“Lo accusarono di essere camorrista, trafficante di droga e cocainomane. Non era camorrista, né trafficante di droga e nemmeno cocainomane: era cardiopatico, non beveva e ed era vegetariano”. Così in un’intervista a Il Secolo XIX Antonello Piroso, giornalista, riassume la storia di Enzo Tortora, la tragedia di un uomo perbene che ha scelto di raccontare a teatro nel monologo "L'Estraneo". Il titolo è presto spiegato: l'estraneità del celebre conduttore di "Portobello" dal castello di menzogne che ne spezzarono l'esistenza. L'appuntamento con la prima nazionale è per domani a Genova, alle 21, al Teatro Gustavo Modena di Sampierdarena. Il monologo è prodotto da Baobab e promosso da Associazione Psyco con la collaborazione del Teatro Nazionale con il patrocinio della Regione Liguria e del Comune di Genova. L'ingresso è libero. Piroso, 62 anni, giornalista e autore (direttore del tg de La7 fino al 2010, conduttore per la stessa rete di "Niente di personale e "(ah)iPiroso", attualmente è a "Domenica Dribbling" su Raidue) ha già affrontato il caso Tortora e oggi torna a teatro a quarant'anni da quel terribile 17 giugno in cui l'ingiustizia ebbe inizio. "L'Estraneo" è “un monologo in cui ricostruisco la vicenda giudiziaria di Enzo Tortora, come si è svolta e com'è finita, anzi come non è finita con la morte del protagonista visto che anche dopo si è continuato a infierire. Si tratta di una ricostruzione giornalistica, una riflessione in cui coinvolgo il pubblico. Ci saranno video e foto storiche” spiega Piroso che aggiunge: “è una storia che racconto da oltre vent'anni per passione civile e per motivi personali”. “Talvolta mi dicono "ti occupi di una vicenda datata e conclusa, e che ha coinvolto un privilegiato". Appunto, rispondo io: purtroppo è capitato pure dopo, e figuriamoci cosa può succedere a una persona qualsiasi”. (Gil)
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