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Nel 1888 il "Great Blizzard" su New York

11/3/1888

Nel 1888 il

L'11 marzo 1888 si abbatte su New York e nel nord est degli Stati Uniti il "Great Blizzard", o "The Hurricane White", una tormenta eccezionale che causerà la morte di 400 persone oltre a danni per 25 milioni di dollari. La neve arrivò ad una altezza di mezzo metro ma il vento che spazzò a raffiche fino a 85 miglia all'ora portò alla formazione di cumuli alti anche 20 metri, fino ai secondi piani degli edifici di New York. La tempesta durò per 36 ore, affondando anche le navi ormeggiate nel porto di New York e bloccando 15mila nei treni elevati che attraversavano New York. Wall Street rimase chiusa per tre giorni. Tra le persone che rimasero bloccate in casa per l'immane tormenta anche lo scrittore Mark Twain ed il famoso circense Barnum. Quando Great Blizzard si placò tutta la costa orientale, dalla Virginia al Maine, era paralizzata. Si ritrovarono i passeri congelati sui fili del telefono. Migliaia di persone rimasero senza cibo e carbone sufficiente per giorni a causa delle strade e delle ferrovie interrotte. Fu appunto questa paralisi emergenziale che spinse alla costruzione della metropolitana nella Grande Mela. Non sarà la prima né l'ultima catastrofe climatica nel Paese - se ne ricordano nel 1940, nel 1967, nel 1978, la "tempesta del secolo" il 12 e 13 marzo 1993, e ancora nel 2010 e l'inusuale e violenta nevicata di ottobre, lo scorso anno, sull'East coast - ma, oltre ad essere uno dei più intensi, fu il primo blizzard ad essere documentato con delle immagini. Il giorno prima della tempesta era stato calmo, una luminosa giornata di sole senza una nuvola che aveva portato un insolito clima mite su New York e lungo la regione orientale del paese, un dolce preannuncio di primavere. E invece il 12 marzo arrivarono forti piogge e vento, la temperatura scese drasticamente ed arrivò la neve. I meteorologi spiegheranno che il "grande Blizzard" venne causato dalla collisione di due ampi sistemi a bassa pressione. Una massa di aria artica dal Canada giunta da Occidente andò ad incontrare una di aria calda che, proveniente dal Golfo del Messico, si muoveva lungo la costa nord est. Le due tempeste, combinatesi proprio al largo della costa del Jersey, innescarono una tempesta di neve degna del più furioso degli uragani tropicali.

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