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Una macchia solare di 300mila km

8/4/1947

Una macchia solare di 300mila km

L’8 aprile 1947 viene avvistata la macchia solare più grande mai misurata. Si calcolò infatti che quello che è un immane uragano solare - la macchia solare è una zona dalla fotosfera solare con una temperatura minore rispetto alla zona circostante (ma pur sempre di 5000 gradi!), resa vorticosa da potenti correnti magnetiche - misurava in larghezza più di 300 mila km, oltre 18 miliardi di chilometri quadrati, pari a 6 millesimi dell'emisfero visibile. Il primo avvistamento di una macchia solare risale ad un documento cinese del 28 a.C che la descriveva come “un vapore nero grande come una moneta” ed anche quella doveva essere stata di dimensioni eccezionali: si è calcolato che avesse un diametro di almeno 40.000 km, a fronte del diametro terrestre di 12.756 km. Ma la scoperta “ufficiale” delle macchie solari si ebbe dopo l'invenzione del telescopio con Galileo Galilei che osservò le prime macchie solari dal 1610. Tuttavia nacque negli stessi anni una controversia sulla loro paternità tra il celebre astronomo pisano ed il gesuita tedesco Christoph Scheiner che, erroneamente, a differenza di quanto teorizzò Galileo, identificò le macchie solari con corpi oscuri che ruotavano attorno al Sole o alla Terra.

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