Agenzia Giornalistica
direttore Paolo Pagliaro

''Se mi lasci
ti cancello''
dal film al libro

Libri
Ogni settimana uno scaffale diverso, ogni settimana sarà come entrare in una libreria virtuale per sfogliare un volume di cui si è sentito parlare o che incuriosisce. Lo "Speciale libri" illustra le novità delle principali case editrici nazionali e degli autori più amati, senza perdere di vista scrittori emergenti e realtà indipendenti. I generi spaziano dai saggi ai romanzi, dalle inchieste giornalistiche, alla storia e alle biografie.

''Se mi lasci <br> ti cancello'' <br> dal film al libro

 

ESCE IL VOLUME SUL FILM “SE MI LASCI TI CANCELLO”

 

Alla collana “I migliori film della nostra vita” di Gremese Editore si aggiunge una nuova pubblicazione, da qualche giorno in tutte le librerie. Il film in questione è Eternal Sunshine of the spotless mind, tradotto in italiano con Se mi lasci ti cancello, di Michel Gondry con Jim Carrey e Kate Winslet, sceneggiato da Charlie Kaufman, un moderno cult movie apprezzatissimo da pubblico e critica, che ne ha esaltato la complessità sottoponendolo a molteplici interpretazioni. Il saggio, che ricostruisce in maniera capillare ogni scena del film descrivendone i particolari e le numerose chiavi di lettura, è stato scritto da Marco Giallonardi, già autore di libri dedicati a David Lynch e Quentin Tarantino. "Solo l'incontro tra due geni visionari come Gondry e Kaufman – afferma l’autore - poteva dare vita ad un film magico ed originale come Eternal Sunshine of the Spotless Mind, che a distanza di quasi 20 anni dalla sua uscita riesce ancora ad emozionare e divertire vaste fasce di pubblico, stimolando analisi ed interpretazioni, raccontando attraverso la lente della surrealtà e del fantasy una vicenda sentimentale ed umana universale, collocandosi tra i più riusciti mind-game movies americani e certamente tra i migliori film della nostra vita". Joel conosce Clementine il giorno di San Valentino: si direbbe scattato il colpo di fulmine ma i due non sanno di aver già avuto una relazione, lunga due anni e finita male, con una reciproca “cancellazione”. Il destino e una sgangherata clinica finiranno per dar loro una nuova possibilità. Una storia d’amore eterno e smemorato che stimola una infinita varietà di interpretazioni e cerca di ricostruire l’arduo rapporto tra fabula e intreccio, resa ancora più magica dalla fantasia creativa di due artisti, uno dell’immagine cinematografica, l’altro della penna. Di questa relazione Giallonardi approfondisce ogni aspetto, rivelandone contesti, anticipazioni ed ispirazioni che hanno portato il film, nel lavoro di ideazione, costruzione e realizzazione, a diventare un emblema del genere.  Marco Giallonardi (Rieti, 1978), laureato in Analisi del film, ha scritto di David Lynch e Quentin Tarantino e realizzato cortometraggi, documentari brevi, videoclip e saggi teatrali. Si occupa, inoltre, di cooperazione allo sviluppo, in qualità di esperto di comunicazione e relazioni esterne, Ha un sito personale dove sono raccolti i suoi lavori: www.giallonerd.it. La collana “I Migliori film della nostra vita”, diretta dallo scrittore e studioso Enrico Giacovelli e lanciata da Gremese Editore nel 2017, ha oggi all’attivo oltre trenta pubblicazioni. Nata con l’intento di analizzare in ogni particolare i capolavori del cinema internazionale che fanno parte della cineteca ideale di ogni spettatore, offre una serie di testi che si propongono di essere specialistici nei contenuti ma divulgativi nella forma, adatti allo studio come alla lettura, e anche soltanto ad essere sfogliati come album di ricordi cinematografici. La struttura di ogni saggio comprende in linea di massima una scheda tecnica, una introduzione storico-critica, il racconto particolareggiato del film con l’analisi accurata di ogni scena, una panoramica sull’accoglienza del film stesso nel corso degli anni e un’appendice con dichiarazioni dei protagonisti e giudizi critici. I volumi sono stampati in carta plastificata con un ricco apparato di fotografie (a colori per i film a colori), in un formato leggero che rende agevole la lettura: opere funzionali alla visione integrata del film, preziose tanto per gli studenti e gli studiosi di cinema quanto per i semplici appassionati della settima arte. Tutte le pubblicazioni della collana sono disponibili in libreria, on line e sul sito gremese.com. (Red – Roc)

 

 

 

 

 

“IL DUCA” DI MATTEO MELCHIORRE

 

L’ultimo erede di una dinastia decaduta, i Cimamonte, si è ritirato a vivere nella villa da sempre appartenuta alla sua famiglia. La tenuta giganteggia su Vallorgàna, un piccolo e isolato paese di montagna. L’ultimo dei Cimamonte è un giovane uomo solitario che in paese chiamano scherzosamente «il Duca». Sospeso tra l’incredibile potere del luogo, il carico dei lavori manuali e le vecchie carte di famiglia si ritrova via via in una quiete paradossale, dorata, fuori dal tempo. Finché un giorno bussa alla sua porta Nelso, appena sceso dalla montagna. È lui a portargli la notizia: nei boschi della Val Fonda gli stanno rubando seicento quintali di legname. Inaspettatamente, risvegliato dalla smania del possesso, il sangue dei Cimamonte prende a ribollire. Un romanzo classico eppure nuovissimo, epico e politico, torrenziale e filosofico, che ci interroga a ogni riga sulla libertà delle scelte e la forza irresistibile del passato. Questa la trama del romanzo “Il Duca” di Matteo Melchiorre.  Matteo Melchiorre è nato nel 1981. Dopo essere stato ricercatore presso l'Università degli Studi di Udine, l'Università Ca' Foscari e lo Iuav di Venezia, è direttore dal 2018 della Biblioteca del Museo e dell'Archivio Storico di Castelfranco Veneto. Si occupa di storia economica e sociale del medioevo e della prima età moderna, e di storia della montagna e dei boschi. Autore di numerosi saggi storici, tra gli altri libri ha pubblicato: Requiem per un albero. Resoconto dal Nord Est (Spartaco 2004), La banda della superstrada Fenadora-Anzú (con vaneggiamenti sovversivi) (Laterza 2011), La via di Schenèr. Un'esplorazione storica nelle Alpi (Marsilio 2016, Premio Mario Rigoni Stern 2017 e Premio Cortina 2017) e Storia di alberi e della loro terra (Marsilio 2017). Per Einaudi ha pubblicato Il Duca (2022 e 2023). (Red)    

 

 

 

PIETRO SPIRITO RACCONTA “STORIE SOTTO IL MARE”

Avventurieri, palombari, inventori, militari, scienziati: seguendo il filo blu del rapporto tra l’uomo e il mare, tante storie straordinarie che sembrano uscite da un romanzo di Jules Verne. Da quando, negli ultimi due secoli, la tecnologia ci ha permesso di trascorrere molto più tempo sotto il mare, nelle profondità subacquee accade di tutto, come mostrano le straordinarie vicende raccontate in queste pagine. Pietro Spirito in “Storie sotto il mare” (Laterza) percorre la vita di Narciso Monturiol, inventore, nell’Ottocento, di un avveniristico sottomarino che avrebbe potuto ispirare il coevo romanzo Ventimila leghe sotto i mari. E poi la parabola di Raffaele Rossetti, l’affondatore, nel 1918, della corazzata Viribus Unitis, riluttante eroe nazionale che dopo la Grande guerra lottò contro il fascismo. Ancora, le imprese degli incursori della Decima Mas, tra battaglie, agguati e tanti misteri. Come misteriosa rimane l’avventura di Lionel Crabb, l’uomo rana britannico scomparso durante una missione nel 1956 per carpire i segreti di una nave sovietica. Tra i racconti anche il ricordo degli esperimenti italiani, a fine anni Sessanta, per realizzare futuribili cittadelle sommerse. Esperienze precedute dalla costruzione del batiscafo Trieste, nella città giuliana allora amministrata dagli angloamericani, con le confidenze della donna che aiutò Jacques Piccard a raggiungere il punto più profondo del pianeta. Un libro che – seguendo le affascinanti vie dei mondi sommersi – ci ricorda quanto sia terribilmente umana la sfida verso se stessi e l’ignoto. Pietro Spirito (Caserta, 1961) vive e lavora a Trieste. Scrittore e giornalista al quotidiano “Il Piccolo”, collabora con la Rai ed è autore di documentari e testi per il teatro. Tra i suoi libri: per Guanda Speravamo di più (2003, finalista al Premio Strega), Un corpo sul fondo (2007, Premio Scritture di frontiera) e L’antenato sotto il mare (2010); per Marsilio Il suo nome quel giorno (2018); per Pagliai Se fossi padre (2018); per le Edizioni Biblioteca dell’Immagine Le indemoniate di Verzegnis (riedizione 2022). Per Laterza è autore di Gente di Trieste (2021) e Storie sotto il mare (2023). (Red – (Roc)

 

 

 

 

A FRANCESCO PICCOLO PREMIO VIAREGGIO-RÈPACI PER SAGGISTICA

 

Roma, 21 lug - È Francesco Piccolo con La bella confusione (Einaudi) ad aggiudicarsi il premio per la categoria saggistica della 94° edizione del Premio Letterario Viareggio-Rèpaci. Il prossimo appuntamento è in calendario sabato 29 luglio alle 18.30 presso la libreria Mondadori di Viareggio (viale Regina Margherita, 30) con il firma copie con i finalisti dell’edizione 2023. A seguire, dalle 21.30, il palco di piazza Mazzini ospiterà gli autori che, con la conduzione di Daniele Maffei e in dialogo con la giuria, presenteranno al pubblico le loro opere. Intanto cresce l’attesa per l’assegnazione del premio per la narrativa che vede in concorso Niccolò Ammaniti, Giosuè Calaciura e Sapo Matteucci e che sarà svelato in diretta durante la serata finale di domenica 30 luglio che si terrà sempre in Piazza Mazzini. Nel corso dell’evento presentato dalla giornalista del TG1 Monia Venturini e con la partecipazione del Presidente di giuria Paolo Mieli, saranno consegnati anche i premi per le categorie poesia e saggistica, rispettivamente a Vivian Lamarque e Francesco Piccolo, e i premi speciali assegnati a Gian Arturo Ferrari (Premio Internazionale), Nona Mikhelidze (Premio Giornalistico) e Pietro Santetti (Premio Opera Prima). Il Premio Viareggio-Rèpaci - organizzato con il sostegno del Comune di Viareggio, della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca e di iCare la società “in house providing” interamente partecipata dal Comune di Viareggio - nasce nel 1929. Fondato da Leonida Rèpaci, è tra i più antichi e prestigiosi riconoscimenti letterari d’Italia, vinto tra gli altri da Umberto Saba, Elsa Morante, Carlo Emilio Gadda, Sibilla Aleramo, Italo Calvino, Natalia Ginzburg, Pier Paolo Pasolini, Salvatore Quasimodo, Alberto Moravia, Goffredo Parise, Giorgio Manganelli, Serena Vitale, Sandro Veronesi e Alda Merini. La Giuria del Premio Viareggio-Rèpaci 2023 è composta da Paolo Mieli (Presidente) - giornalista, saggista e storico, Leonardo Colombati (vicepresidente) - scrittore, Luca Alvino - poeta, Maria Pia Ammirati - dirigente televisiva, scrittrice e giornalista, Camilla Baresani - scrittrice e insegnante, Giorgio Biferali - scrittore e insegnante, Maria Borio - poetessa, Gabriella Buontempo - produttrice cinematografica, Diamante D’Alessio - giornalista, Francesca Ferrandi - autrice, Costanza Geddes da Filicaia - docente di Letteratura italiana contemporanea, Emma Giammattei - docente di Letteratura Italiana, Luciano Luciani professore e giornalista, Edoardo Nesi - scrittore e saggista, Mirella Serri - docente di Letteratura e giornalismo. Francesco Piccolo (1964) è scrittore e sceneggiatore. Gli ultimi libri, tutti pubblicati da Einaudi, sono: La separazione del maschio, Momenti di trascurabile felicità, Il desiderio di essere come tutti (Premio Strega), Momenti di trascurabile infelicità, L’animale che mi porto dentro, Momenti trascurabili vol. 3 e La bella confusione. L'anno di Fellini e Visconti. Negli Einaudi Tascabili sono stati riproposti: Storie di primogeniti e figli unici, Allegro occidentale e L’Italia spensierata. Ha firmato, tra le altre, sceneggiature per Paolo Virzí, Francesca Archibugi, Nanni Moretti, Marco Bellocchio, Daniele Luchetti, Silvio Soldini, e anche le serie tv L'amica geniale e La vita bugiarda degli adulti. Collabora con la Repubblica. (Red – Roc)

 

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