Gairo è un affascinante borgo nell'entroterra dell'Ogliastra, regione della Sardegna centro-orientale che si estende dalla maestosità del Gennargentu fino alle sponde del mare. Questo piccolo borgo, in provincia di Nuoro, si snoda sul fianco di una ripida gola, come testimonianza viva della resilienza dei suoi abitanti. L'attuale centro abitato è stato costruito dopo l'alluvione del 1951, che costrinse la popolazione locale ad abbandonare Gairo Vecchio a causa delle frane che ne compromisero la sicurezza. La comunità rinacque in due forme: Gairo Sant'Elena, la "nuova Gairo", e Cardedu sulla costa, mentre Gairo Vecchio è oggi un borgo fantasma. Tra le sue strade abbandonate, i ruderi delle costruzioni in granito e scisto, le palazzine con i balconcini in ferro battuto arrugginito e i caminetti avvolti dalla vegetazione evocano ancora i tempi passati, dando al luogo un'atmosfera unica. Esplorando il comune, si notano monumenti prenuragici e nuragici che punteggiano il paesaggio, tra cui gli insediamenti di is Tostoinus e Perdu Isu e la tomba di Giganti del bastione roccioso di Taquisara. Nella frazione Gairo Taquisara passa la ferrovia Trenino Verde, lungo il tratto Mandas-Arbatax, alla scoperta della Sardegna più genuina. Il territorio di Gairo è anche un'ode alla natura, spaziando dal maestoso monte Gennargentu fino alle spiagge incontaminate. La vetta Perda 'e Liana, con la sua imponenza, è un monumento naturale protetto che sovrasta i paesaggi circostanti. Gairo offre anche tesori sotterranei come la grotta Taquisara e le piscine naturali alimentate dalla sorgente su Accu 'e axina sul monte Ferru. Seguendo il "sentiero delle aquile" si raggiunge la sommità del "tacco" Perdu Isu, dal quale si gode di un meraviglioso panorama. La costa di Marina di Gairo, inoltre, conserva gioielli come Coccorrocci e su Sirboni: la prima è una distesa di sassolini colorati che si sposano con le tonalità azzurre del mare, mentre la seconda offre una cala dall'atmosfera selvaggia e incontaminata. Di particolare interesse sono anche le radici culturali locali. Le feste sono momenti importanti per la vita del borgo, come nel caso di quelle in onore della Madonna della Neve e la Pentecoste a inizio agosto, accompagnate da "piricchittus" e amaretti. Ma il vero protagonista delle tradizioni locali è il Carnevale, con figure uniche come "Su cuadderi" e "Su poddinaiu". Entrambe queste figure sono seguite da "is maimulus", con indosso pelli e teste di animale, spesso con grosse corna, e campanacci. Per quanto riguarda la tradizione culinaria, "is culurgionis" e "is malloreddus" sono primi piatti tipici che offrono sapori autentici e genuini. Da assaggiare il pescato fresco, soprattutto trote e anguille, e la bottarga. Il tutto accompagnato dagli ottimi vini locali. Gairo è un mondo da scoprire, un luogo dove natura, storia e tradizioni si fondono in una sinfonia di colori, profumi ed emozioni, dando il meglio della Sardegna.
COME ARRIVARE: L’aeroporto di riferimento è quello di Cagliari (77 km), mentre le stazioni ferroviarie sono quelle di San Gavino Monreale (68 km) e Serramanna (69 km), dalle quali si prosegue in bus. In automobile da Olbia (raggiunta con un traghetto da Civitavecchia): seguire SS 131 Diramazione Centrale Nuorese/SS 131dcn in direzione di SS 389var di Buddusò e del Correboi a Nuoro, uscire a Lanusei, continuare su SS 389var di Buddusò e del Correboi, seguire le indicazioni per Gairo Sant'Elena.
ALTRI LUOGHI DA VISITARE: Imperdibile il tratto di costa da Arbatax a Dorgali. Nell’entroterra, sono da vedere Sadali, Laconi e Atzara.
https://www.sardegnaturismo.it/it/esplora/gairo-santelena