“UNA PIANTA PER AMICA” DI DANIELA E LUCA SARDELLA
Un legame antico e profondo, quello tra uomo e natura, da riscoprire e rinsaldare giorno dopo giorno. Perché l’ambiente che ci circonda e il verde che incontriamo nelle nostre vite, custodiscono la chiave per affrontare la transizione ecologica, via obbligata per salvare il Pianeta e mettere al sicuro le nuove generazioni. Il libro di Daniela e Luca Sardella “Una pianta per amica. Come affrontare al meglio la transizione ecologica con l’aiuto delle nostre piante” (Rai Libri) sensibilizza il lettore al rispetto e alla cura del verde casalingo (e non solo) e alla salvaguardia ambientale. Se è provato che le piante ci aiutano a vivere meglio, a essere determinanti sono sempre più le nostre scelte quotidiane. Il volume affronta il tema della gestione del verde in tempi di crisi idrica e termica, spiega come annaffiare utilizzando poca acqua, descrive le piante che meglio purificano l’aria e quelle adatte ai climi caldi. Non mancano consigli pratici di giardinaggio e di concimazione, e suggerimenti su come prevenire e combattere le malattie delle nostre piante. Daniela Sardella, figlia di Luca, è avvocato, criminologa, giornalista e conduttrice televisiva. Ha co-condotto i programmi televisivi “Il Pollice Verde sono io” su La7, “Parola di Pollice Verde” e “Sempre Verde” in onda sulle reti Mediaset e ha curato le rubriche televisive sul verde per “Quelle brave ragazze”, “Unomattina”, “Unomattina estate”, in onda sulla Rai. Luca Sardella, autore e conduttore di diversi programmi di successo, in onda sulle reti Rai, Mediaset e su La7, tra cui “Verdissimo”, “Verde Mattina”, “Una pianta al giorno”, “Il Pollice Verde sono io”, “La vecchia Fattoria”, “Garden”, “Linea Verde Orizzonti”, “Parola di Pollice Verde”, “Sempre Verde”, è considerato tra i massimi esperti in agronomia della tv nonché “Pollice Verde d’Italia”. Lo stesso Michael Jackson gli ha aperto i cancelli del suo ranch di Neverland per avere dei suggerimenti. Conduce la rubrica “Speranza Verde” per il programma televisivo “Striscia la Notizia” in onda su Canale 5. È autore di numerosi volumi di successo editi da Rai e da Cairo Editore. Ha collaborato con prestigiosi quotidiani e periodici e cura una rubrica su TV Sorrisi e Canzoni dedicata alle piante. Cantautore e musicista, ha scritto molti brani di successo tra cui il pluripremiato Spettacolare ghiacciato composto per un noto spot televisivo, interpretato con la figlia Daniela.
"ME NE VADO IN PORTOGALLO" DI ANTONIO FRANCESCO PARISI
Arriva dal 28 aprile in libreria “Me ne vado in Portogallo” di Antonio Francesco Parisi, un coinvolgente racconto di viaggio edito da NeP edizioni. Un viaggio in bicicletta da Siviglia a Lisbona attraversando l’Algarve, nel Sud del Portogallo. Un itinerario in solitaria inconsapevole, quello del protagonista, carico di interrogativi e di incertezze, che viene affidato alla scrittura diaristica. Compagna di avventura è Peppina, una bicicletta che diviene amica ideale e consigliera, una co-protagonista con cui condividere situazioni, racconti e incontri. Pagina dopo pagina, il libro ci restituisce l’esperienza totalizzante del viaggio, attraverso una lettura piacevole e riflessiva, calda e mai banale che conduce per mano nei luoghi vissuti e nell’animo dell’autore. Il volume è arricchito dalle illustrazioni a mano libera a cura di Maria Napolitano. “Me ne vado in Portogallo” non è solo il diario di un viaggiatore, rappresenta piuttosto una storia che racchiude un profondo percorso di introspezione e crescita. Tramite l’ironia e scanzonatezza di un linguaggio fresco e autentico, Parisi si confronta con sé stesso abbandonandosi ad un monologo interiore che guida l’evoluzione del racconto. È un emozionante viaggio nel viaggio, un percorso di crescita da cui sia l’autore che il lettore usciranno arricchiti.
RILEGGERE IL MIRACOLO ECONOMICO CON GLI ELETTROMESTICI, APPUNTAMENTO A PARMA
È in programma per mercoledì 3 maggio, alle 10.30, nell’Aula C del Plesso D’Azeglio dell’Ateneo di Parma il terzo e ultimo appuntamento con la rassegna Libri di storia – Incontri con gli autori, organizzata dal Dipartimento di Discipline Umanistiche, Sociali e delle Imprese culturali e dal Dipartimento di Scienze Economiche e Aziendali dell’Università di Parma in collaborazione con il Comune di Parma. I lavori saranno aperti dal Delegato del Rettore per le iniziative culturali di carattere storico Piergiovanni Genovesi, Coordinatore scientifico della rassegna insieme al docente di Storia economica Stefano Magagnoli, dal Direttore del Dipartimento di Discipline Umanistiche, Sociali e delle Imprese Culturali Diego Saglia e dal Direttore del Dipartimento di Scienze Economiche e Aziendali Mario Menegatti. “Rileggere il miracolo economico. Gli elettrodomestici tra fascismo e anni Settanta” (Carocci 2023) di Ivan Paris, il volume al centro dell’incontro, analizza il settore degli elettrodomestici, uno dei cardini dello sviluppo economico italiano del secondo dopoguerra. Utilizzando questi beni di consumo durevoli come indicatori del livello di benessere delle famiglie italiane e dello stato di salute dell’industria nazionale, il libro intende verificare quanto i tempi e i modi della crescita industriale ed economica siano coincisi con quelli del miglioramento del tenore di vita, contribuendo al dibattito su un importante momento di trasformazione del paese (dalla scheda dell’editore Carocci).
L’AUTORE. Ivan Paris insegna Storia economica e Storia dell’impresa all’Università degli studi di Brescia. Tra i principali interessi di ricerca: storia del Made in Italy, storia della tecnologia, con particolare attenzione alla tecnologia domestica e al rapporto tra sviluppo tecnologico e organizzazione del lavoro e degli spazi domestici tra Otto e Novecento, imprenditorialità, impresa e sviluppo economico regionale tra Otto e Novecento. Tra le sue pubblicazioni: L’industria bresciana delle macchine utensili tra Restaurazione e Ricostruzione (1815-1960), (Brescia, 2007); Oggetti cuciti. L’abbigliamento pronto in Italia dal primo dopoguerra agli anni Settanta (Milano, 2006).
ALBERTO ABBÀ, COSA CI SALVA DA UN TERREMOTO?
Dal 2009 al 2017 una serie di eventi sismici ha segnato il centro Italia modificandone la storia, il territorio, la vita degli abitanti. Alberto Abbà si cimenta nel racconto di quei luoghi colpiti dal terremoto con un nuovo libro, pubblicato dalle Edizioni Il Lupo (collana "Deviazioni"), che va oltre il concetto di una guida tradizionale, seguendo un itinerario personale compiuto a piedi, da Fabriano a L’Aquila lungo il tragitto delle “Terre Mutate”. Inciampando in cicatrici ma cogliendo anche una fioritura di rinascita, l’autore incontra persone, si interroga, si arresta per conoscere da vicino un’umanità ferita, ma di una profonda bellezza interiore che descrive l’impegno e la fatica compiute in questi anni per cercare di recuperare parte di una vita perduta. “Cosa ci salva da un terremoto? In cammino, nelle Terre Mutate, in cerca di una risposta”, titolo del libro uscito il 27 aprile, è quanto Alberto si chiede indagando sulle ferite di chi lo ha subito ed è al contempo la domanda che rivolge anche a chi non ha mai sentito tremare la terra. Un libro di speranza, costruito sui sogni di chi è riuscito a risollevarsi dopo una simile tragedia.
L’AUTORE. Alberto Abbà, piemontese, della zona delle Valli di Cuneo. La carta d’identità certifica la nascita in un tiepido maggio del 1976. Diplomato in una scuola tecnica, laureato in Economia con l’interesse per il marketing e la comunicazione. Attualmente lavora nel settore non profit (nella raccolta fondi), dopo anni passati in azienda. Appassionato di sport, il tennis tavolo (più musicalmente detto ping pong) dall’età di 9 anni, la corsa dove e quando capita, la montagna in tutte le stagioni, con il sole, con la neve e con tutto quello che arriva. Il suo motto è “arrivare a piedi ogni volta che si può”, da lì la passione per lo zaino in spalla e per i cammini, più o meno tracciati. Gli piace ascoltare storie e quando possibile provare a raccontarle. Leggere libri di carta e condividere pensieri, meglio se accompagnati da un buon bicchiere di vino o da un digestivo fatto in casa. Mangiare bene, dormire poco, sorridere il giusto. La musica dei cantautori e un silenzio che non guasta. La magia del bosco e la scelta delle parole. Dal 2008 collabora con il "Corriere di Saluzzo" (settimanale locale) attraverso una rubrica di liberi pensieri dal nome che ne spiega il senso: "Fermo Immagine". Un quaderno sempre a portata di mano, da sporcare all’occorrenza con l’inchiostro di quegli oggetti retrò chiamati penne o biro. Anche questo piccolo libro è nato così: sarà il primo di una serie o l’ultimo? Lo scopriremo solo leggendo…
“LA SOLITUDINE DEGLI ELEFANTI”: POESIE DI GIACOMO GRASSO
Pubblicato da Susil Edizioni, è disponibile in tutte le librerie, “La solitudine degli elefanti” una raccolta di testi e poesie di Giacomo Grasso. Giacomo Grasso, in arte Theft, cantautore genovese di ultima generazione, è già noto per il suo Ep “Rivalsa” (Terzo Millennio Records). Artista versatile, suona numerosi strumenti, abile con sintetizzatore e theremin ed è un apprezzato grafico e videomaker. “La solitudine degli elefanti” è la sua prima raccolta di poesie illustrate ed inframezzate da alcune sue canzoni. Questa breve raccolta di testi di Giacomo Grasso riesce a presentare la sua complessa personalità. L'autore è già conosciuto dagli appassionati di musica elettronica per le sue composizioni presentate in numerose occasioni in Italia e all'estero, per cui in questa sede non si analizzano i suoi virtuosismi di compositore, ma il suo più intimo sentire. Già dalle prime righe dei suoi scritti si avverte la sofferenza di un animo sensibile di fronte alla realtà contemporanea. La sua sofferenza, di fronte ad un mondo ostile e violento e ad una natura violata e morente, è quasi palpabile. Leggendo i suoi versi si assiste al crescendo di un dolore quasi fisico di fronte allo sfascio di una colpevole umanità che rotola inesorabilmente verso la sua stessa rovina. Si percepisce l'emozione dolorosa dell'autore di fronte all'agonia della natura che, ormai allo stremo nell'indifferenza generale, non riesce a lenirne il dolore. Il mare , ossessivamente presente nei suoi versi, pare sordo ai richiami dell'autore, mentre i ricordi lontani di un amore tradito (“ora dimmi dove sei con il tuo cuore?”) e della tenerezza dell'amore puro di un piccolo animale (“nel cuore di Leda un mondo sommerso d'amore diverso”) feriscono il suo spirito. La follia della guerra, la violenza cieca delle armi sono altresì presenti nei versi di Grasso quasi a voler aumentare il carico della sua sofferenza di uomo bombardato dagli anestetici offerti dalla contemporaneità malata: tv, alcol, slogan che stordiscono, ma non curano. Il cammino di Grasso procede nella ricerca del sollievo di un po' di pace, ma né la Madre, né un Dio sconosciuto e lontano paiono udire i suoi accorati richiami: la vita travolge, ingoia … ed è vitale imparare subito a nuotare nel mare del dolore. E' un mare scuro, che infrange i sogni dell' “uomo di pietra che ha il cielo negli occhi”, ma la speranza non è morta: “E' giorno ormai, piccola, siamo salvi almeno per oggi”. E domani? Gli arcobaleni di petrolio nelle pozzanghere non offrono molta speranza, ma il cammino dell'uomo prosegue: la rabbia gli da la forza: “E' nella matrice delle piccole cose che si trova il perché”. Presentazione a cura di Annamaria Miliotti
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