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direttore Paolo Pagliaro

'APProposito d’amore', tra romanzo e manuale

Libri
Ogni settimana uno scaffale diverso, ogni settimana sarà come entrare in una libreria virtuale per sfogliare un volume di cui si è sentito parlare o che incuriosisce. Lo "Speciale libri" illustra le novità delle principali case editrici nazionali e degli autori più amati, senza perdere di vista scrittori emergenti e realtà indipendenti. I generi spaziano dai saggi ai romanzi, dalle inchieste giornalistiche, alla storia e alle biografie.

'APProposito d’amore', tra romanzo e manuale

“APProposito d’amore” – Incontri sorprendenti nell’era del dating online è il romanzo che segna il debutto letterario di Antonio Tortolano. Il giornalista cassinate, che da anni collabora con Il Messaggero e lavora tra scouting e casting nei talent show televisivi, propone subito un tema caldo e attuale, molto vissuto soprattutto nelle grandi città. Un ottimo amante o un pessimo fidanzato? Dietro questo dilemma c’è la storia di Nando, un ragazzo di provincia alla costante ricerca del grande amore che inciampa in storie bizzarre, coincidenze assurde, equivoci, momenti gioiosi e amari. Nando è un grande frequentatore di chat di incontri e l’altalena di emozioni lo porta a sperimentare costantemente relazioni umane, uscendone a volte “vincitore”, altre “sconfitto”. Ne viene fuori un intreccio di legami virtuali e reali, per i più intrepidi un manuale del dating online, da prendere alla leggera ma neanche troppo. Il romanzo è pubblicato da De Ferrari, storica casa editrice genovese che quest’anno festeggia i suoi primi 50 anni di attività.

Con “APProposito d’amore” Tortolano riesce a intercettare una fascia di pubblico ampia, che va dai 20 ai 55 anni, con particolare attenzione sul target 30-45. “Nando – racconta Antonio Tortolano – insegue costantemente l’amore ma con il passare del tempo e a forza di sperimentare le dating app si rende conto di quanto sia difficile fermarsi a conoscere realmente una persona. Di come sia impresa ardua arrivare a un terzo appuntamento senza dover cambiare interlocutore. In pochi si mettono davvero in gioco rinunciando a quella indipendenza e libertà a cui ormai sono abituati. E così passano gli anni e i treni persi e le occasioni sprecate non si contano più. Inevitabile che con le dating app il raggiungimento dell’obiettivo passi per disavventure varie, incontri divertenti, momenti grotteschi e altri surreali. Un vero e proprio spaccato della società che mi sono entusiasmato a raccontare attraverso il personaggio di Nando, dalla sua adolescenza fino ai 40 anni di età. Nel libro sono presenti un po’ tutti i sentimenti e le storie sono un crescendo di emozioni, dalle più superficiali fino a quelle che toccano il cuore e in cui si possono identificare un po’ tutti”. Inevitabile pensare a un libro autobiografico, quando si è di fronte a dei racconti così dettagliati. “Ogni autore – continua Tortolano – che decide di pubblicare un romanzo ci mette del suo, qualcosa della sua vita. Ma le luci della ribalta sono tutte per Nando, che non va confuso con chi il libro lo ha scritto e che comunque conosce bene l’argomento dating online”.

La prefazione del libro è curata da Gian Marco Merlo, giornalista e scrittore che ha conosciuto Tortolano una decina di anni fa nella sala stampa di Sanremo e con cui ha instaurato, prima di tutto, un grande rapporto di amicizia. “APProposito d’amore” non è solo un romanzo, perché regala anche una sorta di manuale sul buon date. Le cose da fare o non fare in chat, come curare il proprio profilo sulle varie app, gli accorgimenti per un primo appuntamento brillante ed efficace. Senza dimenticare che sorridendo e rimanendo se stessi si vince sempre. L’illustrazione di copertina è stata disegnata da Fraschi, già vignettista di Paolo Villaggio. “APProposito d’amore” (De Ferrari Edizioni, 13,90 euro) è disponibile nelle migliori librerie italiane e su Amazon Libri.

L’AUTORE Antonio Tortolano (Cassino, 1980). Allievo di Maurizio Costanzo, è laureato in Scienze della Comunicazione all’Università La Sapienza di Roma. Iscritto all’Albo dei Giornalisti dal 2002, collabora da diversi anni con Il Messaggero. In televisione si occupa di scouting, casting e scrittura per produzioni Rai, Mediaset e Sky. Negli anni ha lavorato in programmi come Amici, Striscia La Notizia, Avanti un altro, X Factor, The Voice of Italy, The Voice Senior, 100% Italia, The Voice Kids. Ha ideato e diretto diverse testate online (Lamiaradio, LoSpaccaTv, Megamusic, Calciolaziale) e scritto su Libero e Cosmopolitan. “APProposito d’amore” è il suo primo romanzo. (Gil)


LUCA TRAPANESE, “NON CHIEDERMI CHI SONO”

Per Salani editore, in libreria il nuovo libro di Luca Trapanese, “Non chiedermi chi sono”. Le vacanze, il mare, un amore indimenticabile. Questo vogliono i compagni di scuola di Livio, appena superato l’esame di maturità. Non lui, che dopo aver perso il suo migliore amico per una disgrazia, ha deciso di dedicare la propria vita ad aiutare gli altri. Vorrebbe tornare in India, dov’è già stato in missione l’estate precedente, ma si è fatto troppo tardi per partire. E allora don Gino, il parroco del suo quartiere, ha un’idea. Un compito speciale. Del resto, non serve andare dall’altra parte del pianeta per trovare qualcuno che ha bisogno di assistenza. Il compito speciale si chiama Vittorio, ha trent’anni, una famiglia rispettabile, un’intelligenza rara, un futuro professionale sulle orme del padre. Vittorio però ha subìto un ‘forte stress’ – così almeno lo chiama sua madre – e qualcosa in lui si è rotto. Sta chiuso nella sua stanza da mesi, con le tapparelle abbassate, la barba lunga, sempre gli stessi vestiti, spaventato dal mondo esterno e da alcune voci che gli dicono delle cose. Era un genio, si mormora in giro, ma adesso è pazzo. Eppure in lui, nel mistero del suo dolore, Livio troverà non soltanto un prezioso amico, ma la forza per affrontare i propri problemi, l’ansia di crescere in una società che non ammette deviazioni dalla norma. Con la sensibilità che lo caratterizza in tutte le sue attività, Luca Trapanese racconta cosa significa soffrire – per una malattia, per amore, o perché non ci si sente al proprio posto nel mondo – e cosa significa convivere con gli altri, riconoscersi uguali nella diversità, bellissimi nell’imperfezione.

L’AUTORE. Luca Trapanese (Napoli, 1977) da anni svolge attività di volontariato in Italia e nel mondo, ha fondato l’associazione A ruota libera e ha realizzato numerosi progetti legati alla disabilità, tra i quali la casa famiglia per bambini La Casa di Matteo, unica nel Sud Italia. Nel 2018 ha adottato Alba, una bambina con la sindrome di Down, ed è felice di raccontare sui social la loro vita insieme. Con Luca Mercadante ha firmato Nata per te, che diventerà presto un film. Questo è il suo primo romanzo.

 


19 OTTOBRE 1943, L’AFFONDAMENTO DEL SINFRA

“Il piroscafo Sinfra salpa da Heraklion il 18 ottobre 1943, scortato. Nessuna luce è permessa a bordo per evitare il pericolo di essere individuati da aerei e sottomarini nemici – scrive Patrizia Larese nel volume dal titolo ‘Accadde a Creta. 1941-1945’ (Infinito edizioni) - All’alba del 19 entra nella baia di Suda per imbarcare soldati italiani e tedeschi. Gli italiani, anche questa volta senza ruolino di imbarco, sono rinchiusi nelle stive. Nessuno riceve un salvagente, mentre i tedeschi, dotati di giubbotto di salvataggio giallo, sono sopra coperta”. Durante la notte il Sinfra, bombardato dagli Alleati, prende fuoco e affonda. “Di 3.200 si salvano solo 588 soldati italiani – continua Patrizia Larese - Gli italiani sono rinchiusi con l’accusa di aver ucciso soldati tedeschi per strappare loro il salvagente. La mattina seguente il comandante tedesco ordina la decimazione. Grazie a una carta di identità salvata per un caso fortuito, don Otello riesce a farsi riconoscere. Identificato come cappellano militare, spiega all’ufficiale della Wehrmacht l’impossibilità nella quale si trovavano i soldati italiani, essendo tutti disarmati, di uccidere i germanici. L’ordine della decimazione è sospeso. Gli andartes sopravvissuti al naufragio sono accusati dell’uccisione dei soldati tedeschi e fucilati”. “Accadde a Creta. 1941-1945” è un testo prezioso, basato su un’accurata ricerca delle fonti storiche e delle testimonianze dirette, che ci permette di ricostruire gli anni dell’occupazione tedesca a Creta durante la seconda guerra mondiale e i destino degli Internati militari italiani (Imi).

L’AUTRICE. Patrizia Larese, laureata in matematica all’Università di Torino, esperta di telecomunicazioni, ha lavorato come dirigente in multinazionali e nell’amministrazione pubblica. Viaggiando in diverse parti del mondo come tour leader ha scoperto di nutrire una grande passione per la fotografia. Ha collaborato con alcune riviste di viaggio e si è impegnata come fotografa con associazioni ambientaliste e attive in difesa dei diritti umani. Giornalista pubblicista, i suoi articoli sono pubblicati su riviste cartacee e testate online.

 


“PREVENZIONE È RIVOLUZIONE” SECONDO IL DOTTOR GARANTINI

Cosa vuol dire prevenzione? Vivere più a lungo e liberi da malattie, innanzitutto. Ma non solo. Prevenzione è lotta alle disuguaglianze, a cominciare da quelle economiche. Prevenzione è cura dell’ambiente, contrasto alla perdita di biodiversità, all’inquinamento, agli allevamenti intensivi. È educazione, scolastica e universitaria. È risparmio per il Sistema sanitario nazionale, in favore di maggiori risorse per una salute accessibile e gratuita per tutti. Potremmo rendere possibile tutto questo, a patto di una vera e propria rivoluzione culturale, ormai indispensabile per il pianeta e per la popolazione umana. È questa la sfida di Silvio Garattini che, con la lucidità che lo contraddistingue, invita i singoli e le istituzioni a impegnarsi per un futuro più sano e più giusto, nel libro pubblicato dal Mulino dal titolo “Prevenzione è rivoluzione. Per vivere meglio e più a lungo”. Garattini è medico e libero docente in Chemioterapia e Farmacologia. Fondatore nel 1961 e presidente dell’Istituto di Ricerche Farmacologiche - Irccs Mario Negri, è stato membro di molte istituzioni di indirizzo e controllo delle politiche del farmaco e ha ricoperto numerose cariche anche a livello internazionale. Con il Mulino ha pubblicato «Brevettare la salute? Una medicina senza mercato» (2022).

 

IL MONDO ANTICO IN 20 STRATAGEMMI

Imma D’Eramo racconta “Il mondo antico in 20 stratagemmi” (Laterza). Il cavallo di Troia, le terre di Didone, il ratto delle Sabine, il tappeto di Cleopatra… La storia antica è costellata di fatti e vicende in cui la soluzione di problemi e la vittoria sui concorrenti si ottengono grazie a un guizzo di intelligenza. Imbrogli, trucchi e raggiri che ci raccontano le sorprendenti sfaccettature del carattere e del mondo dei nostri antenati. I Greci presero Troia; Ramses II sconfisse gli Ittiti; Didone fondò Cartagine; Romolo fece rapire le Sabine; Temistocle vinse a Salamina; Annibale tenne in scacco l’esercito romano. Cosa accomuna questi e altri episodi della storia antica, greca, romana e non solo? Il ricorso a imbrogli, trucchi, raggiri: in una parola, stratagemmi. Anche se lasciavano credere che fossero sempre e solo i nemici a perpetrare le astuzie più ambigue ai loro danni, in realtà i popoli antichi non si fecero mai scrupoli a utilizzare mezzi subdoli e ingannevoli. Ritenevano l’intelligenza l’arma più efficace, affidabile e pronta per superare difficoltà, vincere nemici, imporsi sulla scena politica. I protagonisti di questo libro sono personaggi noti e meno noti della storia antica. Alcuni leggendari, come Ulisse, Pericle, Alessandro Magno, Annibale, Cleopatra. Altri meno familiari, ma ugualmente significativi per l’entità delle loro gesta. Tutti emergono vincenti da contesti competitivi o escono indenni da situazioni di disagio. Tutti mostrano come l’intelligenza, nelle sue diverse declinazioni – e tra queste, soprattutto l’astuzia –, sia la chiave per imporsi, o anche solo per sopravvivere, in ogni occasione.

L’AUTRICE. Imma Eramo è ricercatrice di Filologia classica presso l’Università di Bari, dove insegna Esegesi delle fonti di storia greca e romana e Letteratura latina. Si occupa di storiografia e di letteratura tecnica antica e bizantina, in particolare dei manuali militari e della loro ricezione. Ha curato Discorsi di guerradi Siriano (con una nota di Luciano Canfora, Dedalo 2008) e Stratagemmi di Frontino (con una premessa di Giusto Traina, Rusconi 2022).

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