Quaranta anni alle porte, un tour appena iniziato e il quarto figlio in arrivo. A pochi giorni dal concerto di Roma (in programma il 23 marzo all'Orion), Gianluca Grignani fa il punto della sua carriera con un disco, "Natura Umana" uscito pochi mesi fa, che disegna perfettamente la felice fase che sta attraversando il rocker milanese. "Il mio lavoro non è sicuramente un prodotto standard - spiega - ci ritroviamo in un momento complicato dal punto di vista musicale, in cui vendere dischi diventa sempre più difficile. Nonostante tutto sono riuscito a fare un disco "libero", senza preconcetti: Natura Umana non è stato pensato a fini commerciali, è svincolato da qualsiasi tipo di condizionamento e va alla base della sua realtà, le canzoni". L'idea portante del lavoro sembra essere un autentico inno alla vita. "Si, assolutamente - conferma Grignani - Le canzoni di quest'album vogliono dare valore all'essere umano, vogliono esortare l'uomo a esistere e a esaltare, appunto, la nostra natura. Potendolo paragonare a un album di un grande della musica italiana, sicuramente lo avvicinerei al disco di Fabrizio De Andrè "Non al denaro, non all'amore né al cielo", per il significato che questo titolo vuole dare". Il singolo "Sguardi" è già un classico per i fan di Grignani: "E' un brano che mette in primo piano la fragilità umana che traspare negli sguardi silenziosi della gente, quando si ritrova ad affrontare un destino precario comune. Il pezzo rappresenta sicuramente uno dei momenti meno aggressivi dell'album: è espressione di un mio nuovo modo di fare musica e anche in questo caso prende ispirazione da grandi musicisti come Neil Young o Bob Dylan. Inoltre, l'inserimento sul finale delle voci bianche del coro milanese I Musici Cantori, rende omaggio a "The Wall" dei Pink Floyd e porta a volgere gli "sguardi" al futuro". Quanti e quali sono stati i sacrifici fatti da Grignani per raggiungere questo punto della sua carriera? "Sicuramente tanti. Prima di tutto sono un artista che non si è mai venduto e che ha sempre dovuto lottare per imporre le proprie idee, il proprio modo di voler fare musica: non mi sono mai standardizzato, né sono sceso a compromessi. Per raggiungere questa libertà musicale e difendere la qualità dei miei lavori, non nego che ho dovuto affrontare anche delle difficoltà dal punto di vista economico, ma tutto questo percorso mi porta oggi a essere soddisfatto del musicista che sono". Uno dei momenti da sempre fondamentali per Grignani è quello del live, dove può abbracciare i suoi fan che gli sono stati accanto in ogni momento della sua vita. Anche l'Enjoy Natura Umana Tour sarà uno spettacolo pieno di sorprese? "Ho lavorato per tre mesi in studio insieme al mio braccio destro Andrea Tripodi per fare un lavoro accurato sulle sonorità. Ci abbiamo investito tempo e tanta energia per raggiungere l'obiettivo di dare al suono un aspetto profondo e liquido. Sarà un live energico e forte, adatto ai club. Sarà un invito a divertirsi e a godersi l'energia che questo tour vuole sprigionare. Tra i pezzi che non vedo l'ora di suonare c'è proprio Natura umana: credo che sia il brano con una migliore riuscita live, ma mi diverte molto anche esibirmi con Miliardi di mani e Mondo libero". Non mancheranno i capitoli più importanti della "storia" di Grignani: "Ci saranno sicuramente delle sorprese, una su tutte Baby Revolution. Ogni tappa avrà la sua chicca, magari riproposta con una veste nuova scelta tra pezzi della mia discografia che sono rimasti nel cuore del pubblico. Inoltre, in tutte le date non mancherà il mio omaggio personale a Lucio Dalla con "Caruso", che eseguirò con la chitarra elettrica. Nella tappa di Roma la eseguirò con un ospite speciale, Pierdavide Carone, che ritengo sia una bella promessa del cantautorato italiano e che sosterrò, proseguendo il percorso iniziato da Dalla". E l'ultimo pensiero va proprio a Lucio e a ciò che ha rappresentato per lui: "È stato prima di tutto un grande amico, una persona che mi ha dato tanto sia umanamente che musicalmente. Con lui mi sono sempre trovato a mio agio, mi ha sempre spronato a fare la cosa giusta - conclude Grignani - Per me rappresenta una grande perdita sia nel panorama musicale italiano che come grande amico".
(Mok/Lam)