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direttore Paolo Pagliaro

TAR TRENTO SOSPENDE
L’UCCISIONE JJ4 E MJ5

Nuovo capitolo nella vicenda legata all’orsa JJ4, e anche all’orso MJ5, sui quali pende un’ordinanza di abbattimento da parte della provincia autonoma: la prima è “accusata” di aver aggredito e ucciso il runner Andrea Papi nei boschi trentini lo scorso 5 aprile, il secondo di aggredito un uomo, il fratello del sindaco del comune di Rabbi. Il Tar di Trento questa mattina ha accolto il ricorso delle associazioni animaliste, e sospeso il decreto per l’abbattimento degli orsi JJ4 e MJ5 fino al 27 giugno. “Le possibilità di trasferirli sono concrete e reali, depositeremo il progetto per portare in salvo gli animali in un rifugio sicuro che sosterremo a nostre spese” commenta la Lega Antivivisezione. Soddisfatta anche l’Enpa: “Il Tar di Trento ci ha ascoltato: ci sono tante alternative applicabili subito, le abbiamo proposte e dimostreremo la loro efficacia”.  Proprio questo prescrive la sentenza del Tar: Il trasferimento va fatto a spese delle associazioni che hanno fatto ricorso contro l’eliminazione ei due animali. Per quanto riguarda JJ4, però, il Tar ha ritenuto che non ci siano prove sufficienti per determinare che sia stata effettivamente lei l’esemplare ad aggredire mortalmente Andrea Papi. Una perizia autoptica di parte, chiesta dagli animalisti, un paio di settimana fa aveva cancellato ogni certezza, affermato che dalle ferite per i morsi riportati sul corpo del runner si potesse evincere che l’esemplare killer fosse un maschio, e non una femmina come JJ4, da tempo trasferita in un centro per animali selvatici in attesa di conoscere la sua sorte.

"Prendiamo atto perché altro non possiamo fare: in ogni Paese del mondo in cui ci sono gli orsi, gli orsi problematici vengono abbattuti e in Italia no – ha commentato a Rai News 24 il presidente della Provincia autonomia di Trento Maurizio Fugatti - Noi possiamo semplicemente prenderne atto e attendere le future sentenze".  Ma anche dal centrosinistra emergono perplessità: “Ricordo a me stesso  che la legge dello Stato e la Direttiva Habitat include che, in caso di conflitti con le attività umane, gli animali selvatici protetti possono essere catturati o abbattuti” spiega Luigi Spagnolli, vicepresidente vicario del Gruppo per le Autonomie. Secondo il Wwf però tutta la vicenda, a partire dalla morte di Papi, “ha evidenziato chiare responsabilità. Garantire la sicurezza delle persone e diffondere una reale conoscenza dell'orso nelle aree di presenza di questa specie deve restare la priorità di tutti gli attori in gioco. Bisogna lavorare per ridurre al minimo le probabilità che episodi tragici di questo tipo non si ripetano in futuro”.

(Sis)

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