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L'inizio del sindacalismo britannico

18/3/1834

L'inizio del sindacalismo britannico

Il 18 marzo 1834 viene letta a Dorchester, in Inghilterra, la condanna a sette anni di esilio in Australia di quelli che passeranno alla storia come i "Martiri di Tolpuddle", sei operai agricoli di un piccolo villaggio che avevano dato inizio ad una rivendicazione salariale considerata l'inizio del sindacalismo in Gran Bretagna. I sei, esasperati per essersi visto ridotto il salario dai proprietari terreni a 7 miseri scellini alla settimana, un anno prima avevano costituito la "Friendly Society of Agricoltural Labourers" per rivendicare un aumento ad almeno 10 scellini, la soglia minima per la sopravvivenza loro e delle loro famiglie. Guidata da George Loveless, la Society crebbe rapidamente tra i braccianti agricoli che si unirono ad essa giurando di "restare uniti come fratelli" nella lottò contro lo sfruttamento lavorativo. Il governo inglese, temendo che si potesse ripetere la rivolta rurale del 1830, arrestarono Loveless e gli altri suoi compagni in nome di una legge di fine Settecento utilizzata contro gli ammutinamenti navali. L'indignazione popolare per la sentenza di condanna dilagò però a tal punto nel Paese che, nel 1836, grazie ad una petizione presentata a re Guglielmo IV, si arrivò all'annullamento della pena. Tuttavia solo uno dei sei "martiri" tornò a Tolpuddle, gli altri emigrarono in Canada ed uno di essi, John Standfield, arrivò anche a ricoprire la carica di sindaco.

(© 9Colonne - citare la fonte)