Le imprese italiane investono sempre di più sui processi di apprendimento del proprio management per restare competitive sui mercati, anche nell’attuale fase di grande incertezza. È questo il messaggio che si legge tra i numeri della graduatoria dell’Avviso 1/2023 di Fondirigenti, principale fondo interprofessionale italiano per il finanziamento della formazione continua dei dirigenti, promosso da Confindustria e Federmanager. Grazie ad uno stanziamento complessivo di 8,5 milioni di euro, sono 711 i piani approvati dal Fondo, sui quasi 1.000 presentati, che consentiranno a circa 1.400 manager di fruire di circa 80 mila ore di formazione su tematiche chiave come la trasformazione sostenibile e digitale, la gestione dei rischi e delle crisi, i cambiamenti organizzativi. Sul totale dei piani formativi presentati, ben il 72% ha raggiunto la soglia di ammissibilità, con progetti che hanno saputo rispondere pienamente a chiari obiettivi di crescita e di trasformazione aziendale, e che prevedono al termine della formazione output concreti e immediatamente spendibili da parte del management. “Un risultato molto positivo, che evidenzia da un lato il peso crescente che le competenze manageriali assumono nella attuale fase di transizione, dall’altro il miglioramento della capacità delle imprese di utilizzare la leva formativa in funzione dei propri obiettivi di crescita - si legge nella nota di Fondirigenti - Se da un punto di vista quantitativo, le grandi imprese si confermano buoni utilizzatori delle opportunità formative (con il 35% dei piani approvati), sono le medie imprese a fare la parte del leone, con il 45% dei piani finanziati. Ma il dato più significativo è il risultato delle Piccole Imprese, che superano per la prima volta la quota del 20% dei piani approvati, (ben oltre la media storica del 15%), e che fanno altresì registrare ottimi punteggi, con una crescente qualità dei piani formativi. Buono anche il risultato fatto registrare dai piani aggregati, che hanno privilegiato soprattutto le collaborazioni intragruppo. Dal punto di vista della distribuzione territoriale, le regioni con il maggior numero di piani approvati sono l’Emilia-Romagna e il Piemonte, ma va segnalato un importante risultato del Mezzogiorno, in cui è localizzato quasi il 12% dei piani approvati, con una percentuale di piani valutati positivamente particolarmente significativa in Campania, Puglia e Sicilia”.
(© 9Colonne - citare la fonte)