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direttore Paolo Pagliaro

'Stasera, punto e a capo...' con Massimiliano Gallo

Teatro
Dai palchi più prestigiosi agli spettacoli di provincia, lo "Speciale teatro" presenta ogni settimana le novità in cartellone in giro per l'Italia. Tra classici della commedia e della tragedia, opere, One man show, cabaret e "prime", le rappresentazioni teatrali vengono anticipate attraverso una descrizione sintetica dello spettacolo, della sua scenografia e dei suoi autori e interpreti, oltre a un piccolo vademecum con le date e gli orari.

'Stasera, punto e a capo...' con Massimiliano Gallo

"Stasera, punto e a capo..." è questo il titolo dello spettacolo che Massimiliano Gallo proporrà, sabato 15 luglio al pubblico dell'Arena del Mare di Salerno, nell'ambito della prima serata della XXI edizione del Sea Sun Festa del Mare e della XXXV edizione del Premio Charlot. Dunque tutto pronto per far rialzare, sulla rassegna della comicità, quel sipario che fino al prossimo 29 luglio regalerà serate di musica, divertimento ed emozioni. Come da tradizione la prima serata vedrà l'unione di due manifestazioni, il Sea Sun e lo Charlot. Lo spettacolo "Stasera, punto e a capo", prodotto dal Teatro Diana, Città Mediterranee - Nuovi Orizzonti vede in scena anche Pina Giarmanà, Shalana Santana e ed ancora l’ensemble diretta dal M° Mimmo Napolitano, Contrabbasso Davide Costagliola, Sax E Clarinetto Giuseppe Di Colandrea, Percussioni Gianluca Mirra, Violino Fabiana Sirigu.

 

LE METAMORFOSI DI OVIDIO AL CARACALLA FESTIVAL

La metamorfosi come condanna, atto di salvezza o di giustizia: persino resurrezione. Il concetto unificante di trasformazione che attraversa il mito occidentale, al centro de Le metamorfosi di Ovidio, è protagonista della lettura commentata del poema latino che Valerio Magrelli – Premio Feltrinelli per la poesia italiana – presenta il 18 e il 19 luglio alle ore 19 nel suggestivo spazio del Teatro del Portico alle Terme di Caracalla. Si tratta della prima lettura pubblica del poema da parte di Magrelli e della seconda proposta di prosa – dopo il successo de Gli occhiali di Šostakovič di Valerio Cappelli con Moni Ovadia – del Caracalla Festival 2023, quest’anno arricchito dalla programmazione “Off” che spazia dall’opera al cinema fino al teatro.«Ho letto e riletto Ovidio in italiano gettando ogni tanto un’occhiata sul testo a fronte, e mi sento di poter adottare per intero la splendida definizione di Roberto Andreotti: Classici elettrici» racconta Valerio Magrelli «Elettrici, ossia ad alta conduzione, sono quei testi in cui la corrente guizza via attraverso i secoli. È questa la più convincente metafora che ho trovato per definire le opere fondanti della nostra cultura. La trasmissibilità delle Metamorfosi fa loro varcare duemila anni come se niente fosse. [..] Se ho scelto Ovidio è stato soprattutto per la sua potenza narrativa, anzi, direi meglio, per la forza di trazione e attrazione esercitata sul lettore». Dal Narciso consumato dall’amore di sé all’Aracne ragnificata per la propria superbia, fino al celebre mito di Dafne trasformata in alloro per sottrarsi al desiderio di Apollo: ne Le Metamorfosi – composte da Ovidio tra l’anno 2 e l’anno 8 del I secolo d.C. – il poeta raccoglie e rielabora più di 250 favole del mondo greco-romano legati alla trasformazione, sia fisica che spirituale. Un’eredità che ha attraversato i secoli e che è stata celebrata da grandi autori come Dante – che nella Commedia pone Ovidio accanto a Omero – Shakespeare e D’Annunzio. Dei dodicimila esametri che compongono quest’imponente opera, Magrelli offre all’ascoltatore un’accurata quanto vasta selezione. La lettura e il commento si basano sull’edizione critica a firma di Enrico Oddone.

A SUTRI L'ULTIMO VIAGGIO DI PLINIO IL VECCHIO

A Sutri, per la rassegna Teatri di Pietra, nella suggestiva cornice dell’anfiteatro romano, domenica 16 luglio, alle 21, va in scena, in anteprima nazionale “Giaus Plinius Secundus, l’ultimo viaggio di Plinio il vecchio”, produzione TTR – Il Teatro di Tato Russo, drammaturgia di Diego Sommaripa e Noemi Giulia Fabiano, musica Marco Schiavoni, danza Lucia Cinquegrana, Elisa Carta Carosi, Luca Piomponi, con Rino Di Martino. In occasione del bimillenario della nascita, il progetto è un viaggio immaginario, attraverso le allucinazioni, le speranze, le proiezioni e gli ultimi respiri di Plinio il vecchio. La sua frase “Natura est vita“ nel 2023 in piena emergenza climatica, diventa una citazione dal sapore quantomeno sarcastico, ed è proprio con questo sentimento che si racconteranno e verranno raccontati gli Elmenti, dall’antico splendore, a tratti barocco e sfavillante, all’attuale stato di dissipamento, come a dimenticare i loro Dei, in un mondo senza sentimenti verso la natura. La terra/acqua, il fuoco/aria non sono archetipi immobili, ma soggetti agenti, dinamici che disegnano e sviluppano e tessono una danza dell’emozione suscitando infiniti piani di riflessione. La vicenda di Plinius, ora con toni grotteschi, ora tragicomici, si offre come un viaggio d’amore verso la madre terra. Gaius Plinius Secundus, in occasione dell’eruzione del Vesuvio del 79 che seppellì Pompei ed Ercolano, si trovava a Miseno e volendo osservare il fenomeno il più vicino possibile e aiutare alcuni suoi amici in difficoltà sulle spiagge della baia di Napoli, partì con le sue galee, attraversando la baia fino a Stabiae (oggi Castellammare di Stabia) dove trovò la morte, probabilmente soffocato dalle esalazioni vulcaniche, a 56 anni. “La morte di Plinio, illumina la grandezza della sua vita. Vivere e morire come Dei, dunque, per Plinio il Vecchio significa: non aggiungere miseria al mondo, accrescere il proprio sapere, amare gli amici, soccorrere il prossimo, prendersi cura di sé. Saper vivere e saper morire si equivalgono, vivere e morire come Dei è non lasciarsi cambiare da un mondo stravolto. Potrebbe essere questa la visione che Plinio il Vecchio ci ha lasciato in eredità” si legge nelle note di regia. (redm)

ANDREA SCANZI, ‘E PENSARE CHE C’ERA GIORGIO GABER’

Lo spettacolo di Andrea Scanzi “E pensare che c’era Giorgio Gaber” si terrà in Piazza Mazzini a Viareggio il 28 luglio. Dal 2011 Scanzi propone un percorso teatrale di alto profilo per raccontare Giorgio Gaber e il suo Teatro Canzone. Quasi 200 repliche di grande richiamo e successo che hanno contribuito in modo determinante ad avvicinare un pubblico di giovani all’opera del Signor G.

 

AL VIA “CORTILE TEATRO FESTIVAL” DI MESSINA CON “SIMPOSIO” DI GASPARE BALSAMO

Sarà Gaspare Balsamo, uno dei più famosi cuntisti siciliani, a inaugurare il 17 luglio la XII edizione del “Cortile Teatro Festival” di Messina con la prima assoluta del suo nuovo spettacolo “Simposio”. Un’edizione con meno spettacoli rispetto al passato, che, proprio per questo, vuole assumere un significato più preciso. «Il teatro nella sua essenza più stretta e consapevole: questa è la caratteristica di questa dodicesima edizione del Cortile Teatro Festival». Così il direttore artistico Roberto Zorn Bonaventura introduce l’appuntamento del 2023, in programma dal 17 luglio al 7 agosto nella sede “storica” del Cortile settecentesco di Palazzo Calapaj – D’Alcontres di Messina, più un paio di appuntamenti “a sorpresa” nell’Area Iris. E aggiunge: «Proponiamo un ritorno alla “nudità” del palcoscenico, per simboleggiare sia un momento sociale e politico che tende a mettere all’angolo tutto ciò che è espressione di pensiero sia la necessità di una “rinascita” che (ri)parta dal nucleo iniziale, mantenga la passione del pubblico (che non ci è mai mancata) e magari riaccenda l’interessa di tutti gli enti territoriali verso quella che è, e sempre sarà, una necessaria forma di spettacolo. Ecco perché torniamo, almeno per un anno, ad andare in scena soprattutto nel Cortile, e abbiamo allestito un cartellone di pochi, ma tutti importanti, spettacoli». E il sottotitolo “Ti ti ti ti”? «Riprende il titolo di una canzone poco nota di Rino Gaetano, il cantautore che, pur essendo scomparso prematuramente, è riuscito a lasciare messaggi sociali e politici, che lo rendono perfettamente contemporaneo e in linea con ciò che vogliamo proporre». “Simposio”, in programma lunedì 17 luglio, ha come sottotitolo “Il cunto d’amore dei cattivi maestri” e Balsamo ne è autore e interprete. Lo spettacolo prende le mosse dal “Simposio” di Platone, considerato uno straordinario atto scenico in cui il filosofo greco sfida apertamente i vari generi. Lunedì 24 luglio la compagnia catanese “Lavorare d’incanto” presenterà “Cirasedda non abita più qui” con Vincenzo Ricca, drammaturgia di Roberta Amato e Alice Sgroi, regia di Nicola Alberto Orofino. «Natale detto Cirasedda – spiega il regista – è un bambino che passa le sue giornate sopra u’ bisolu della sua casa. Dentro la mamma esercita il mestiere più antico». Lunedì 31 luglio sarà in scena il pugliese Donato Paternoster, autore e interprete di “Super Santos (Uno che ce l’ha fatta)”. Ispirato a una storia vera, lo spettacolo racconta la storia di una promessa di provincia, un ragazzo che negli Anni ’90 rinuncia agli scarpini da calcio e alla Serie A per rientrare nel mondo scalzo, come frate francescano. Il 4 agosto sarà la volta nel nuovo spettacolo prodotto da Nutrimenti Terrestri, “La grande menzogna”, scritto e diretto da Claudio Fava e interpretato da David Coco. Il titolo si riferisce al furto di verità che il Paese ha subìto sulla morte di Paolo Borsellino. (red / Gil)

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