

Music Paranoia: misteri, segreti, leggende

Libri
Ogni settimana uno scaffale diverso, ogni settimana sarà come entrare in una libreria virtuale per sfogliare un volume di cui si è sentito parlare o che incuriosisce. Lo "Speciale libri" illustra le novità delle principali case editrici nazionali e degli autori più amati, senza perdere di vista scrittori emergenti e realtà indipendenti. I generi spaziano dai saggi ai romanzi, dalle inchieste giornalistiche, alla storia e alle biografie.

Music Paranoia: misteri, segreti, leggende

Segreti, leggende e cospirazioni. Dal misterioso incidente in moto di Bob Dylan alla celebre teoria per cui Paul McCartney sarebbe morto e poi sostituito da un sosia. Dal presunto omicidio di Kurt Cobain all’affiliazione di Britney Spears con la CIA, passando per riti satanici, massonerie e la società segreta degli Illuminati. Questo e molto altro nel libro “Music paranoia” di Epìsch Porzioni, dal 5 aprile in libreria e negli store digitali pubblicato da Il Castello marchio Chinaski Edizioni. L’autore ha analizzato oltre 50 casi di musicisti dagli Anni ’60 ai giorni nostri, evidenziando un filo conduttore che lega teorie cospirazioniste, leggende metropolitane, politica, società e internet Epìsch Porzioni mangia pane e musica. Insieme a Federico Traversa conduce sulle frequenze di Radio Popolare Network, il fortunato programma Rock Is Dead, dedicato alle morti misteriose dei volti noti e meno noti della musica, da cui è tratto l’omonimo libro.  Se la cantante dei Blondie Debbie Harry pare sfuggita a un noto serial killer, Jimi Hendrix sarebbe in realtà il celebre attore Morgan Freeman. Tra il serio e il grottesco, Porzioni oltre a riassumere i cenni biografici più importanti degli artisti menzionati, propone uno studio sugli scenari dove fioriscono e si diffondono queste teorie. Se molti pensano che Avicii, Chester Bennington e Chris Cornell siano stati uccisi da una setta di pedofili, nondimeno Jay–Z avrebbe a che fare con la società segreta Gli Illuminati. Racconti inframezzati da uno spaccato storico, politico e sociologico che diventa indispensabile per capire e contestualizzare questi fenomeni. Un’antologia che divide in tre parti. Dagli Anni ’60 ai primi ’90, l’avvento di internet e infine la diffusione dei social network e il ruolo determinatamente del board 4chan o del movimento Anonymous. Uno schema che si ripropone e si aggiorna negli anni, rimodulando però la stessa ricetta fatta di suggestioni di massa, fake news e disinformazione. Se si pensa che Taylor Swift sia un clone o Justin Bieber parli con gli alieni, non stupirà che Stevie Wonder ci vede benissimo. I Kiss sono in realtà dei nazisti e Morrisey aveva previsto la morte di Lady Diana. Dall’antica Roma a QAnon, “Music paranoia” cristallizza i momenti più significativi nella storia delle paranoie e dei complotti, misurando con un approccio saggistico tutti gli elementi veri o presunti, che intervengono in questi fenomeni pisco-sociali. Dallo scontro tra civiltà all’ingerenza dei social network nella politica e nella società, dalle guerre mondiali alla recente pandemia fino all’analisi psicologica del “diverso”. (red)

DANIELE RIELLI, "IL FUOCO INVISIBILE. STORIA UMANA DI UN DISASTRO NATURALE"

Si può raccontare un dramma ecologico e sociale come se fosse un incalzante romanzo a più voci? Lo scrittore Daniele Rielli lo fa con "Il fuoco invisibile. Storia umana di un disastro naturale", il suo ultimo libro appena uscito per Rizzoli. Cercando di capire cosa sta uccidendo gli ulivi della sua famiglia, l'autore ricostruisce le vicende legate all’arrivo in Puglia di Xylella, un batterio che ha causato la più grave epidemia delle piante al mondo. Nei giorni scorsi l autore ha presentato il suo libro in un mini tour in Puglia,, facendo tappa a Gallipoli, Alessano, Bari e Lecce. Tutto inizia proprio a Gallipoli, quando gli ulivi cominciano a seccare e morire in un modo mai visto prima. Si mette in moto un vortice di avvenimenti che prende velocità fino a diventare inarrestabile. L’ulivo è l’albero simbolo della civiltà mediterranea ed è ritenuto immortale, le piazze si riempiono di manifestanti che protestano contro le misure di contenimento e la magistratura mette sotto accusa gli scienziati che hanno scoperto la malattia: è la tempesta perfetta. Oggi almeno 21 milioni di ulivi – tra cui molti alberi secolari e millenari, un patrimonio insostituibile – sono morti, è come se l’intera provincia di Lecce fosse stata bruciata da un gigantesco fuoco invisibile. L’epidemia si muove inesorabile verso Nord e rimane aperta una domanda: come è stato possibile? Daniele Rielli segue questa vicenda sin dall’inizio, per anni parla con gli scienziati che studiano il batterio, incontra i negazionisti che non credono alla malattia, ascolta gli agricoltori e i frantoiani che cercano di salvare le loro aziende, studia i documenti, interroga le persone, percorre migliaia di chilometri dentro un territorio che da paradiso terrestre si sta trasformando in un gigantesco cimitero vegetale, perdendo così la sua identità più profonda. Durante questo lungo viaggio Rielli indaga l’antico legame con gli ulivi della sua famiglia, scopre i segreti dell’industria dell’olio, riflette sugli aspetti più paradossali del nostro rapporto con la natura e sull’enorme potere delle storie. Il fuoco invisibile è assieme un romanzo famigliare e il resoconto di un processo alle streghe di Salem nell’era dei social.

L'AUTORE Daniele Rielli, classe 1982, padre salentino, madre bolzanina, da anni trapiantato a Roma. Laureato in filosofia, scrittore, autore di reportage, sceneggiatore e drammaturgo, per molto tempo ha utilizzato lo pseudonimo Quit the doner, che dava anche il nome al suo blog. Ha scritto cinque libri Il fuoco invisibile (Rizzoli, 2023), Odio (Mondadori, 2020), Storie dal mondo nuovo (Adelphi, 2016), Lascia stare la gallina (Bompiani 2015, Mondadori 2021), Quitaly (Indiana editore 2014), due spettacoli teatrali, diretto il documentario “Hockeytown”, sviluppato progetti per la tv e il cinema e tenuto vari corsi e lezioni di scrittura. Dal 2020 conduce PDR - Il podcast di Daniele Rielli. Collabora con i quotidiani Domani, il Foglio e La Stampa e ha scritto per la Repubblica, IL (Sole 24 ore), Sette (Corriere della Sera), Internazionale, il Venerdì di Repubblica, Riders, Vice, Linkiesta.

CALIFANO. VITA, SUCCESSI, CANZONI ED ECCESSI DEL “PRÉVERT DI TRASTEVERE”

A dieci anni esatti dalla scomparsa di Franco Califano un libro ne ripercorre la storia personale e la carriera artistica: fresco di stampa e disponibile dal 23 marzo in tutte le librerie e rivenditori online, “Franco Califano. Vita, successi, canzoni ed eccessi del Prévert di Trastevere”, scritto da Giangilberto Monti e Vito Vita e pubblicato da Gremese Editore (Collana: Star, pagine 192 , € 19,50) è stato presentato in anteprima a Roma, alla presenza degli autori, lunedì 3 aprile, presso la Libreria “Notebook” all’Auditorium. Artista discontinuo ma di eccezionale talento, autore di grandi successi, interprete di canzoni dialettali romanesche, infaticabile animatore delle notti capitoline e talvolta protagonista di storie di cronaca nera, Franco Califano nasce a Tripoli nel 1938 ma cresce e vive a Roma dove scompare il 30 marzo 2013, lasciando in eredità, tra canzoni e poesie, circa 1000 opere. La sua vocalità arrocchita, accentuata da stravizi e sigarette, ha tonalità medio basse e una tessitura limitata, ma le sue composizioni acquistano uno straordinario respiro melodico quando sono eseguite da interpreti del calibro di Ornella Vanoni (La musica è finita, Una ragione di più), Mia Martini (Minuetto, La nevicata del ’56), Mina (Amanti di valore), Peppino Di Capri (Un grande amore e niente più), Bruno Martino (E la chiamano estate), Fred Bongusto (Questo nostro grande amore) e moltissimi altri interpreti. Un libro che racconta come un romanzo l’avventurosa vita del Califfo riportando le dichiarazioni di amici e collaboratori intervistati per l’occasione e attingendo ai tanti spunti autobiografici sparsi nelle sue canzoni: a cominciare da due capolavori come Tutto il resto è noia (1977) e La mia libertà (1981), canzoni-manifesto della sua ispirazione e del suo stile di vita anticonformista.

GLI AUTORI Giangilberto Monti è interprete, compositore e saggista. Ha firmato testi di teatro e cabaret, scritto canzoni d’autore e ideato radiodrammi per la Radio Svizzera Italiana. Da anni conduce ricerche sulla canzone italiana e francese, con libri, dischi e spettacoli. Tra le sue opere, il Dizionario dei Cantautori e il Dizionario dei Comici (Garzanti). Vito Vita, giornalista, ha scritto per diverse riviste musicali, tra cui «Raropiù», «BEATi voi!» e «Storie di giovani pop», e collabora con «Vinile», «Prog Italia», «Musica leggera» e «Classic Rock». Ha partecipato alla stesura di libri sulla canzone italiana. Nel 2019 ha pubblicato Musica solida, volume dedicato alla storia dell’industria discografica italiana. Insieme, Giangilberto Monti e Vito Vita hanno scritto Gli anni d’oro della canzone francese (Gremese, 2022, 228 pp., € 28,00), un volume ricco di immagini d’epoca che ripercorre il trentennio aureo della canzone francese del Novecento attraverso le carriere dei suoi protagonisti assoluti, con un’attenta analisi degli intrecci tra la produzione musicale italiana e quella dei cugini d’Oltralpe.

“ESISTONO GLI ITALIANI?” DI GIORGIO ZANCHINI

Arriva in libreria, edito da Rai Libri, “Esistono gli Italiani? Indagine su un’identità fragile” di Giorgio Zanchini. Il giornalista e conduttore d “Quante storie” e “Rebus” (con Corrado Augias) su Rai 3 oltre che di “Radio anch’io” su Rai Radio 1, attraverso interviste, documenti e testimonianze, mette a confronto i tasselli di un puzzle di non facile composizione. Un viaggio che muove dalla questione meridionale, dal dualismo Nord-Sud, dal ruolo, talvolta non esercitato appieno, dello Stato. E poi c’è la politica, collante della nostra storia unitaria, spesso incapace di promuovere valori comuni e senso di appartenenza. L’autore analizza le fotografie scattate negli anni dal Censis, l’azione dei media e gli effetti sull’opinione pubblica, cercando di dare risposte a un quesito sul quale ci interroghiamo da sempre. Tra le più recenti pubblicazioni di Zanchini, La radio nella rete. La conversazione e l’arte dell’ascolto nel tempo della disattenzione (Donzelli 2017), Cielo e soldi. Il giornalismo culturale tra pratica e teoria (Aras Edizioni 2019), Sotto il radioso dominio di Dio (Marsilio 2020) e La cultura orizzontale (con Giovanni Solimine, Laterza 2020). (redm)

ALL’ IIC DI VIENNA LA PRESENTAZIONE “IN BARBA A H.” DI OLIVIERO STOCK

E’ in programma martedì 18 aprile alle 18.30 presso l’Istituto Italiano di Cultura di Vienna la presentazione del libro In barba a H. di Oliviero Stock. L’evento si svolgerà in italiano con traduzione in tedesco. Grazie alle memorie del suo bisnonno e di sua madre, in questo volume Stock racconta le straordinarie storie di tre generazioni della propria famiglia durante le persecuzioni nazi-fasciste e di come la fortuna, l’astuzia e il coraggio abbiano portato i protagonisti a beffare la macchina della spoliazione e a sopravvivere alla tragedia della Shoah. Attraverso diari, documenti e fotografie, In barba a H. ricostruisce vicende che iniziano dalla città di Vienna e si snodano tra Moravia, Polonia, Italia, Jugoslavia, Svizzera e Israele, cercando di approfondire il rapporto tra le decisioni di singoli individui e gli eventi storici che ne hanno fatto da sfondo. Oliviero Stock si è sempre occupato di ricerca in intelligenza artificiale, in particolare di comprensione del linguaggio umano e interfacce intelligenti persona-computer. È stato direttore dell’IRST, uno dei principali istituti europei di ricerca nel settore (ora Fondazione Bruno Kessler), presidente dell’Associazione Italiana per l’Intelligenza Artificiale, della European Association for Artificial Intelligence e dell’Association for Computational Linguistics. Nel 2019 ha ricevuto un dottorato honoris causa dall’Università di Haifa. È autore di numerosi articoli e volumi scientifici. (7 apr - red)

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