Agenzia Giornalistica
direttore Paolo Pagliaro

guide economia

Il valore aggiunto dell’economia sociale

Associazioni, cooperative, mutue, fondazioni e istituzioni nonprofit costituiscono il 3,4% della ricchezza nazionale. ecco tutti i numeri


Associazioni, cooperative, mutue, fondazioni e altre istituzioni nonprofit contribuiscono all’economia italiana con un valore aggiunto di oltre 49 miliardi di euro, il 3,4% del totale (6,7% sulla sola economia privata). Quasi un addetto su 10 del privato è impiegato in un’organizzazione dell’economia sociale, una proporzione che sale a oltre il 60% nei settori dell’istruzione e al 45,1% in quello della sanità e dell’assistenza sociale. E ancora, dal 2015 al 2017, le istituzioni dell’economia sociale sono aumentate di numero (+4,2) e hanno assunto più persone (+3,5%). Sono queste le evidenze principali del primo rapporto Euricse-Istat sull’economia sociale. Entro i confini dell’economia sociale in Italia si muovono quasi 380 mila organizzazioni per un valore aggiunto complessivo di oltre 49 miliardi di euro, 1,52 milioni di addetti (che salgono rispettivamente a 51,8 miliardi di euro e a 1,58 milioni includendo anche le controllate dei gruppi cooperativi) e più di 5,5 milioni di volontari. Tre su quattro delle organizzazioni sono costituite in forma di associazione, ma sono le cooperative a impiegare oltre i tre quarti degli addetti e a contribuire maggiormente al valore aggiunto, con una quota vicina al 60%. Le organizzazioni dell’economia sociale sono più numerose negli ambiti delle attività artistiche, sportive e di intrattenimento (37%), ma i settori più rilevanti dal punto di vista economico e dell’occupazione sono quelli dell’istruzione – con una quota in termini sia di valore aggiunto che di addetti che nel comparto privato supera il 60% – e della sanità e dell’assistenza sociale (35,9% del valore aggiunto, 45,1% degli addetti sempre del settore privato). L’85,5% delle istituzioni dell’economia sociale è finanziata da fonti private: in controtendenza le organizzazioni della sanità che si appoggiano invece per la metà dei loro introiti alla pubblica amministrazione. I dipendenti di associazioni, cooperative, mutue, fondazioni e altre istituzioni nonprofit sono in maggioranza donne (57,2%) e in media con un livello di istruzione superiore dei colleghi che lavorano nelle altre imprese: la percentuale di laureati è infatti del 21,4% contro il 14,6% di chi lavora nelle imprese tradizionali.

(© 9Colonne - citare la fonte)