Roccagloriosa si incastra perfettamente sulle colline del Cilento, mostrando uno squarcio sul Golfo di Policastro. Una storia millenaria caratterizza la storia di questo borgo salernitano, abitato sin dal IV secolo a.C. dall’antico popolo italico del Lucani. La leggenda (o tradizione) vuole che il Paese sia stato distrutto per ben sette volte e per sette volte ricostruito, sino a raggiungere il toponimo attuale, che nasce dalla composizione delle parole “Rocca”, dal momento che nasce su una collina, e “Gloriosa”, per via della venerazione di Maria di Nazareth. Nella parte più alta del paese, sulla collina di Capitenali, sono ancora visibili i resti dell’antico Castello, che dominava la vallata e che fu al centro del primo nucleo del paese. Nell’area del Castello si trova anche la piccola Cappella dedicata alla Vergine Gloriosa, ancora oggi esistente. Qui, il 15 di agosto di ogni anno viene celebrata la funzione religiosa per l’Assunzione della Vergine Maria al cielo. A Roccagloriosa, inoltre, si trova uno dei più importanti siti archeologici campani: un insediamento del popolo dei Lucani, risalente al IV-III secolo a.C., situato a ridosso del Monte Capitenali e munito di un’estesa area fortificata, i cui resti sono ancora visibili. Da visitare la necropoli con sepolture emergenti, nella zona denominata La Scala, situata all’esterno della fortificazione. I numerosi reperti del sito archeologico segni della presenza del popolo Lucano, sono custoditi nei due musei del paese: l’Antiquarium di Piazza del Popolo, con i grandi vasi dipinti scoperti nelle tombe monumentali dell’area, e il Museo “Antonella Fiammenghi”, allestito nella quattrocentesca Chiesa di Santa Maria ad Martyres. In quest’ultimo sono custoditi gli splendidi ori, i reperti più preziosi e suggestivi ritrovati nella necropoli, oltre ad armi metalliche e vasellame bronzeo. Tra le numerose chiese che si trovano sparse sul suolo di Roccagloriosa una valenza speciale merita la Cappella del Santissimo Sacramento, detta di Sant’Angelo, il cui interno è decorato da un ciclo di affreschi antichi. Ogni anno a Roccagloriosa nel giorno del Sabato Santo si ripete un rituale religioso unico nel suo genere con radici antiche, che gli abitanti del posto chiamano ’U Calivariu. Un esempio, ancora vivo nel territorio, di enfasi popolare che coinvolge l’intero paese nel commemorare la sacra rappresentazione. Di rilievo la manifestazione che si svolge da diversi anni in agosto nel centro storico: si tratta de “La Rocca delle Arti”: per tre giorni il borgo di Roccagloriosa si trasforma in un palcoscenico all’aperto, con i vicoli di foggia medievale, lungo i quali si snodano percorsi culturali, artistici ed enogastronomici. L’evento è organizzato dall’omonima associazione di promozione sociale, fondata con l’obiettivo di favorire la diffusione e la promozione della cultura, dell’arte e dell’intero territorio in cui opera in un clima di condivisione, gioia e scambio.
COME ARRIVARE: L’aeroporto di riferimento è quello di Napoli-Capodichino (173 km), mentre la stazione ferroviaria è quella di Celle Bulgheria Roccagloriosa (7 km). In auto da Roma, lungo A1/E45: seguire A1/E45, A30 e A2 in direzione di SS 19 a Padula. Prendere l'uscita Buonabitacolo-Padula da A2 e proseguire su SS517var e SS18var in direzione di Via Borgo S. Antonio a Roccagloriosa.
ALTRI LUOGHI DA VISITARE: Partendo dal borgo di Roccagloriosa, si possono visitare i diversi paesi nella sua frazione, tra cui Acquavena, che deve il nome alle numerose sorgenti di acqua fresca che sgorgano nel paese. Attraversando l’entroterra per raggiungere il mare, invece, si possono raggiungere in circa mezz’ora di tragitto Palinuro e Marina di Camerota, nel Parco nazionale del Cilento e Vallo di Diano.