Ph. Nicola Bombassei

Per chi vuole scoprire i luoghi della Prima Guerra Mondiale, il Consorzio Turistico Tre Cime Dolomiti, in provincia di Belluno, è un territorio ricco di storia e testimonianze uniche. Questa zona montuosa, infatti, fu teatro di importanti scontri e il fronte austro-italiano si estendeva proprio sulle creste delle montagne che circondano la valle. Oggi, questi luoghi sono percorsi da sentieri che offrono la possibilità di ripercorrere gli eventi storici del passato. Uno dei tragitti più famosi è l'escursione al Monte Piana, lungo il sentiero n. 122. Questo percorso ad anello, con partenza e arrivo a Misurina, attraversa paesaggi naturali di rara bellezza. Durante l'escursione, si incontrano trincee, camminamenti e reperti della Prima Guerra Mondiale, oltre al Rifugio Bosi, che ospita al suo interno un piccolo museo dedicato al maggiore Angelo Bosi. La cima del Monte Piana, inoltre, offre uno stupendo punto panoramico sulle maestose Dolomiti, regalando emozionanti paesaggi. Durante l'estate, il Consorzio Turistico organizza visite guidate con una guida alpinista che permettono ai visitatori di esplorare la storia della Grande Guerra. Oltre al Monte Piana, infatti, ci sono altri luoghi nel territorio del Consorzio che sono testimoni della Prima Guerra Mondiale. Ad esempio, si possono visitare le Gallerie del Monte Paterno, mentre fortificazioni, cunicoli e postazioni militari sono presenti anche a Vigo sul Col Ciampon e sul Monte Tudaio. Da vedere anche il "Vallo Alpino Littorio", fatto realizzare da Mussolini tra 1939 e 1942. Il Parco della Memoria di Pian dei Buoi, sul Col Vidal a Lozzo, offre un itinerario storico-culturale interessante, con fortificazioni e opere militari lungo la Strada del Genio, costruite nel 1914 per la sorveglianza e la difesa della valle del Piave. Infine, ad Auronzo è possibile visitare il Museo Palazzo Corte Metto, che conserva un’importante collezione di reperti e fotografie dei due conflitti mondiali. Per chi cerca cultura e tradizioni, invece, vale la pena raggiungere la cittadina di Auronzo di Cadore, nella Val d'Ansiei, che offre numerose architetture religiose di rilievo come la parrocchiale di Santa Giustina, della seconda metà del XVIII secolo ma di fondazione duecentesca, Santa Caterina d'Alessandria del XIV secolo e ricostruita in forme tardogotiche nel XVI secolo, e la quattrocentesca S.S. Rocco e Sebastiano. Da visitare anche la frazione di Misurina, detta “la Perla delle Dolomiti”, circondata da una cornice di monti e boschi verdi, caratterizzata da un piccolo lago naturale dove si specchiano le imponenti e frastagliate vette delle Tre Cime di Lavaredo. Alla montagna sono legate anche le radici culturali locali: da una parte la "Camignada poi sie' refuge", una corsa montana non competitiva che si svolge dal 1973, dall'altra i piatti della cucina tipica. Si tratta di un'eredità fatta di miele pregiato, "kodinze" (fette di mete tonde essiccate al sole), "kodinzon" (conserva di mele da spalmare o da utilizzare come dolcificante per vin brulè o grappa), canederli ai funghi, "pastin" di carne tritata, formaggi come lo "Shitz" o i DOP Piave e Montasio, "casunziei" (ravioli ripieni di barbabietola rossa, rape o spinaci, ricotta, formaggio ed erba cipollina) e vini come il Carso DOC, il Cabernet, il Picolit, il Refosco e il Tocai. Non resta che concludere la scoperta del Bellunese passeggiando lungo le rive del Lago di Auronzo oppure muovendosi in pedalò o in canoa esplorandone le insenature. Si tratta del modo migliore per vivere quello "Slow tourism" che caratterizza le cittadine del Bellunese e il Consorzio Turistico Tre Cime Dolomiti.
COME ARRIVARE: L'aeroporto più vicino è quello di Treviso (126 km), mentre la stazione ferroviaria è quella di Calalzo di Cadore. In automobile da Roma: prendere A1/E35, seguire A13, A4/E70 e A27 in direzione di SS 51 di Alemagna/SS 51 a Ponte nelle Alpi, uscire verso SS 51, prendere SS 51bis e SS 52 in direzione di SR 48 ad Auronzo di Cadore.
ALTRI LUOGHI DA VISITARE: Da non perdere la bellissima Gola di Fanes. Da vedere anche i Laghi d'Olbe.
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